trasferirsi a lavorare e vivere in Belgio
Foto di Goi da Pixabay

Informazioni e consigli utili per trasferirsi a lavorare e vivere in Belgio

Se stai pensando di trasferirti a vivere in Belgio, patria di oltre 500 birre e luogo di nascita delle patatine fritte, abbiamo molto da dirvi! In questo articolo troverete informazioni sulle tasse, sul lavoro, le destinazioni piu’ gettonate per gli espatriati, e molto di più!

Popolazione e lingua

Il Belgio è un piccolo Stato, con un parlamento federale e una monarchia costituzionale. In base alla regione in cui ci si trasferisce, sentirete parlare francese, olandese o tedesco. Tutte e tre sono lingue ufficiali del Paese ma, a parte la capitale Bruxelles, difficilmente queste lingue coesistono nella stessa zona.

Le persone che si spostano nella regione settentrionale del Belgio si troveranno nella parte fiamminga del Paese (il fiammingo e’ un dialetto locale dell’olandese). Se vi stabilite nella regione meridionale, il francese è la lingua ufficiale parlata dalla maggioranza della popolazione. Il tedesco, infine, lo sentirete solo in due piccole enclavi sul confine tedesco-belga dove, francamente, abitano pochi espatriati.

 

Governo e Cultura

La costituzione trilingue del Belgio è abbastanza recente, ed e’ stata infatti il primo passo verso la creazione di uno Stato federale. Tuttavia, la divisione linguistica, provoca ancora problemi sia a livello politico che culturale.

All’arrivo in Belgio, gli stranieri sono spesso sorpresi quando si rendono conto quanto sia complesso il sistema di governo. Ciò è dovuto alla autonomia delle tre comunità linguistiche, così come alle tensioni tra le parti francese e olandese della popolazione. Gli espatriati in Belgio, inoltre, scoprono che la loro esperienza del Paese dipende in gran parte dalla comunità linguistica in cui vivono: infatti esiste una totale assenza di infrastrutture culturali a livello nazionale; né i media né grandi organizzazioni e istituzioni trascendono le frontiere linguistiche.

 

Mete preferite

Il Belgio è un paese relativamente piccolo. L’intera nazione è orgogliosa della sua atmosfera internazionale, ma è soprattutto nella regione di Bruxelles-Capitale che si concentrano il maggior numero di stranieri, poiché e’ l’unica regione ufficialmente bilingue del paese, e’ la capitale nazionale nonché la sede dell’amministrazione sia per la comunita’ francese che per quella fiamminga. Comunque, gli stranieri che si spostano nel capitale del Belgio notano si i cartelli stradali bilingue, ma per le strade, si intende quasi sempre solamente la lingua francese.

Bruxelles è, de facto, la capitale dell’Unione Europea e sede del quartier generale della NATO nel nostro continente. Non e’ quindi una sorpresa che gli innumerevoli politici stranieri, diplomatici e funzionari attivi nella capitale del Belgio hanno stabilito l’inglese come lingua franca della citta’.

 

trasferirsi a lavorare e vivere in Belgio
Foto di Goi da Pixabay

Visto

Requisiti

I cittadini europei non necessitano di un visto per entrare in Belgio. Per i soggiorni di breve durata, esistono inoltre programmi speciali di esenzione dal visto per alcuni Paesi al di fuori dell’UE. Per scoprire quale tipo di visto è necessario, rivolgetevi alla più vicina ambasciata o consolato belga.

Visto di breve durata

Il Belgio è uno dei membri fondatori della zona Schengen, che ora comprende 26 Paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia, più Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera.

 

È possibile accedere in tutti i Paesi sopra elencati con uno stesso visto. Un visto Schengen è valido per 90 giorni. Si può entrare e uscire dallo Spazio Schengen tutte le volte che si vuole. Il processo di applicazione richiede 3-4 settimane e vi è una tassa di 60 €.

