Viaggiare in solitaria, zaino in spalla: quando il viaggio diventa uno stile di vita.
Viaggiare in solitaria: Daniele ha 36 anni, italiano, e da ben 7 anni ha fatto del viaggio in solitaria, zaino in spalla, uno stile di vita; America, Asia, Australia, Europa… per lui “tutto il mondo è paese”.
Ciao Daniele e benvenuto a MolloTutto.
Sono ormai sette anni che hai fatto del viaggio in solitaria, zaino in spalla, il tuo stile di vita; raccontacene.
Un saluto a te Annalisa ed a tutti i lettori di Mollotutto;
mi presento, sono Daniele e vengo dalla provincia di Napoli, precisamente da Castellammare di Stabia, ma negli ultimi anni ho vissuto in diversi posti del mondo.
Sette anni fa ho lasciato un contratto a tempo indeterminato ed ho iniziato a viaggiare, facendo del viaggio il mio stile di vita;
tutto questo per la felicità dei miei genitori ed amici, i quali faticano tuttora ad accettare le mie scelte;
così, per tutti, sono diventato “IL FRINGUELLO CON LA VALIGIA”, incapace di fermarsi in un posto fisso.
Ogni posto nel mondo è per me una meta ambita, non ve né sono talune in particolari, perché è il viaggio in sé che mi rende felice; qualsiasi esso sia, e dovunque esso sia, mi trasmette qualcosa di diverso da tutti gli altri.
E sono solito visitare un luogo o nazione almeno 1 mese, per capire e conoscere la cultura, la lingua e le tradizioni che lo caratterizzano.
Come e perché hai iniziato a viaggiare in solitaria?
Il primo fu nel 2011, dopo essermi trasferito a New York arrivai fino in California, passando per il deserto dell’Arizona.
Quello fu il momento che sancì un vero è proprio cambiamento; lasciavo tutto per l’avventura di andare negli Stati Uniti, senza conoscere la lingua, senza sapere dove andare o cosa fare.
Da li non fui più capace di fermarmi.
Un altro viaggio che vorrei ricordare è il tour dell’Australia che ho fatto nel 2012, una permanenza di quasi un anno e mezzo, cosa che fu possibile grazie alla Working holiday Visa, esperienza terminata con altri 3 mesi trascorsi fra Malesia, Singapore e Thailandia del Sud.
In quell’occasione ero già più “viaggiatore”, e posso dire di essermelo goduto in pieno, in ogni sfumatura.
Ci sono tantissimi altri viaggi, non meno importanti; ogni anno dedico uno o due mesi alla scoperta di qualche regione Europea, dove ho la possibilità di muovermi più velocemente; ho scoperto, infatti, che non esistono solo gli aerei per viaggiare, ma anche bus, treni e perfino l’autostop, cosa che dà al viaggio un sapore diverso, rendendolo ancora più avvincente.
E come non parlare del viaggio-svolta per il mio blog, svoltosi in Centro Americatra Cuba, Costa Rica, Messico, Porto Rico e Florida (USA), negli inizi del 2016.
Fu allora che l’idea di scrivere un blog di viaggi iniziò a farsi strada dentro di me,e l’hopoi realizzata nel 2016, quando ho avuto il coraggio di mettermi in questa avventura; da allora, per amici e followers, sono diventato “il fringuello con la valigia”.
Un altro progetto che ho intrapreso da un paio di anni è di visitare una Regione italiana per almeno 3 settimane, ma in compagnia dei miei più cari amici, per dimostrare che, se pur viaggiatore solitario, talvolta non disdegno la compagnia nei miei viaggi.
Quando è nato in te il desiderio di viaggiare?
Il desiderio di viaggiare ha sempre fatto parte di me, già da quando, ancora bambino, viaggiavo per l’Italia con i miei genitori e mio fratello; mentre quella per i viaggi in solitaria nacque in me in un momento ben preciso.
Era il 2007 e sarei dovuto partire insieme alla mia fidanzata per Copenaghen; un viaggio di alcuni giorni, di quelli che si fanno per stare insieme e trascorrere del tempo fuori dalla routine. Poco prima, però, la nostra storia ebbe fine; ricordo che non volevo perdermi quel viaggio, ed era troppo tardi per eventuali cambi… così decisi di andare da solo.
In quella stessa circostanza, all’arrivo a Copenaghen, scoprii che mi avevano perso la valigia, e mi ritrovai soltanto con lo zainetto piccolo ed i documenti; da quell’esperienza capii che potevo viaggiare in solitaria e che non mi occorreva neppure una valigia così grande; il necessario era già con me, ovvero la mia grande passione per i viaggi.
Com’è cambiata la tua vita da allora?
E’ cambiata molto ed in molte cose;
ho imparato ad essere indipendente da tutto e da tutti, e i tanti viaggi mi hanno reso più sicuro di me e confidente nelle mie capacità.
Credo che la cosa che più teme l’essere umano sia la solitudine, l’affrontare la vita da soli; viaggiare in solitaria mi ha messo a confronto con questa paura, permettendomi di conoscere meglio me stesso, e imparando a vivere senza punti di riferimento.
Proprio per questo ormai da anni risiedo all’estero; due o tre volte l’anno torno in Italia per il piacere di riabbracciare famiglia e amici, ma senza più riuscire a fermarmi per troppo tempo. Molti dei miei amici intimi aspettano con ansia il giorno in cui incontrerò l’anima gemella, vogliono vedere come farò allora a continuare ad essere il Fringuello con la Valigia!
Ma come dice mia madre “chi nasce tondo non può morire quadrato”.
