Valerio organizza seminari in Italia e offre assistenza per chi desidera andare a vivere e lavorare in Australia
Valerio Cataldi, un ragazzo della provincia di Roma, un giorno, quando aveva 25 anni il contratto di lavoro non gli fu rinnovato per fare posto al figlio del capo dell’azienda dove lavorava… quindi inziò a valutare di lavorare fuori Italia…
Ma c’era qualcosa che lo spingeva a cercare un altro tipo di sfida… Aspettò la fine del contratto di lavoro della sua ragazza e, pochi mesi dopo, quasi per caso nel 2005 si ritrovarono in Australia.
Ecco dove li ha condotti il loro coraggio.
Ciao Valerio, vuoi presentarti ai lettori di MOLLOTUTTO?
Mi chiamo Valerio Cataldi e sono un ragazzo italiano come tanti, emigrato in Australia e che fa l’imprenditore.
Di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Vengo da un piccolo paese nella provincia di Roma, sul mare, famoso per essere stato uno dei punti dello sbarco di Anzio durante la seconda guerra mondiale, per la nostra imbattibile squadra di baseball e il mitico Bruno Conti!
In Italia mi occupavo di sicurezza informatica per una grande multinazionale. Mentre lavoravo ho ottenuto una certificazione per le reti di computer che pochi al mondo hanno.
Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia e andare a vivere e lavorare in Australia?
Avevo 25 anni e il mio contratto non fu rinnovato per fare posto al figlio del mio capo, quindi ho cominciato a valutare le proposte che mi arrivavano da tutta Europa. Ma c’era qualcosa che mi spingeva al cambiamento, a cercare un’altro tipo di sfida. Aspettai la fine del contratto della mia ragazza e, pochi mesi dopo, quasi per caso ci ritrovammo in Australia, che nel 2005 era un paese conosciuto solo per i documentari naturalistici. Al tempo non c’erano in rete informazioni sulla vita in Australia, sugli stipendi, sul lavoro… il nostro fu un vero salto nel buio!
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
No, il viaggio mi ha fatto letteralmente uscire dalla campana di vetro famigliare che tutti hanno a quell’età. In parte il viaggio spaventava, ma quello che spaventa veramente è l’arrivo, perchè solo una volta atterrati si comprende meglio cosa significa essere dall’altra parte del pianeta e farsi 24 ore di volo solo per poter riabbracciare i propri cari.
Perché hai scelto proprio l’Australia?
Mentre lavoravo nella multinazionale facendo il turno di notte, feci richiesta di accedere ad un corso di Informatica (il mio titolo di studio) in un’accademia della Opus Dei Vaticana che rilasciava una certificazione internazionale molto importante. La notte lavoravo e studiavo e il giorno andavo in Accademia!
Ogni libro ed esame era completamente in Inglese, quindi certo di una conoscenza più che intermedia della lingua mi orientai per la mia esperienza all’estero nei paesi di cui almeno potevo comprendere la lingua. Tra questi in lista c’èrano Gli Stati Uniti, l’Inghilterra, il Canada e l’Australia.
Optai per quest’ultima per la natura incontaminata e per il clima che più si addice a dove sono nato e cresciuto. Abituato al caldo, al sole e al mare, credo che in Inghilterra e in Canada non avrei resistito molto e per me l’esperienza doveva durare quanto più possibile: avevo bisogno di rimettermi in gioco, di ricominciare e di sfidare me stesso per capire se veramente valevo quanto pensavo!
Sei partito da solo o con la partner?
Sono partito con la mia ragazza Federica che aveva 22 anni: eravamo praticamente due ragazzini. All’inizio volevo partire da solo, ero disposto a tutto, anche a dormire per terra, ma non avrei mai permesso di far dormire per terra Federica a causa mia. Se dovevo fallire volevo farlo da solo, ma quando le dissi che andavo in Australia, lei con fare deciso mi rispose: “… dove vai da solo?!
