Caterina, da Milano si è trasferita a vivere e lavorare a Barcellona
Caterina si è trasferita da Milano a Barcellona nel 2012.
Lei e suo marito (catalano) si sono sposati in Spagna nel 2017.
Si è trasferita per amore ma era da tempo che vagliava l’dea di trasferirsi all’estero…
Conosciamola!
Ciao Caterina, che lavoro facevi prima di trasferirti? Che lavoro fai a Barcellona?
In Italia facevo l’attrice e mi sono laureata in Scienze dei Beni culturali.
Mi sono sempre piaciute la comunicazione (in generale), le lingue e l’arte.
Qui a Barcellona lavoro da anni come guida turistica e doppiatrice.
Hai mai preso un volo Vueling? Hai presente la voce che dice di allacciare le cinture? Sono io! : D
Da qualche mese ho unito la mia passione per la comunicazione con quella per Barcellona ed i suoi monumenti aprendo un canale Youtube.
Raccontaci! Di cosa parli sul tuo canale?
A Barcellona, dopo aver lavorato nel BarcelonaCity tour (gli autobus turistici), ho iniziato a fare la guida turistica al Palau della Musica Catalana.
Durante il lockdown, quest’anno, ho dato forma ad alcuni progetti a cui pensavo da anni: voglio conciliare il lavoro di attrice con quello di guida.
Ho così aperto un canale YouTube sul quale mi dedico a creare due tipologie di video.
Nella playlist “Ti porto in un posto carino” racconto aneddoti e mostro i posti meno turistici di Barcellona. Nella playlist “Gli italiani all’estero” riprendo le vesti di attrice comica per dare vita a parodie su noi italiani expat.
Dove abitavi in Italia prima di partire per Barcellona?
Sono nata a Milano ma ho vissuto ad Arcore fin da bambina.
A 18 anni sono partita per andare a vivere a Bologna, dove sono rimasta per tre anni per diplomarmi alla Bernstein School of Musical Theatre.
Una volta tornata ad Arcore ho preso una camera in affitto a Milano condividendo l’appartamento con altre due amiche attrici.
…Finchè non mi sono trasferita a Barcellona: era gennaio del 2012, ci andai grazie ad un progetto europeo (il programma “Leonardo”) che prevedeva un mese di corso intensivo di spagnolo e due mesi di stage in ambito turistico.
Durante l’estate precedente avevo intrapreso una relazione a distanza proprio con un ragazzo di Barcellona, motivo per il quale, quando io ho iniziato il programma, siamo andati a convivere.
Quanto spesso torni in Italia?
In genere torno da famiglia ed amici cinque giorni a Natale ed una decina di giorni a gennaio o a febbraio.
Io e mio marito siamo innamorati della Toscana e della Sicilia… quindi, in estate, cerchiamo sempre di fare un viaggetto di pochi giorni in una località italiana!
Come hanno reagito famiglia ed amici relativamente al tuo trasferimento a Barcellona?
Dopo i tre mesi passati a Barcellona, arrivato il momento di ritornare in Italia, nutrivo molti dubbi.
È stata proprio mia mamma che mi ha incoraggiato a buttarmi provando a continuare a vivere la mia storia d’amore e l’avventura di vita spagnola.
Anche mio padre è sempre stato tranquillo riguardo al mio trasferimento. Vengono molto spesso a Barcellona!
C’è un altro Paese o città nel quale ti piacerebbe vivere?
Da piccola ho sempre sognato di vivere in Francia e mi incuriosisce ancora.
Ma da viaggiatrice e sognatrice incallita quale sono (…o “culo inquieto”, come si dice in Spagna!), ogni volta che visito un luogo che mi piace mi domando sempre come sarebbe viverci!
Raccontaci del trasferimento e delle maggiori difficoltà incontrate...