 

Per candidarsi, è necessario compilare l’apposito modulo, e presentarlo presso l’ambasciata belga più vicina, insieme al passaporto, due fotografie formato tessera, la prova di copertura assicurativa e mezzi finanziari sufficienti per sostenere se stessi durante il vostro soggiorno.

Una volta che il visto è stato concesso, è necessario presentare il biglietto andata/ritorno valido per il viaggio. Se state organizzando un viaggio di lavoro, una lettera di invito da parte di una società belga vi sara’ ugualmente richiesta.

 

Visto a lungo termine

Ci sono diverse categorie di visti a lungo termine per le persone che si spostano in Belgio. La categoria dipende dallo scopo del vostro soggiorno. La tassa di amministrazione è di solito 180 euro.

 

Di seguito i tipi di visto disponibili:

  • Visto lavorativo per impiegati- è concesso solo con un permesso di lavoro, che deve essere ottenuto separatamente dal datore dello stesso. Oltre al passaporto, è necessario presentare due moduli compilati, 2 fotografie formato tessera, il casellario giudiziario per l’anno precedente l’applicazione, e un certificato medico (se non ne avete già fornito una copia per il vostro permesso di lavoro).
  • Visto per ricercatori – una domanda di visto per attivita’ di ricerca deve includere anche la convenzione di accoglienza firmato da voi e dalla universita’ ospitante.
  • Visto per giornalisti – tutti i giornalisti, per lavorare in Belgio, devono richiedere il tesserino di giornalista. La domanda può essere presentata all’ambasciata belga piu’ vicina assieme alla domanda per il visto (se applicabile). La domanda per il visto dei giornalisti non-UE richiede anche un certificato di nascita, certificato medico, certificato di buona condotta, un accreditamento da parte di un datore di lavoro straniero, e una copia del loro contratto per svolgere attivita’ di giornalismo in Belgio.

 

La registrazione al comune

Tutti gli stranieri che intendono soggiornare in Belgio per oltre 3 mesi devono registrarsi presso le autorità locali entro 8 giorni dalla data di arrivo. Tutti i cittadini di Stati terzi residenti in Belgio con un visto a lungo termine sono inclusi nel registro dei residenti stranieri.

I cittadini dell’UE residenti in Belgio ricevono una carta d’identità elettronica simile alla carta d’identità in possesso dei cittadini belgi. Ai cittadini di Stati terzi vengono dati una scheda elettronica che funge allo stesso tempo da titolo di soggiorno, carta d’identità e certificato di iscrizione. Tutte le nuove schede contengono un chip con i dati biometrici (una fotografia e due impronte digitali).

 

Vivere in Belgio

Perché ci sono così tanti stranieri che vivono in Belgio? La risposta a questa domanda è relativamente semplice. La maggior parte degli stranieri sono stanziali a Bruxelles, che non è solo la “capitale” europea, ma e’ anche la citta’ che ospita il quartier generale della NATO.

Più del 10% di tutti i 10,4 milioni di abitanti attuali del Belgio non sono nati nel Paese. Anche i diplomatici internazionali, politici e funzionari che lavorano per una delle tante organizzazioni intergovernative a Bruxelles, costituiscono una quota significativa di questi residenti stranieri

 

Una panoramica generale

Il Belgio è un paese altamente urbanizzato. Si stima che circa il 97% di tutte le persone risiedono in paesi o città. Con più di 355 persone per km ², l’intero Paese ha una altissima densità di popolazione.

Per certi aspetti, il governo belga non è riuscito a rispondere in modo adeguato alla sfida presentata da queste cifre, lasciando soffrire i residenti del Belgio per gli impatti ambientali. Nell’Environmental Performance Index del 2006, il Paese ha ricevuto il punteggio più basso di tutti gli Stati membri dell’UE, anche se negli ultimi anni ha compiuto notevoli progressi.

In generale, comunque, gli stranieri non soffrono dei problemi ambientali, visto che proprio l’ambiente raramente ha un effetto immediato sulla vita di tutti i giorni.