Tu non ti muovi senza di me!”. E così… partimmo insieme, con due valigie, un biglietto aereo e 500 euro in tasca, nulla più. Il fatto di non farle mancare nulla era la mia preoccupazione principale sia prima della partenza che appena atterrati. Col passare dei giorni invece Federica si rivelò la risorsa più importante che avevo: ci spalleggiavamo a vicenda, l’uno consolava l’altro nei momenti difficili, e posso dire che ce ne sono stati tantissimi.
Abbiamo pianto sulle rispettive spalle quando abbiamo perso i nostri cari mentre eravamo dall’altra parte del mondo, e abbiamo pianto dalla gioia sui i nostri primi successi. Da questo ho capito che partire da solo ha il suo vantaggio: ti permette di arrivare lontano. Ma partire con la persona giusta ti permette di superare ogni ostacolo: non c’è limite a quello che si può fare insieme!
Come avete affrontato e risolto il problema del visto permanente?
La risposta diretta sarebbe: non ho giocato! Siamo atterrati con un Working Holiday Visa a Sydney alle ore 18.30, mi ricordo tutto come se fosse ieri. Il nostro primo volo di 24 ore ci aveva distrutto! Siamo andati dritti a dormire, e il nostro letto era un materasso buttato in terra.
“Non male come inizio” pensai!
Il giorno dopo sveglia alle 5.30 a causa del jet lag. Per prima cosa sono uscito fuori casa e mi sono sdraiato al centro della strada (non passava nessuno ovviamente) a guardare il cielo e i pappagalli che volavano… ero in Australia e non ci credevo!
Alle 9.00 eravamo già alla ricerca del lavoro, alle 12 stavamo lavorando come runner (il cameriere porta solo le portate ai tavoli) in un ristorante.
Ogni secondo libero andavo nella biblioteca dove c’èra internet gratuito senza limiti di orario, cercando proposte di lavoro nel mio campo. Ogni notte stavo sveglio fino alle 4 di mattina a preparare curriculum da inviare per email il giorno dopo e pianificare il percorso da farmi a piedi per consegnare i curriculum a mano, ogni giorno un quartiere diverso.
Pian Piano ho cominciato a riparare qualche computer e a fare qualche sito web nel quartiere dove vivevo, finchè un giorno, una telefonata da un’azienda che aveva sentito parlare di me si trasformò in un’offerta di lavoro a tempo pieno. Non lavoravo per i soldi ma per costruirmi una reputazione, che mi ha pagato nel tempo. Questa azienda mi ha poi sponsorizzato e dopo 3 anni di enormi sacrifici ho ottenuto la residenza permanente.
Oggi con Federica viviamo da 7 anni in Australia. Cosa c’entra tutto questo col fatto che non ho giocato? Che tutto questo è stato ottenuto senza l’aiuto di nessuno, senza perdere tempo su Facebook, in chiacchere o giustificazioni. Focalizzati sull’obiettivo 24 ore al giorno, senza dormire e senza andare in spiaggia per i primi 4 anni… non è stato per niente facile. E’ stata tutta una questione di determinazione e grande volontà. Però oggi mi riprendo tutto con gli interessi… e che interessi! Ne è valsa decisamente la pena.
In che cosa consiste la tua attività?
Ho diversi business, uno di questi è International study solutions conosciuta pricipalmente per il marchio “Australianboard”.
E’ un’agenzia che si occupa di offrire servizi di supporto e consulenza per chi vuole andare in Australia. Ci rivolgiamo a chi vuole fare un’esperienza temporanea di studio o lavoro, sia per chi invece vuole emigrare definitivamente in Australia come abbiamo fatto noi.
I nostri servizi includono la scelta dei vari corsi di studio per chi deve formarsi in Australia, a partire da un corso di Inglese fino a corsi di specializzazione e universitari. Offriamo anche alloggio, consulenza e pratiche per l’immigrazione australiana, supporto per il lavoro e tanto altro che i lettori possono vedere aggiornati nel nostro sito web ufficiale www.australianboard.com. Con i nostri uffici in Italia e in Australia vi possiamo seguire sia prima di partire che una volta atterrati.
In pratica non solo vi diciamo come ottenere quello che volete, ma ci occupiamo noi di fornirvi gli strumenti necessari per ottenerlo.
