L’intervista di oggi è particolarmente interessante per gli amanti dell’arte e del cinema. Fabiana ha intervistato suo fratello, Alessandro D’Urso, rinomato fotografo, regista e direttore di festival romano che si è trasferito in Spagna, a Gandia, in provincia di Valencia, nel 2015 con la speranza di assicurare un futuro più sereno a suo figlio.
Un’intervista incentrata sulla sua scelta di lasciare l’Italia per trasferirsi in Spagna e sul festival internazionale di cortometraggi, Cortoons, del quale è ideatore e promotore.
Alessandro D’Urso ed il suo studio a Gandia, Valencia
Lo studio di un fotografo, regista e direttore di festival, non è un luogo come tanti. Quello di Alessandro D’Urso, ovunque provi a volgere il mio sguardo è un caos (ordinato…) di foto, album di foto, enormi poster delle ultime edizioni delle rassegne, disegni autografati originali e cataste di libroni Magnus.
Le pareti raccontano tutta la sua vita: Pat Metheny, Bjork, Paolo Conte, tutti sorridenti accanto a lui o che semplicemente ammiccano all’obiettivo.
Alessandro è un famoso fotografo italiano, per anni alter ego di Pino Daniele (suo grande amico) nel rappresentare con foto stupende i suoi album migliori.
Mentre non smetto di guardare il nuovo studio a Gandia, città in provincia di Valencia (Spagna), lui mi chiede di quanto tempo io abbia bisogno per l’intervista dato che deve andare a prendere suo figlio al circolo del tennis. “Il tempo giusto di un paio di game”, gli rispondo ammiccando un pò pure io (ma senza obiettivo).
Prendo il mio solito quadernetto e parto con la prima domanda.
Perchè e quando hai deciso di lasciare l’Italia?
La decisione l’abbiamo presa io e mia moglie (Sandy, italo-tedesca) nel giugno del 2014 fondamentalmente perché volevamo assicurare a nostro figlio, che al tempo aveva 7 anni, una qualità di vita migliore di quella che ci potevano al momento offrire Roma e l’Italia in generale.
É stata una decisione non priva di dubbi… ma serena e convinta.
Cercavamo una cittá a nostra misura, dove girare in bicicletta, passeggiare liberamente senza fare slalom fra la spazzatura, e dove Tommaso potesse ricevere serenamente un’istruzione propedeutica al mondo del lavoro.
Abbiamo impiegato un anno a programmare il tutto, e nel giugno 2015 ci siamo trasferiti a Gandia, in provincia di Valencia. Una città sul mare che conta 80.000 abitanti e dove la gente ti saluta quando ti incontra. Siamo rimasti rapiti dal calore e dall’accoglienza dei suoi abitanti.
Il mio sguardo ricade nuovamente sul poster dell’ultimo festival di cortometraggi animati internazionale di Gandia: Cortoons. Una realtà portata qui da Alessandro direttamente da Roma, città nella quale aveva già avuto un importante successo nelle sue prime edizioni.
Ti va di parlarmi della realtà di Cortoons? Com’è nata l’idea e come è cambiata la sua realizzazione qui in Spagna?
Cortoons é un Festival competitivo dedicato ai corti ed al cinema d’animazione.
Ha una storia di 11 anni di grande successo a Roma. Abbiamo realizzato tante Masterclass, fra le altre: Bill Plympton, la Fondazione Fellini, il guru del software libero Richard Stallman, il Tokyo Anime Fair, Marco Giusti, RAI Storia, Fusako Yusaki e molti altri… oltre a performance musicali e di teatro live legate all’animazione con Raiz, Canio Loguercio, i C.S.I., Lillo e Greg, Antonio Rezza, Gipi, Rita Marcotulli, Mariapia De Vito.
Nei 3 anni in cui il Festival si e’ celebrato a Gandia, é stato attualizzato con contenuti adatti ad un pubblico meno esperto di animazione, ma comunque molto interessato al genere.
Genere che é di grande popolaritá, pur non essendo dedicato al mondo dei bambini.
Una sfida entusiasmante che continua a ricevere il consenso del grande pubblico, portando avanti l’idea iniziale di diffondere e promuovere la creativitá di giovani autori di tutto il mondo.
L’edizione numero sedici di Cortoons si terrà a Gandia nel maggio 2020.
Mentre mi dice queste cose ripenso a quante opportunità, molte volte solo per nodi burocratici, siano saltate nel mio lavoro quando ero ancora in Italia.
Una vignetta autografata dell’autore di Wallace e Gromit mi riporta poi alla realtà e al game di tennis che sicuramente Tommaso starà vincendo. Parto quindi con l’ultima domanda.
Cosa offre la realtà valenciana a chi decide di fare arte e cultura?
Dopo tanti anni nei quali abbiamo con passione e determinazione portato avanti Cortoons, festival rigorosamente autoprodotto, il Comune di Gandia, la Generalitat Valenciana e l’Universitá Politecnica di Valencia hanno immediatamente sposato e finanziato il nostro Festival, dandoci l’opportunitá di farlo crescere fino a farlo diventare un punto di riferimento per il cinema d’animazione.
E sono proprio la libertá e l’indipendenza lo specchio di quello che dovrebbe essere sempre l’approccio delle amministrazioni all’arte e alla cultura.
Questo è quello che ho trovato qui in Spagna, un luogo dove la diffusione dell’arte e della cultura viene basata sull’idea che queste siano cibo per la mente.
Gandia è ad un’ora di treno da Valencia, il viaggio è veloce ed i sedili sui quali ho ascoltato la mia musica mentre ritornavo a Valencia sono decisamente comodi.
É bello poter avere un fratello con il quale condividere questa dimensione (che io definirei sempre avventurosa) spagnola! Lo ringrazio di avermi concesso questa intervista, dato che lui di solito è molto restio a farlo.
Resto sempre più convinta della realtà culturale di questo luogo e di come qui si faccia di tutto per promuovere ogni evento che possa fare del bene alla comunità.
Un esempio, quello spagnolo, da tenere presente se si è in cerca di una nuova “possibilità” per realizzare la propria arte.
Articolo di Fabiana D’Urso
Redatto da Sara Di Maro
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