Alice, sentirsi a casa anche con la pioggia
Pochi mesi sono bastati ad Alice, ventisettenne friulana con una laurea in Comunicazione e Pubblicità, per innamorarsi di Londra. Galeotta una breve esperienza come ragazza alla pari che le è rimasta nel cuore, tanto che dopo un paio di anni, grazie ad un tirocinio è riuscita a tornarci. Nonostante le iniziali difficoltà, dovute soprattutto al mantenersi con la borsa di studio, gli affitti troppo cari e gli affetti lontani, alla fine Alice ha, finalmente, trovato il suo posto nella capitale. Dopo un primo lavoro “interessante ma un po’ noioso”, attualmente è riuscita a trovare un’ occupazione che la appaga di più. All’Italia pensa spesso, soprattutto in estate, quando il cielo di Londra fa i capricci e la mancanza degli affetti si fa più pressante, ma il modo di vivere la città, la gente e le possibilità che offre fa si che Londra rimanga sempre la scelta giusta. La “sua Londra” può essere vista tramite il suo blog vivere a Londra in cui condivide i “segreti” della città. www.londramia.com
La prima volta che venni a Londra fu 5 anni fa per un’esperienza di alcuni mesi come ragazza alla pari in una famiglia inglese. Mi innamorai della città e nel momento in cui me ne dovetti andare decisi che avrei cercato a qualsiasi costo di tornarci e, questa volta, rimanerci.
Un paio d’anni più tardi, nel 2007, dopo un’esperieza Erasmus in Danimarca che aveva rinforzato ancora di più la voglia di vivere all’estero, tornai a Londra grazie alla borsa di studio Leonardo che mi assicurò uno stage di 6 mesi presso una società di consulenza finanziaria e di marketing.
A quel tempo non lasciai molto alle spalle: gli ultimi due esami della specialistica e la stesura della tesi. Alla fine del mio stage ricevetti una proposta di lavoro presso la stessa società e decisi di non tornare in Italia, anche perchè avendo completato gli esami e la tesi durante i mesi dello stage, potei rimpatriare giusto per la laurea nella settimana di passaggio tra tirocinio e assunzione vera e propria.
Il primo impatto con la città devo ammettere essere stato un po’ difficile. Londra è una metropoli e ci vuole molta pazienza prima di riuscire a costruirsi il proprio cerchio di amicizie, luoghi, abitudini che ti fanno sentire a casa. Anche il fatto di dovermi mantenere con il misero assegno della borsa di studio e qualche lavoretto di babysitting nel weekend ovviamente contribuiva alla situazione, ma comunque avevo qualche amico (principalmente italiano, inizialmente) e l’entusiasmo di vivere in una città così viva e ricca di cose da fare e vedere. Mi bastò cambiare casa dopo qualche mese per conoscere persone di altre nazionalità e legare nuove amicizie; anche al lavoro ho avuto la fortuna di incontrare persone interessanti con cui ho stretto degli ottimi rapporti.
La mia occupazione al momento quella di SEO (posizionamento nei motori di ricerca) copywriter per una società di finanza. Ho cambiato lavoro all’inizio di quest’anno e sono molto contenta di questa svolta per l’esperienza di lavorare in una società grande e in un team internazionale. Ho avuto la fortuna di non perdere il mio impiego con la crisi di fine 2008, come è successo a molti, e infatti ci è voluto comunque parecchio tempo prima che riuscissi a trovare il mio attuale lavoro (quello vecchio aveva iniziato ad annoiarmi).
La difficoltà maggiore che ho dovuto superare a Londra è stata sicuramente la ricerca di una casa appena arrivata. Ho vagabondato da un divano all’altro a casa di amici per quasi un mese prima di riuscire a sistemarmi; gli affitti sono molto alti e per poter firmare un contratto servono delle referenze non sempre reperibili se si è appena arrivati. La famiglia in cui ero stata “au pair” è stata di grandissimo aiuto firmando come garante per me e questo mi ha permesso di affittare un appartamento condiviso con altri tre amici.
Sono stati due gli eventi che mi hanno fatto capire che ormai Londra è per me “casa”. Una volta sono scesa dal bus a Liverpool St arrivando dall’aeroporto e l’odore di cibo che popola costantemente le strade di Londra mi è sembrato piacevolmente familiare (anzichè fastidioso) e mi sono sentita felice di essere lì, in mezzo a un sacco di gente contrariamente alla desolazione che caratterizza Udine, la mia città natale.
L’altro episodio è stato una volta che in una giornata sola ben tre persone diverse (tutte inglesi) mi hanno chiesto informazioni per strada e sono stata in grado di dargliele, grande soddisfazione dopo essermi persa migliaia di volte! Non ho un unico luogo preferito, ma se dovessi sceglierne uno sarebbe probabilmente Hampstead Heath, il parco a nord d Londra vicino al quale ho vissuto per due anni. Sembra una foresta, ha la vista della città più spettacolare che ci sia, ho un sacco di ricordi piacevoli legati a questo luogo ed è il simbolo dei pic nic estivi con gli amici alla ricerca di una tintarella sempre molto sudata! Le differenze con l’Italia sono tante, certe positive altre negative.
Uno dei motivi per cui preferisco vivere qui è sicuramente la mentalità della gente. A Londra non importa a nessuno come sei vestito, che lavoro fai, quanto sei ricco o di chi sei figlio, qui ognuno è se stesso e non c’è quel giudizio italiano basato interamente sull’apparenza. In tre anni qui, per esempio, non mi sono sentita mai “straniera”! Anche nel lavoro l’atmosfera è completamente diversa, molto più rilassata e non bisogna aspettare di avere 40 anni per coprire una posizione di responsabilità visto che l’età media è sempre giovanissima. Certo, la qualità della vita non è alta come in Italia in termini di cibo e clima ma per il momento ritengo molto più stimolante incontrare persone interessanti da cui imparare delle cose anche se ciò significa rinunciare all’estate nel vero senso della parola. La ricchezza di vivere nelle grandi città sta nel fatto di conoscere gente che viene da ogni parte del mondo e poter vedere il meglio a livello di teatro, danza, musica perchè tutto passa da Londra.
Dell’Italia mi manca essere a mezzora di macchina dal mare in l’estate, il clima caldo e ovviamente la mia famiglia e amici. Ma non ho mai avuto il desiderio di tornare a vivere in Italia, piuttosto mi piacerebbe fare un’altra esperienza altrove, magari in un Paese più lontano.
Consiglierei di trasferirsi a Londra perchè è un posto pieno di energia che non si ferma mai; offre possibilità di lavoro decisamente migliori rispetto all’Italia e qui non c’è quel clima di disillusione politica che l’ha resa un Paese dove non si vive bene, secondo me. Può sembrare una città difficile all’inizio ma merita decisamente un’esperienza, anche solo per la quantità di stimoli che si hanno a livello culturale. La comunità italiana a Londra è immensa e il rischio di non sentirsi a casa non c’è neanche.
Di Viviana Attard 01/12/2010