Abbiamo scelto di fornire le nostre consulenze in maniera completamente gratuita: non chiediamo nessun compenso a chi ci contatta ma veniamo remunerati da chi eroga i servizi stessi, come ad esempio i corsi nelle scuole o gli alloggi, che ovviamente sono a pagamento.
Oltre a questo per cosa altro si distingue la tua attività?
La nostra attività si distingue per la nostra storia! Quello che ci contraddistingue è che nei panni di chi ci contatta ci siamo stati anche noi. Abbiamo creato una struttura di questo tipo proprio perchè noi stessi cercavamo qualcosa del genere, ma non esisteva, e allora… l’abbiamo creata.
Australianboard è nata così:
Mentre costruivamo e vivevamo la nostra avventura cercavamo continuamente su internet informazioni sull’Australia. Non le trovammo così decisi di creare un sito, una sorta di “punto informazioni” sul continente Australiano.
In pratica offrire informazioni e supporto da Italiani in lingua italiana sull’Australia. Abbiamo fatto tesoro dei nostri sbagli e li abbiamo pubblicati sotto forma di consigli e suggerimenti, creando quella che oggi la più grande community web di Italiani verso l’Australia: www.australianboardcommunity.com
Il successo della community ha generato l’esigenza di offrire agli utenti i servizi di cui tanto si parlava. Abbiamo fondato l’agenzia Australianboard www.australianboard.com che offre tutti i servizi essenziali per andare in Australia, creando oltre 500 partnership con fornitori in tutto il continente. In altre parole il concetto è: lo staff di Australianboard ti indica la strada giusta, e te la rende accessibile sotto forma di servizi.
Ci distinguiamo anche nei numeri: in 7 anni di attività abbiamo assistito direttamente più di 25.000 persone nel realizzare i loro obiettivi in Australia, costruendo molta esperienza e solide fondamenta nella nostra attività.
Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?
Per prima cosa che in Australia esiste ancora la meritocrazia: una persona valida viene ripagata in base alle sue capacità. Non parlo solo di fattori economici, ma anche di riconoscimenti personali. Un’altra differenza riguarda il famoso “posto fisso”: il lavoro a tempo indeterminato così come lo intendono molti in Italia, in Australia non esiste.
In ogni momento il contratto può essere ridiscusso, sia dall’azienda che dal lavoratore. Per alcuni questo significa instabilità, per altri significa possibilità di crescita perchè l’ultimo dei problemi in Australia è il lavoro, quindi se non ti trovi bene in un azienda e sei certo delle tue capacità e vuoi di più… è solo questione di GIORNI e trovi un altro lavoro, magari pagato meglio o a miglior condizioni.
Chi invece si culla dietro il posto indeterminato e poi passa le giornate a girarsi i pollici dietro la scrivania cullandosi sull’impossibilità di essere licenziato… in Australia avrà vita breve!
Ma la principale caratteristica è il fatto che il rapporto tra retribuzione e costo della vita è estremamente bilanciato, in Australia si vive E si lavora, in Italia si vive PER lavorare.
Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?
In Australia ho trovato esattamente quello che cercavo: educazione, rispetto, sicurezza, chiarezza, tranquillità, VITA!
Ho trovato difficoltà all’inizio in quanto da buon Italiano non riuscivo a capacitarmi che le cose erano così semplici e intuitive, che bastava fare i passi giusti per ottenere quello che si desiderava.
L’Inglese che credevo di sapere era diventato il mio peggior nemico, ma gli Australiani sono abituati e mi ripetevano anche 100 volte quello che non capivo. Ecco perchè diciamo spesso che un corso di Inglese in loco è fondamentale.
Gli Australiani sono gioiosi, rispettosi, disponibili, riservati, e se entri nelle loro grazie, ti si apre un mondo nuovo in quanto in Australia non importa solo quello che hai nel curriculum, il tuo passato… importa quello che sei pronto a costruire qua: la tua reputazione. Se un tuo amico sa che la tua è una buona reputazione e sei una persona rispettabile, ti fa conoscere tutti i suoi contatti e da questi si creano sempre delle ottime amicizie e, perchè no, affari!
