Trasferirsi a vivere alle Maldive
Trasferirsi a vivere alle Maldive

Trasferirsi a vivere alle Maldive con tutta la famiglia.

In tanti avranno pensato, almeno una volta nella vita, di Trasferirsi a vivere alle Maldive, fra mare cristallino e spiagge di sabbia bianca; ma qualcuno, coraggio e temerario, lo ha reso proprio realtà.

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Paola, una donna Italiana di 45 anni che da quasi 10 anni vive nel magnifico scenario Maldiviano.

Trasferirsi a vivere alle Maldive

Ciao Paola e benvenuta a MolloTutto; ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori?

Ciao Annalisa, un saluto a te e tutti i tuoi lettori.

Io mi chiamo Paola, ho 45 anni, due meravigliosi figli di 17 e 18 anni, e da 9 anni sono diventata “Maldiviana” d’adozione.

Nella mia “vita precedente” vivevo in un delizioso paesino della Brianza, ed ero (e sono ancora) un’ ASA, addetta all’assistenza a disabili e anziani; poi la mia vita è cambiata meravigliosamente, dopo una scelta impegnativa e coraggiosa, che mi ha condotto su un’isola paradisiaca.

Trasferirsi a vivere alle Maldive
Trasferirsi a vivere alle Maldive

Nove anni fa il destino, o forse il caso, ti ha portata a trasferirti a vivere alle Maldive, insieme alla tua famiglia; raccontacene.

Si, 9 anni fa il destino ha scelto per me una strada diversa, portandomi casualmente (o forse no) in questo paradiso di piccoli granelli di sabbia bianca dispersi nell’ Oceano Indiano, le Maldive appunto.

Inizialmente ci siamo trasferiti con tutta la famiglia, ma strada facendo ci siamo un pò persi.

Il mio ex marito ha infatti scelto di tornare in Italia, in quanto la vita Maldiviana, che non è certo facile, non era adatta al suo tipo di temperamento; io e i bambini abbiamo invece continuato la nostra avventura.

Giulia e Lorenzo si sono trovati bene qui fin da subito, hanno frequentato le scuole locali e si sono integrati benissimo con il popolo maldiviano.

Non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema per il fatto che fossimo di una religione diversa dalla loro, anzi, ci hanno sempre accolto con calore e affetto, non facendoci sentire la mancanza della nostra famiglia.

Nel 2015 ho però dovuto prendere una decisione importante, riportando i miei figli in Italia, in quanto non erano più bambini ma adolescenti.

E’ stata una scelta difficile, ma condizionata da due fattori fondamentali: l’istruzione scolastica e la cultura di vita.

L’istruzione scolastica maldiviana è stata soddisfacente per le scuole elementari e medie, ma per la scuola superiore ho preferito che studiassero in Italia, dove il livello di istruzione è nettamente superiore.

In merito alla cultura, non volevo che crescessero con la mentalità maldiviana, molto ristretta rispetto alla nostra su tanti punti di vista.

Così, ad oggi, loro vivono felicemente in Italia con il padre, e mi raggiungono ogni volta che la scuola lo consente; viceversa, li raggiungo io ogni volta che il lavoro me lo permette.

Io ho scelto di restare qui, dove continuo con entusiasmo la mia attività, che è quella di gestire due Guest House.

Trasferirsi a vivere alle Maldive
Trasferirsi a vivere alle Maldive

Nell’ immaginario collettivo le Maldive sono associate al lusso, ai soldi e ai Resort, ma tu hai invece scelto di gestire una guest house. Quali sono i motivi di questa scelta? 

Volevo che le persone conoscessero la parte più reale, autentica e meravigliosa delle Maldive.

Devo ammettere che non è facile, perché non tutti conoscono questa nuova realtà delle guest house; ma oltre alle spiagge bianche, al mare cristallino dalle mille sfumature, ed alle palme verde lussureggiante, le Maldive sono anche altro.

Sono i sorrisi dei bambini curiosi che toccano la tua pelle bianca, sono le donne che all’alba rassettano le vie sabbiose del paese con scopette fatte di foglie di palma, sono gli uomini in pareo che, con il loro dhoni (classica barca maldiviana in legno), partono di buon mattino per andare a pescare.

Sono la cucina tradizionale, fatta di ingredienti semplici e genuini come il garudhya, il piatto principale dato da brodo di pesce con riso, il roshi e massuni, ovvero un mix di tonno, lime, cipolla e cocco grattugiato che, abbinato alle piadine, si consumano a colazione, ed di pesce lasciato essiccare al sole.

E ancora, sono le mille usanze e tradizioni, come il Bodu Beru, il “grande tamburo” che usano e suonano in modo divino cantando e ballando.

E queste sono le Maldive che amo far conoscere ai miei clienti, perché voglio che imparino a conoscere ed apprezzare questo popolo, e non solo la bellezza del luogo.

Trasferirsi a vivere alle Maldive
Trasferirsi a vivere alle Maldive

La guest house che gestisco e’ assolutamente semplice e inserita perfettamente nel contesto Maldiviano, in un’isola che, per fortuna, non è stata travolta dal turismo di massa, ed è ancora autentica e selvaggia.

Ma questa tipologia di “vacanza” non è certo adatta a tutti; ci vuole spirito di adattamento e voglia di conoscere, scoprire e condividere; si condividere, perché con noi si mangia insieme e si sta insieme, come in una grande famiglia; ovviamente, se si ha voglia di avere la propria privacy nulla lo nega.

Insomma, da noi si riscoprire il contatto umano, e rimango sempre piacevolmente soddisfatta e felice quando le persone che si sono conosciute qui continuano la loro amicizia anche dopo essere partiti.