Appena trasferita ho commesso l’errore di iscrivermi contemporaneamente sia al corso di spagnolo che ad un altro di catalano. Stavo appunto studiando lo spagnolo col progetto e successivamente, con lo stage, utilizzavo anche il francese e l’inglese: era decisamente troppo tutto insieme!
Lo studio del catalano l’ho ripreso un annetto e mezzo dopo.
L’altra difficoltà riguarda la sfera delle amicizie.
All’inizio uscivo con mio marito ed i suoi amici e ogni tanto mi sarebbe piaciuto avere un’alternativa di amicizie, che non fossero le sue.
Mi mancavano e mi mancano ancora le mie amicizie di vecchia data.
Ho potuto fare qualche amicizia quando ho iniziato a lavorare sui bus turistici.
Ma purtroppo Barcellona è una meta di passaggio per moltissimi, soprattutto se sono expat a loro volta… Tante persone con cui ho stretto amicizia sono tornate in Italia, Grecia, Austria o sono andate a vivere in altre località della Spagna.
Che differenze ci sono tra Italia e Spagna in qualità (soggettivamente) della vita?
Quello che mi piace è che qui si vive ancora molto la strada e in strada: c’è sempre gente in giro e anche per un discorso di sicurezza preferisco così.
Io poi non ero abituata a vivere in una città con il mare e poterci andare d’estate o in inverno per una passeggiata mi sembra meraviglioso.
Inoltre il clima è abbastanza mite.
Sapresti rapportare, a parità di mansioni svolte, stipendi e costo della vita a Barcellona con stipendi e costo della vita a Milano?
Vivendo fuori da quasi dieci anni non sono molto ferrata sui costi attuali di Milano.
Dalle cifre che mi riferiscono amici milanesi, pagare un affitto o acquistare una casa è molto più costoso a Milano!
Quando vado al ristorante a Milano noto che i prezzi sono più alti: a Barcellona un calice di vino può ancora costare sui € 4,00 mentre credo che a Milano si possa stare sui € 7,00.
Gli stipendi a Barcellona però sono più bassi e non vanno di pari passo all’attuale aumento del costo della vita!
A chi sconsiglieresti di trasferirsi in Spagna?
A chi sogna stipendi molto alti, perché in generale non è il caso.
E a chi non digerisce l’aglio! (Non è vero, neanche io lo digerisco…)
Sotto quali aspetti ti trovavi meglio in Italia? E peggio?
Dell’Italia mi manca l’ospitalità e l’accoglienza.
Non parlo tanto delle singole persone, perché ne ho trovate di ospitali anche qui.
Mi riferisco a bar e ristoranti: c’è un altro tipo di attenzione al cliente. In Italia è volta a farlo sentire il benvenuto e a condividere con lui prodotti di cui si è orgogliosi. A volte, qui in Catalogna (so che nel resto della Spagna però è diverso!) non lo percepisco.
È un pensiero condiviso anche da mio marito che, quando torna dalle vacanze in Italia, vive un piccolo shock entrando in un bar a Barcellona, dove magari nemmeno lo salutano.
Dell’Italia invece non rimpiango la nostra facilità nel lamentarci, io in primis!
Dove e come ti immagini fra tre anni?
Tra tre anni mi vedo ancora qui a Barcellona.
Mi piacerebbe continuare a fare la guida turistica, però per tutta la città!
Inoltre voglio proseguire con la mia carriera di speaker e doppiatrice di annunci e spot web e televisivi perché si ricollega alla mia formazione di attrice. È divertente!
Sto iniziando a condurre dei corsi online per chi fosse interessato a migliorare la propria espressività vocale (per essere più espressivi quando si parla in pubblico).
Mi piacerebbe poter offrire questi corsi alle guide turistiche stesse. Molto spesso sono ben preparate a livello di conoscenze ma poco “ferrate” nel parlare in pubblico. Spesso utilizzano toni statici ed i discorsi non sono proprio piacevolmente fruibili.
…A presto! Caterina