L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?
Vado in Italia tutti gli anni, anche più volte durante l’anno per circa 2/3 mesi… a volte anche più.
Quindi l’Italia non è un ricordo, la vivo ancora, ma oggi vengo da turista e ne apprezzo le sue bellezze, così come ne disprezzo i lati negativi. Specialmente quando poi ti rendi conto, forte della consapevolezza della semplicità acquisita in Australia, che basterebbe tanto poco per gettare nuove basi.
Invece vedo un declino ad ogni mio ritorno e quando mi sembra che hanno toccato il fondo ecco che vengo sorpreso di nuovo in maniera negativa. Non parlo solo della situazione politica ed economica, parlo dell’atteggiamento degli Italiani!
La nostalgia mi viene quando penso che una volta il mondo pagava le tasse a Roma, si muoveva su strade e beveva da acquedotti costruiti dai Romani e ogni persona pronunciava il nome del Sacro Impero Romano con rispetto.
Oggi non mi sembra di essere erede di quel popolo, e il mondo troppo spesso pronuncia la parola “Italiani” con ironia, e questo non mi piace perchè all’estero gli Italiani dimostrano con i fatti di aver ancora molto da insegnare al mondo! Mi spiace solo che devono andare all’estero per capirlo e poterlo dimostrare.
Secondo la tua esperienza, vivere in Australia, sotto quali aspetti è meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti è peggio?
Vivere in Australia mi ha consentito di ricominciare a sognare, e periodicamente trasformo i miei sogni in realtà alimentando nuovi sogni e nuove idee. L’Australia mi fa sentire vivo, mi dà la possibilità di trovare persone volenterose e situazioni per creare nuove idee e realtà.
Uno dei nostri ultimi progetti, di cui vado fiero, è #VITAINAUSTRALIA:
siamo partiti dalle domande del nostro pubblico, e sulla base di questi abbiamo pianificato un video-blog tour, che vi spiego più avanti.
In Italia per ogni idea c’è un problema, una mancanza di fantasia sia per lavorare che burocratica. Tutto è difficile e i tuoi sogni volta per volta si spengono.
Gli Italiani non fanno figli perchè non sognano più, una volta si sognavano grandi cose per il proprio figlio, “Farà l’astronauta, il pilota, sarà un imprenditore”… oggi un genitore ha smesso di sognare e crede che se suo figlio riuscirà a fare l’operaio sarà un dono più grande della vita stessa!
L’Australia mi ha permesso di sognare e di realizzare e vivere i miei sogni e non cambierei questo per nulla al mondo.
Il lato negativo dell’Australia … è che non sei Italiano al 100%: per alcune cose è un bene, per altre è un male. Ad esempio mi mancano i ritrovi alle tavolate che solo gli Italiani sanno fare e che il mondo ci invidia, ma quando la nostalgia è forte… prendo l’aereo e vengo a rimediare, perchè l’Australia me lo permette!
Cosa consiglieresti ad altri Italiani che desiderassero seguire le tue orme in Australia?
Consiglierei di comprendere bene cosa vogliono esattamente in Australia. In molti, in troppi vengono oggi per moda, ma non hanno le idee chiare e questo fa fare loro dei flop spaventosi… poi li trovi nei vari gruppi di Facebook a parlare male dell’Australia. Beh, è tipico italiano no? Prima non sanno chi votare e poi parlano male di chi sta al governo!
Se volete fare un’esperienza… fate un’esperienza, se volete emigrare… abbiate un atteggiamento da emigrante.
Putroppo molti ragazzi sembrano avere un comportamento esattamente opposto a quello che intendono realizzare!
Scegliete, createvi degli obiettivi e focalizzatevi nel raggiungerli senza permettere agli imprevisti di spostare il vostro focus, altrimenti… vi perderete.
Australianboard fa anche questo… vi aiuta a ristabilire il focus quando vi sentite persi, perchè noi per primi ci siamo passati e abbiamo superato questi ostacoli.