Anche perche’ non ci sono condizioni climatiche estreme. Il Belgio gode di un clima temperato con inverni miti ed estati fresche. La pioggia, l’umidità e le nuvole sono tuttavia presenti abbastanza spesso nelle previsioni del tempo.

Lavorare in Belgio

La maggior parte espatriati che lavorano in Belgio sono direttamente o indirettamente impiegati nelle istituzioni dell’UE o della NATO. Insieme con le sue numerose sub-organizzazioni, la NATO e’ rappresenta da quasi 4.000 persone tra militari e personale civile. Infatti, il SHAPE (quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa) nei pressi di Mons (45 minuti di treno da Bruxelles) è praticamente un villaggio autosufficiente con zone residenziali, negozi, scuole, impianti sportivi, una biblioteca e un cinema.

Il Belgio è diventato anche una citta’ preferita per il commercio internazionale. Oltre a Bruxelles, gli espatriati che trovano un lavoro in Belgio risiedono spesso in Anversa, il più importante centro di commercio mondiale di diamanti.

La regione delle Fiandre gode di una base economica industriale e commerciale diversificata, mentre l’economia della Vallonia, la regione di lingua francese, è un po’ meno dinamica.

Su internet si trovano numerosi siti che pubblicano le offerte di lavoro in Belgio, se siete alla ricerca di un lavoro in Belgio vi segnaliamo questa pagina: www.offertelavoroestero.com/offerte-di-lavoro-in-belgio/

Il settore dei servizi è il principale motore economico in tutte le parti del Paese, sia per quanto riguarda i dati sul PIL sia per quelli dell’occupazione. Secondo le statistiche del 2007, il 73% della forza lavoro belga è impiegato nel settore terziario, mentre il settore secondario da’ lavoro ad un ulteriore 25%. Nel settore agricolo e’ infine impiegato solamente il 2% della forza lavoro.

Essendo un Paese con poche risorse naturali, il Belgio si basa fortemente sul commercio. Sostanzialmente, si importano materie prime e si esportano prodotti fabbricati. Questo crea forte vulnerabilità di fronte le fluttuazioni dei mercati globali, che possono avere un effetto negativo sui risultati economici e sulle prospettive di lavoro per le persone occupate in questa nazione.

Permessi di lavoro

I cittadini dell’UE non necessitano di alcun tipo di permesso per poter iniziare a lavorare in Belgio, al contrario dei cittadini extra UE. Tuttavia, la responsabilità per ottenere un permesso di lavoro per un lavoratore straniero, di solito cade sul datore di lavoro piuttosto che sul dipendente.

Quest’ultimo ha solo bisogno di compilare il modulo di domanda. Deve inoltre fornire un certificato medico da un medico riconosciuto dall’ambasciata o dal consolato belga nel proprio Paese di residenza. Un contratto di lavoro firmato è richiesto a sostegno della domanda.

Esistono le seguenti tipologie di permessi:

  • un permesso di tipo A – si rivolge solo agli stranieri che già lavorano in Belgio con un permesso B. E’ concesso esclusivamente a persone che hanno lavorato in Belgio, per un minimo di 4 anni negli ultimi 10. Il vantaggio e’ che i titolari non sono più legati ad un lavoro specifico, ma possono cambiare datore di lavoro.
  • un permesso di tipo B – è l’autorizzazione da parte del vostro futuro datore di lavoro, e lo dovete avere prima di poter iniziare il vostro nuovo lavoro in Belgio. E’ valido per un anno ed e’ limitato al lavoro per cui è stato originariamente concesso. La sfida per il datore di lavoro sta nel dimostrare che il posto vacante non può essere occupato dai cittadini belgi o dai residenti permanenti.
  • un permesso di tipo C – viene utilizzato da persone con uno status di residenza limitata, ad esempio studenti o profughi. Possono richiedere questo permesso, se vogliono prendere un lavoro temporaneo. I permessi C non sono legati a un lavoro o a un datore di lavoro specifico.

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