Dario 31 anni, tecnico forestale di Verona si è tarsferito a vivere in Messico per svolgere volontariato

Dario, 31 anni originario di Verona, faceva il volontario a Verona per una nota associazione ambientalista italiana che portava avanti un programma di volontariato internazionale. Svolgendo questa attività conobbe i primi messicani: un gruppetto di tre, venivano dallo stato di Aguascalientes, situato nella parte centrale del Messico. Il racconto che gli fecero della loro terra, dove potere vivere in maniera semplice ed autentica, lo convinse a partire per il Messico con un biglietto senza ritorno.

Dario quali ragioni ti hanno spinto a lasciare l’Italia?

L’Italia è bellissima così ricca di storia e tradizioni; sono contento di esserci nato e cresciuto. Quando mi chiedono la mia nazionalità rivelo che sono italiano con un certo orgoglio.
Tutti conosciamo i problemi politici, economici e sociali che attualmente affliggono il nostro Paese.
Ciò che mi andava stretto in Italia era il fatto che ci sono scarse possibilità di espressione per i giovani e molti miei coetanei hanno ridimensionato le aspettative della propria vita.
Quando ho capito che il mio lavoro si era trasformato in una semplice routine e che non prometteva nessun miglioramento futuro ho pensato: “Beh, se devo tirare la cinghia, facciamolo alla grande. Non voglio passare la mia vita a lamentarmi”. Così sono partito.

Qual’era il tuo lavoro prima di lasciare l’Italia?

Dopo essermi laureato in scienze forestali e ambientali a Padova ho trovato lavoro presso una piccola associazione di volontariato di Verona che manteneva e la valorizzava due parchi urbani. Mi occupavo un po’ di tutto dalla gestione dei volontari, alla contabilità, ai lavori pratici di giardinaggio.

Perché hai scelto il Messico?

Ho scelto il Messico principalmente per soddisfare una necessità di crescita umana.
Durante il servizio civile nel 2006 ho conosciuto un gruppo di ragazzi messicani e mi ha colpito la loro attitudine positiva e rilassata nei confronti della vita, noi italiani siamo decisamente più pessimisti e preoccupati.
La felicità dipende in buona parte dalla maniera con la quale si vede il mondo e ci si relaziona con il prossimo.

Come mai hai scelto proprio Aguascalientes?

Nel 2006 sono stato volontario in un centro ecologico di Aguascalientes, quindi qui avevo creato la mia rete di contatti il cui aiuto è stato fondamentale durante le prime settimane.

Prima di trasferirti in Messico avevi trascorso periodi all’estero?

Sì, durante l’università, nel periodo estivo ho fatto alcune esperienze lavorative all’estero. L’estate del 2000 l’ho trascorsa in Colorado (USA) in un programma di volontariato del US Forest Service (I servizi forestali statunitensi), due anni dopo mi sono cimentato come operaio forestale in un paesino nella Norvegia del nord.
Queste esperienze mi hanno insegnato che l’Italia è un grazioso e simpatico staterello a forma di stivale in mezzo al Mediterraneo e ciò mi aiutato ad amarla ancor di più ma anche a non aver paura ad allontanarmi dai suoi rassicuranti confini.

Di cosa ti occupi?

Una amica messicana mi ha suggerito in questi primi mesi di occuparmi di molte cose e poi dedicarmi a ciò che mi piace di più. Per il momento collaboro con una associazione forestale, mi occupo del sito internet, del programma dei patrocini e aiuto i tecnici locali nelle uscite di campo.

Com’è iniziata la tua nuova vita in Messico?

E’ iniziata a casa di amici di Aguascalientes che mi avevano gentilmente messo a disposizione un materassino.
I primi tre problemi da risolvere sono stati: trovare una casa in affitto, comprare i mobili indispensabili e poi cominciare le pratiche per il permesso di soggiorno.

E poi come si è sviluppata fino ad oggi?