Fate tutti i passi necessari come devono essere fatti senza saltare o aggirarli… fare i furbi in Australia è controproducente!
Ma soprattutto… credete in voi stessi, perchè se non ci credete voi… perchè dovrebbero crederci gli altri?
Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano in Australia?
Il lavoro in Australia è il fulcro dell’immigrazione. Se lo scopo è emigrare… bisogna controllare se la professione del candidato emigrante rientra nelle professioni richieste dal governo Australiano. E di questo ce ne occupiamo noi.
Se lo scopo è fare un’esperienza temporanea, allora è importante imparare un lavoro come cameriere, barista… perchè sono i lavori che nell’immediato vi consentono di mantenervi mentre cercate il lavoro che più vi aggrada, e imparate l’inglese. Perchè senza inglese… non potete aspirare a molto!
In entrambi i casi,
sappiate fare bene quello che scrivete nel curriculum, se il vostro curriculum è povero di esperienze o di lavori che sapete fare… io temporeggerei facendomi delle esperienze in Europa per prepararmi all’Australia.
L’investimento da fare senza dubbio è in un corso di inglese, Avere la padronanza della lingua significa aumentare la possibilità di scelte e ridurre la concorrenza lavorativa!
Tra due persone valide, dove una parla inglese e l’altra no, voi come datore di lavoro, sapendo che la vostra clientela parla inglese… chi prendereste a lavorare? Prima parlavo di #VITAINAUSTRALIA. E’ un progetto molto importante un aspetto fondamentale per chi si accinge a venire in Australia.
Gli Italiani che aspirano a viaggiare, emigrare e studiare in Australia, hanno spesso un’idea di questo continente che non corrisponde alla realtà dei fatti.
#VITAINAUSTRALIA è l’unico progetto che mette gli utenti in Italia in diretta connessione con l’Australia nei suoi pregi e difetti. #VITAINAUSTRALIA è anche il primo progetto video graficamente ispirato a Windows 8 e alle piattaforme social, e pensato per la visione da mobile. Questo per confermare la mia esigenza di precorrere i tempi, nella gestione della community e dell’agenzia Australianboard.
Potete trovare #VITAINAUSTRALIA in tutti i nostri canali web, da Facebook a Google Plus passando per la nostra Community web e, più semplicemente, sul nostro canale Youtube
Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Australia?
Che arrivano ogni giorno… tantissimi! Che vivono stabilimente da anni… la maggior parte sono Italiani emigrati 40 anni fa quando l’Australia stessa regalava lavoro e casa! Dei nuovi Italiani che vivono in Australia ce ne sono pochissimi rispetto a quanti ogni giorno ne atterrano…
L’immigrazione in Australia è molto difficile e selettiva, non tutti possono rimanere in Australia e quindi è il primo grande filtro. Il secondo grande filtro è quello che dicevo prima, ovvero che molti vengono per moda senza avere le idee chiare col risultato che non sanno quali sono i passi giusti per rimanere, quindi si auto-eliminano.
Consiglieresti l’Australia come meta per espatriare o più per una vacanza?
L’Australia è un paese affascinante sotto ogni punto di vista. E’ quasi impossibile non rimanere colpito da questo paese, sia come meta turistica che come meta per costruire un futuro migliore. E’ come una Ferrari, tutti possono entrare in concessionaria e rimanere colpiti dalla sua bellezza e sognare di guidarne o possederne una, ma pochi avranno questo privilegio.
Resta inteso che il fatto di avere o meno questo privilegio è sempre una scelta dell’uomo, non delle circostanze in cui vive, perchè volere è potere.
Per tutte le persone che vogliono entrare in contatto con noi possono farlo attraverso i nostri canali social menzionati prima ma soprattutto attraverso il nostro sito ufficiale www.australianboard.com dove potete periodicamente venire informati sui seminari su come venire in Australia che facciamo in Italia.
Un saluto a tutti e ricordate… la vita è fatta di sogni, se li mollate, mollate la vostra vita!
Valerio Cataldi
Direttore e fondatore International study solutions – Australianboard.com
Di Massimo Dallaglio 05/05/2014