Come amo definirlo io: il nostro e’ un “viaggio” nella “vacanza”.

 

Com’è il costo della vita?
Molte persone, erroneamente, sono convinte che vivere qui sia facile ed economico; niente di più sbagliato!!

Le spese, il cibo, i trasporti, la corrente elettrica, sono costosissimi.

Se pensiamo al fitto delle case, sappiate che a Malè un’appartamento costa almeno 1500 $ al mese.

La corrente elettrica, che in tutte le isole viene prodotta da generatori a gasolio, costa uno sproposito; io, che a casa non ci sono mai, pago dai 150 ai 300 dollari.

Internet va a consumo, e anche quello ha un costo elevato, di almeno 40 $ al mese per soli 9 Giga.

E gli stipendi… quello “alto” si aggira intorno agli 800 $!

Come fanno a vivere?

Semplice, rinunciando a tutti quei piccoli e grandi comfort che per noi, in Italia, sono scontati e banali.

Inoltre, la loro fortuna è la condivisione; da sempre, per cultura e natura, le famiglie condividono fra di loro tutto quello che hanno, case incluse, e quindi le spese vengono divise con tutti i partecipanti della famiglia.

Trasferirsi a vivere alle Maldive
Trasferirsi a vivere alle Maldive

Quali altre differenze di vita riscontri fra l’Italia e le Maldive, oltre a quelle sopra descritte?

Le differenze sono moltissime, sia positive che negative, e non basterebbe un libro intero per racchiuderle tutte.

Iniziamo dalle positive.

La qualità di vita qui è decisamente migliore, e non solo per lo smog e l’inquinamento, ma proprio per l’andatura lenta che accompagna qualsiasi cosa.

Non nego che inizialmente questa cosa della “lentezza” mi infastidiva, essendo originaria di un paese caotico e iperattivo come l’Italia; ma con il passare del tempo ho imparato ad accettare questi ritmi e a goderne dei privilegi.

Le parole stress, depressione, tristezza, qui non esistono.

E la delinquenza che parola è? Nelle isole locali non esistono furti, rapine, risse; si dorme con la porta aperta, e ci si può permettere perfino di dimenticarsi l’iphone di ultima generazione sulla panchina, perché puoi stare certo che ti verrà riportato.

Sarà impossibile da crederci, ma qui è realtà.

Per non parlare dello spirito di condivisione; qui tutti condividono tutto, e si vive realmente come in una grande comunità.

Ognuno è pronto ad aiutare gli altri in qualunque misura e maniera.

Inoltre, sanno accontentarsi di quello che hanno, arrangiandosi quando manca qualcosa, che normalmente in Italia usciresti a comprare, ma che qui devi invece riuscire ad inventarti.

Per quanto riguarda i lati negativi, vi sono gli spostamenti.

Essendo isole, ci si sposta solo ed esclusivamente via mare; e quando il mare è arrabbiato può essere drammatico; gli approvvigionamenti arrivano solo una volta a settimana, e se il mare non lo consente, non arrivano!

Un altro aspetto che potrebbe essere “negativo” per noi europei è l’abbigliamento. Siamo in un Paese dove l’Islam vige al 100%, ed è giusto rispettare le loro usanze e costumi; anche se devo ammettere che sono molto tranquilli e accondiscendenti con i turisti, l’importante è che non esagerino.

E poi, punto più importante, la cucina.

Si mangia abbastanza bene alle Maldive, ma parliamo comunque di una cucina molto ripetitiva; quella Italiana non ha paragoni.

Trasferirsi a vivere alle Maldive con tutta la famiglia
Foto di David Mark da Pixabay

A distanza di 9 anni, sei felice della scelta fatta?

A distanza di 9 anni, dopo un lungo lavoro su me stessa, e dopo molte cadute e ferite, posso affermare con tutta sincerità di essere assolutamente felice della scelta fatta.

Il mio lavoro compensa tutte le mancanze; la felicità dei miei ospiti, che arrivano come clienti e se ne vanno come amici, ripaga ogni mio sacrificio.

Si, sono felice di questa scelta e la rifarei ancora.

In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti a chi vorrebbe fare la tua stessa scelta di vita e trasferirsi a vivere alle Maldive?

Consiglierei di non buttarsi a capofitto in una scelta radicale, ma di giungerci gradualmente, passo dopo passo.

Vivere in queste isole paradisiache non è una passeggiata; qui non vi è assolutamente nulla se non la natura, e non tutti sono pronti a un cambiamento di questo tipo.

Consiglierei di non farsi prendere dalla felicità dei primi momenti vissuti qui da turista in poche settimane, ma di venire e restarci almeno 6 mesi, per capire realmente il tipo di vita a cui si va incontro.

Inoltre, sarà importante conoscere un maldiviano onesto e fidato, perché anche qui, come in tutta l’Asia, non si può fare nulla se non si ha un partner locale.

Le leggi sull’ immigrazione, poi, sono molto severe.

Tornerai mai in Italia?

A questa domanda non saprei cosa rispondere.

L’Italia è la mia terra, e quando ci ritorno per brevi visite ne sono felice; ma dopo tutti questi anni mi sento
davvero a casa solo quando sono qui.

Sarà il destino che deciderà per me, come ha fatto quando mi ha catapultato in questo paradiso; e di lui, il destino intendo, mi fido ciecamente!

Se volete contattare Paola, per chiederle consigli e suggerimenti, potete farlo tramite la sua pagina facebook .

Leggi anche:

Scritto da Annalisa Galloni

“yourevolution”
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