Fatto ciò ho cominciato a investigare sulle opportunità lavorative locali. Mi sono offerto come collaboratore in un’associazione forestale e ho fatto conoscenza con i professionisti del settore. Così sono sorte le proposte di dare lezioni di educazione ambientale all’università e di biologia ed ecologia presso una scuola superiore.
La mia ambizione però rimane quella di lavorare per un’impresa che si dedichi alla gestione di progetti ambientali di mitigazione del cambio climatico o di sviluppo agricolo e forestale.

Quali passioni hai?

Amo viaggiare, leggere e scrivere. Mi piace ascoltare gli amici messicani quando mi raccontano di loro e del loro Paese. Ho aperto un blog dove descrivo e commento la vita in Messico. http://dalleforestemessicane.blogspot.com

Com’è la vita in Messico? (Qualità della vita/costo della vita… pregi difetti)

Non per infrangere i sogni di nessuno però ricordo che il Messico è un paese del terzo mondo, più della metà della popolazione vive nella povertà e nell’ignoranza alla mercé di una classe politica spregiudicata che evita in maniera sistematica qualsiasi opportunità di sviluppo preferendo un sistema di traffico di influenze di clientelismo a fine di vantaggi personali.
Negli ultimi cinque anni a causa una politica sbagliata nella lotta contro il narcotraffico sono state assassinate 40.000 persone.
Nonostante questo triste scenario la maggioranza dei messicani vive serenamente, affrontando i problemi e godendo dei piccoli piaceri quotidiani.
Ad Aguascalientes il clima è ottimo, le notti sono fresche e le giornate calde e soleggiate. La cucina locale è deliziosa. I mezzi pubblici sono economici e comodi. Non mancano cinema, teatri, locali e ristoranti.
Anche la proposta culturale è interessante, si possono seguire corsi di musica, di teatro, danza, lingue straniere.
Per un italiano la vita in Messico risulta decisamente economica. Ad Aguascalientes si possono trovare case in affitto a partire da 100 euro al mese, il biglietto dell’autobus costa 0,30 euro, una spesa alimentare per una settimana si aggira intorno a 15-20 euro a persona.
Anche i salari sono però piuttosto leggeri. Un cameriere guadagna circa 1 euro all’ora più le mance. Una segretaria circa 230 euro al mese. Per questo gli stranieri preferiscono aprire un’attività in proprio piuttosto che cercare un lavoro dipendente, specie se generico.
Il ritmo di vita è decisamente più rilassato che in Italia. Si può chiacchierare con i negozianti e i vicini di casa. Nei quartieri i bambini giocano a palla in strada.

Ci vivono molti Italiani in Messico?

In Messico credo vivano qualche migliaio di italiani. Molti di loro lavorano nel turismo e quindi nelle località di mare, altri invece per imprese messicane e multinazionali sparse nel Paese. Ad Aguascalientes dovremmo essere circa una quarantina.

Ti manca qualcosa dell’Italia?

In Italia vivono la mia famiglia e gli amici. Grazie ad internet li sento spesso, certo non è come pranzare insieme ma almeno so che cosa fanno e che stanno bene.
A volte, cosa strana, sogno di passeggiare nei boschi delle dolomiti.

Hai il desiderio di ritornare in Italia?

Al momento sono concentrato a portare a termine i miei progetti in terra messicana. In un lontano futuro non so, forse tornerò in Italia, forse rimarrò qui o forse, chissà, andrò a vivere in Australia. La vita è dannatamente imprevedibile.
Consiglieresti il Messico come meta più per una vacanza oppure per espatriare?
In vacanza senz’altro. Il Messico è assolutamente da visitare. Magari non fermarsi solo ai villaggi turistici gestiti da multinazionali, esistono pacchetti di turismo sostenibile che permettono a voi di conoscere il vero Messico e alla popolazione locale di beneficiarsi direttamente dell’attività turistica.
Quanto ad espatriare il discorso è più complesso, bisogna capire cosa si cerca veramente. Il Messico potrebbe rappresentare una buona opportunità per fuggire da società nevrotiche e frustrate ma queste considerazioni sono sempre soggettive.

Di Massimo Dallaglio 16/07/2011

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