Trasferirsi a vivere all’estero per trovare la felicità; era questo il sogno, oggi divenuto realtà, di Ivonne e della sua famiglia. Leggi la loro storia.
Trasferirsi a vivere all’estero: dal sogno alla realtà.
Loro lo hanno fatto, ed ora vivono nella splendida e paradisiaca isola di Antigua, nei Caraibi, dove si sono trasferiti alla ricerca di una vita naturale, autentica e… felice.
A raccontarcelo e Ivonne, mamma e moglie di questa splendida famiglia.
Ciao Ivonne e benvenuta a MolloTutto; presentati ai nostri lettori.
Ciao Annalisa, io sono Ivonne, mamma e moglie di 43 anni, e da 4 anni vivo ad Antigua con mio marito Mauro e i miei due figli, Alessandro di 6 anni e Annachiara di 12 anni.
Quattro anni fa hai scelto di trasferirti ad Antigua, nei Caraibi, insieme alla tua famiglia, tuo marito ed i tuoi due figli; come avete trovato il coraggio di fare questa scelta e perché?
Io e mio marito abbiamo gestito uno splendido boutique hotel nel cuore di Firenze, dove io ero la Direttrice e mio marito il responsabile manutenzioni, per ben 7 anni, fino al giorno in cui abbiamo trovato il coraggio (o avuto l’incoscienza) di imbarcarci verso questo mondo sconosciuto, e lasciare tutto per ricominciare lontano.
Trasferirsi a vivere all’estero è stata una scelta pensata e voluta.
E non si è trattato di avere coraggio, era solo arrivato un momento preciso in cui dovevamo dare un senso alle nostre vite, ritrovare il sorriso dopo momenti difficili e semplicemente ricominciare.
Ne io ne mio marito siamo nati per il “posto fisso”, e non ci ha mai spaventato il cambiamento.
In molti ci hanno definiti incoscienti , irresponsabili; altri ci hanno dato degli evasori fiscali, o figli di papà, ma ciò che abbiamo fatto è stata una pura scelta di vita per offrire ai nostri figli un futuro migliore, e sicuramente un mondo migliore.
Com’è vivere su un’isola selvaggia e naturale, che vive ancora allo stato bravo, senza i confort a cui eravate abituati in Italia?
Trasferirsi a vivere all’estero può sembrare traumatico all’inizio, ma con il tempo ogni cosa assume al giusta dimensione.
L’arrivo è stato certamente difficile, anche perché i bambini e mio marito non parlavano inglese; Annachiara ha iniziato la scuola internazionale qui ad Antigua e, superate le prime difficoltà iniziali, nel dicembre dello stesso anno, dopo appena 3 mesi di scuola, lo parlava perfino meglio di me!
Per me e mio marito è stato sicuramente un cambiamento drastico, che ancora oggi viviamo con non poche difficoltà; ma pian piano le priorità cambiano e l’essenziale cancella il superfluo.
I nostri figli crescono completamente bilingue in una realtà dove possono giocare ancora per le strade in totale sicurezza, e possono salutare e parlare con perfetti estranei; vanno a scuola felici e il clima permette loro di vivere all’aria aperta tutto l anno.
Di cosa vi occupate e com’è il costo della vita lì?
Il primo anno sull’isola abbiamo gestito un ristorante, ed è stata un’esperienza divertente ma poco adatta a noi e al luogo.
Oggi, mio marito è tornato a svolgere il suo lavoro originario, e segue un cantiere per la costruzione di ville milionarie.
Io mi adatto a far un po’ di tutto; ho collaborato nella gestione di alcune ville e sono stata la manager di un nuovo gourmet store aperto sull’isola; ma ho sempre cercato di ritagliarmi del tempo per la gestione dei bambini.
La cosa positiva di Antigua è che, se sei un professionista o un tecnico specializzato, il lavoro è facile da trovare perché (purtroppo per loro ma non per chi si trasferisce qui) la gente del posto non è qualificata. Gli stipendi per gli stranieri sull’isola sembrano altissimi, ma bisogna tenere anche conto del costo della vita: affitto della casa, spese per la scuola privata, bollette, cibo… Diciamo che lo stipendio va via per le spese di base!
A distanza di 4 anni, siete felici della vostra scelta di vita oppure avete dei rimpianti?
L’unico rimpianto, se cosi lo si può chiamare, è lo stare lontano dai nostri affetti, dalla famiglia e dagli amici; ci siamo persi momenti di vita importanti, compleanni, nuove nascite, matrimoni…
Purtroppo non ci si può ancora abbracciare tramite skype!
Sicuramente prima o poi andremo via da qui, perché i figli crescono, e avranno presto bisogno di qualcosa in più, di cultura, di arte. Questa è un’isola paradisiaca, ma è un po’ come vivere sull’ ISOLA CHE NON C’E’.
Abbiamo già iniziato a valutare nuove mete, e soprattutto stiamo cercando un posto dove possiamo tornare a lavorare insieme e fare quello che più ci piace. Magari prendere in gestione un Hotel.
Vedremo cosa ci aspetta dietro l’angolo; la voglia di ricominciare comincia a farsi sentire, e non si è mai troppo vecchi per farlo.
In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti a chi vorrebbe fare la tua stessa scelta di vita?
Consiglierei solo di non avere paura di cambiare.
I cambiamenti a volte spaventano, ma se non ci fossero non esisterebbero le farfalle !
Tornerete mai in Italia?
Non so ancora dove andremo. Non ho idea di quale sarà la nostra nuova meta, ma purtroppo so per certo che non torneremo in Italia.
Scritto da Annalisa Galloni
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