FRANCESCO SI E’ TRASFERITO CON LA FAMIGLIA A VIVERE IN MESSICO A MERIDA
Francesco, imprenditore romano, ha sempre svolto la sua attività nel campo degli investimenti immobiliari all’estero da Roma…
Recentemente ha deciso di trasferirsi stabilmente, con moglie e figli, in Messico a Merida dove ha preso una casa grande, che dedicherà in parte alla ristorazione e in parte affitterà a turisti, continuando però ad occuparsi di investimenti immobiliari all’estero (Messico, Stati Uniti e Inghilterra) per i suoi affezionati clienti e per in nuovi in continua crescita.
“…Economicamente qui non si respira nè area di crisi, nè di pessimismo, ma di certo i soldi non piovono dal cielo. Ci sono probabilmente ancora spazi per professionisti. Sono cattolici, come noi, ma più praticanti e tengono molto alla famiglia ed hanno rispetto reciproco.
La città poi offre molte attrattive gratuite: dagli spettacoli in piazza, con musica e teatro, a veri e propri circoli sportivi, dove giocare a tennis, basket, correre o pattinare…”
Ciao Francesco, raccontaci un po’ di te… di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Allora, incominciamo col dire che io non sono mai stato molto tranquillo nella mia vita lavorativa, intendo dire che ho cambiato diversi lavori.
Mi sono laureato in Economia alla Sapienza a Roma perchè volevo fare il commercialista, poi dopo un anno di tormentata pratica ho capito che quel lavoro non faceva per me.
Poi, casualmente in palestra, un tale mi ha parlato di un suo amico che si occupava di finanziamenti agevolati, cioè faceva le pratiche per coloro che volevano aprire o rinnovare imprese, grazie ai fondi UE.
Il lavoro mi sembrava decisamente più creativo e interessante del commercialista e così mi sono proposto. Fortunatamente sono stato preso e ho lavorato 4 anni con questa altra persona e altri 4 da solo.
Poi è arrivata la crisi e le domande per aprire attività sono calate, al punto che il lavoro non mi bastava più per vivere.
Così con i soldi che mi ero messo da parte ho preso una quota in una palestra.
Un’esperienza con i suoi lati positivi e negativi ma da cui dopo un anno e mezzo sono uscito per troncare un rapporto con gli altri soci che rasentava la follia.
A quel punto, stufo di Roma e senza prospettive ero determinato a partire per il Brasile, ma il caso ha voluto che conoscessi la madre del mio attuale figlio.
Questo mi ha trattenuto ancora altri 3 anni in Italia e dal momento che dovevo reinventarmi una professione, ho deciso di fare una cosa per la quale da un pò di tempo nutrivo forte interesse: gli investimenti immobiliari all’estero. Ovvero vendere case in Paesi stranieri con alti rendimenti da affitto, come alternativa all’investimento bancario.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
La voglia di cambiare la ho sempre avuta e ho viaggiato in molti Paesi dall’età di 20 anni (Australia, Singapore, USA, molte città europee, Egitto, Tun
isia, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana, Colombia) sempre con l’idea di trasferirmici, ma qualcosa mi aveva sempre trattenuto dal fare la scelta definitiva.
Poi la situazione economica dell’Italia, la mia crescente intolleranza per la dilagante arroganza e maleducazione di molti romani e altri fattori e la voglia di provare del nuovo, mi hanno dato la spinta decisiva.
Perché hai scelto proprio il Messico e in quale località vivi?
La scelta del Messico e in particolare della città di Merida, capitale dello Yucatan, è fuori da quelli che sono i clichè di un posto caraibico o perlomeno di come immaginavo la mia idea di trasferimento 10 anni fa (sole, mare e belle donne).
Ma crescendo i criteri di valutazione cambiano e si cercano cose differenti.
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
No, al massimo sono stato 1 mese e mezzo a Singapore quando ho preparato la tesi di laurea…
Sei partito da solo o con la partner o amici?
Con tutta la famiglia. Moglie e figli…
In che cosa consiste la tua attività?
Abbiamo preso una casa grande, una parte verrà dedicata alla ristorazione e una parte affittata a turisti.
Continuo poi l’attività di investimenti immobiliari, proponendo Messico, USA e Inghilterra.
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo rispetto all’Italia?
Qui gli stipendi sono mediamente molto bassi, appena sufficienti per sopravvivere. Lo Yucatan è famoso per questo. Ma ci sono comunque alcune professioni che pagano bene anche come dipendente, come banca, hotel e altro.
Per chi decide di mettersi in proprio ci sono agevolazioni fiscali e qui come in Italia, se si assumono dipendenti a nero si rischia facilmente la vertenza.
Cos’altro hai notato della società messicana?
Mi limito a parlare di questa città, anche perchè le realtà di città vicine, come: Cancun e Playa del Carmen sono già molto diverse.
Economicamente qui non si respira nè area di crisi, nè di pessimismo, ma di certo i soldi non piovono dal cielo.
Ci sono probabilmente ancora spazi per professionisti.
Sono cattolici, come noi, ma più praticanti e tengono molto alla famiglia ed hanno rispetto reciproco.
La città poi offre molte attrattive gratuite: dagli spettacoli in piazza, con musica e teatro, a veri e propri circoli sportivi, dove giocare a tennis, basket, correre o pattinare.
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
Dal punto di vista linguistico il mio spagnolo è iniziato con qualche lezione on line e poi tutta pratica. Idem per la famiglia.
Comunque dopo un mese dal nostro arrivo i figli già andavano a scuola e io ho iniziato a girare tra Ufficio di Migrazione, Municipio e Fisco per regolarizzare permessi e attività.
Vivere in Messico, sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
Aspetti positivi (di questa città): maggiori servizi al pubblico, gentilezza e senso di accoglienza diffuso, maggiori prospettive lavorative, vicine località affascinanti dove farsi una vacanza.
Aspetti negativi: scarsa coscienza del mangiar bene e sano e scarsa coscienza dell’inquinamento e del rispetto ambientale.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme per trasfrirsi a vivere in Messico?
Impostare dall’Italia la scelta del visto e preferibilmente avere un’idea di quello che si intende fare, meglio ancora incominciare a trovare dei contatti utili per il lavoro.
Che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Messico?
La ristorazione è un classico, e infatti qui 2 italiani su 3 si occupano di questo. Sarebbe meglio puntare su l’import export di prodotti alimentari italiani.
Vista poi la situazione climatica e l’elevato consumo di energia, sicuramente lo sviluppo delle energie alternative, si andrà affermando.
Anche il settore moda italiano è molto apprezzato, ma mancano punti vendita.
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
Non considero ancora l’Italia un ricordo perchè è poco tempo che siamo fuori.
Quello che mi manca è il cibo e la mia birra preferita.
Qui poi non esiste il concetto dell’aperitivo.
Conosci molti italiani che vivono a Merida, li frequenti?
Ne ho conosciuti e si sono dimostrati simpatici e affabili, ma per ora non li frequento, ma in futuro non lo escludo.
Consiglieresti Merida come meta per espatriare o più per una vacanza?
Come meta per una vacanza è interessante perchè ci sono diverse cosa da fare e come città per vivere è un posto tranquillo, più adatto ad una famiglia che ad un single.
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Di Massimo Dallaglio