In quali Paesi sei già stato, dove ti trovi adesso e quali sono le tue prossime mete?
Mi fai sognare e ricordare questi ultimi anni.
In Europa ho visitato quasi tutti gli Stati dalla Spagna al Portogallo, passando dalla Francia, Germania, Olanda, Belgio, Polonia, Ungheria, Norvegia, Danimarca, Irlanda, ect fino ad arrivare alla mia città di residenza, Londra, dove vivo quando non ho la fortuna di viaggiare. Fuori dall’Europa invece ho visitato gli Stati Uniti, Cuba, Messico, Costa Rica, Porto Rico, Australia, Indonesia, Singapore, Malesia e tante altre.
Attualmente sono in Thailandia dove, tramite bus e treni, sono andato da Bangkok fino all’estremo Nord, per poi riscendere verso il sud, precisamente verso Kabri.
Il primo dicembre partirò per la Malesia, dove rimarrò fino alla metà del mese, quando volerò in Australia.
Da lì “la mappa del tour” sarà tutta un divenire, in quanto dipenderà molto dai contatti che ho li; chi di questi avrà il piacere e il tempo per ospitarmi?!?!
Le mie permanenze non sono mai lunghe, quindi sono l’ospite perfetto, a mio avviso 😉
Quando ripartirò dall’Australia, verso febbraio, mi dirigeró verso la Cina, in occasione del famoso capodanno cinese, per poi raggiungere quella che sará l’ultima tappa, il Giappone, col quale vorrei chiudere alla grande questo mio avvincente viaggio in primavera, tra i ciliegi in fiore.
Non ho un biglietto di ritorno né una data di rientro; saranno gli eventi a stabilire quando il viaggio avrà termine.
L’ itinerario è indicativo, e può subire variazioni.
I miei viaggi hanno sempre la caratteristica di essere molto flessibili; possiamo chiamarli viaggi a flusso continuo, in quanto seguo le mie intuizioni e gli eventi; può succedere che facendo amicizie, o parlando con la popolazione locale, mi venga consigliato di visitare luoghi che non avevo preventivato, che mi portano quindi fuori dal percorso.
Può capitare anche che il destino ci metta lo zampino; oggi ad esempio il bus che porta da Ayutthaya a Sukhohai era pieno, costringendomi, se così vogliamo dire, ad optare per recarmi direttamente a Chang Mai.
Inoltre, molto dipenderà anche dal budget e dalla mia bravura nel risparmiare.
Quali sono le difficoltà che affrontati quotidianamente nel tuo viaggio in giro per il mondo?
Non esistono difficoltà in particolare che incontro viaggiando.
Nemmeno la mia intolleranza al glutine mi ha mai provocato grandi problemi; so quali alimenti evitare e ho sempre con me una buona scorta di medicine specifiche.
Vi posso dire che “le difficoltà non esistono quando si fa ciò che si ama.”
Cosa consiglieresti a chi desidera intraprendere la tua stessa avventura?
Se dovessi dare un consiglio a coloro che volessero intraprendere la strada di viaggiatori solitari, direi loro che ci vuole innanzitutto tanta, tanta passione; viaggiare piace a chiunque, chi non vorrebbe farlo più spesso nella propria vita??!! Ma fare del viaggio uno stile di vita, non è per tutti.
Io proporrei di iniziare con viaggi brevi, magari in zone limitrofe a quelle di residenza; si potrebbe pianificare un piccolo budget, ed una o due tappe da visitare, ma senza la sicurezza di avere una stanza prenotata, né un alloggio o un biglietto di ritorno;
così facendo si potrà capire se dentro di voi abita lo spirito libero e curioso di un viaggiatore errante.
Ma un consiglio mi sento di darvelo: “noi non siamo in questo mondo per esaudire i sogni degli altri, ma i nostri; amate viaggiare? Allora non abbiate paura; prendete il volo!”.
Tra un viaggio e l’altro curi anche il blog “il fringuello con la valigia”; di cosa scrivi nel tuo blog?
Oltre a parlare dei viaggi e dei luoghi che ho visitato, per dare informazioni utili a chi volesse recarsi lì,provo a trasmettere la passione, l’emozione e la facilità del viaggiare.
Vorrei far capire ai miei lettori che è possibile essere viaggiatori, anche con piccoli budget, se uniti a tanto spirito d’adattamento e, ripeto, passione.
Consiglio a tutti di prendersi un po’ di tempo per se stessi, perché la vita è troppo breve ed il mondo troppo grande per non viversi qualche momento da soli in giro per il nostro fantastico pianeta.
Questo è ciò di cui parlerò nel mio blog, di come si può essere speciali con se stessi prima di essere importanti per qualcun’altro, e secondo me, un viaggio in solitaria può farlo.
Vi lascio con una frase che in una notte insonne ho pensato e scritto :
“In una vita in cui tutti corrono e non vivono, io ho scelto di sognare viaggiando!”
In che modo i nostri lettori possono contattarti e seguire le tue avventure?
Chiunque volesse seguirmi nei miei avventurosi viaggi, può farlo tramite il mio sito web Il fringuello con la valigia, creato da poco ma che si sta arricchendo sempre più di informazioni, foto, rubriche e articoli interessanti.
Oppure tramite i social network come Facebook e Instagram, dove troverete foto, video, dirette live, e le divertirti e simpatiche storie su ciò che mi accade quotidianamente nel mio cammino da viaggiatore; non le perdete 😉
Auguro a tutti buon viaggio, ed in bocca al lupo a tutte quelle persone che voglio cambiare la propria vita come ho fatto io ormai da quasi 8 anni.
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Scritto da Annalisa Galloni