In questa torrida estate 2019 anche la Spagna geme sotto l’ondata del caldo. In una delle mie passeggiate per la città di Valencia, mi sono imbatuta in una piccola libreria che mi ha rapito il cuore. In quest’articolo: “El Doctor Sax: la storia di Gabriele e della sua casa editrice a Valencia”, voglio raccontarvi di più su come ho scoperto questo piccolo gioiello del barrio del Carmen di Valencia, e della storia di Gabriele Nero, il suo proprietario, al quale ho fatto un pò di domande.
El Doctor Sax: un gioiello di libreria nel centro storico di Valencia
Valencia in questo periodo è una padella piena di turisti che bollono felici e a fuoco lento in un brodo di pantaloncini inguinali e calzini bianchi infilati in terribili sandali da passeggio.
Le lingue sono molteplici e i tratti somatici anche. Mentre cammino mi perdo tra i diversi suoni che escono dalle tante stradine piene di graffiti multicolori.
Il Barrio del Carmen, dove attualmente vivo, è un’eccellenza del centro storico per multiculturalità e pacifica convivenza. Da Plaza de Tossal percorro Carrer de Quart andando verso la torre che delimita una delle entrate alla Ciutat Vella.
Al numero 21 mi fermo.
Qui c’è una libreria, che è anche una casa editrice e che è anche un piccolo negozio multietnico: El Doctor Sax. Spinta all’interno da una pacca spirituale datami sulla spalla da Kerouac, mi ritrovo subito un mezzo metro sotto il livello della strada in una sorta di antro e, felice, saluto un grosso ventilatore che mi rimette in sesto le tempie.
Gabriele Nero: da Torino a Valencia con la passione costante per la musica ed i libri
Il ragazzo seduto su di una vecchia poltrona anni cinquanta alza lo sguardo dal computer e mi sorride: “Hola!”.
Gli faccio notare il dislivello del locale rispetto alla “calle” e lui mi spiega che un tempo lì ci lavorava una sorta di cartomante e che lui, rilevando il posto, ha voluto mantenere comunque questa sensazione… “Anche se ora è più che altro, un antro di libri”, mi dice.
Gabriele Nero, fondatore e creatore dell’etichetta editoriale El Doctor Sax, è un pioniere del coraggio culturale. Arrivato da Torino a Valencia 11 anni fa, è l’unico libraio-editore indipendente che qui fa la differenza.
Comincio a fargli qualche domanda, incuriosita dal suo negozio.
Come ti è venuta quest’idea? Cosa ha dato inizio al tuo progetto?
“Volevo portare avanti la mia passione per i libri e per la musica (suonavo in una band quando ero in Italia), cercando di creare un luogo di condivisione legato a ciò che piace a me come a tante altre persone, soprattutto provenienti da diverse culture”.
Questa libreria sembra voler sposare un po’ l’idea che era rilevante ai tempi dei giovani Warhol o di Ferlinghetti: quella di creare la libera e consapevole collaborazione tra i diversi ambienti artistici e culturali.
In quanto casa editrice, mi daresti qualche esempio di libri da voi pubblicati?
“Abbiamo pubblicato una serie di visual books dedicati agli artisti di strada che creano graffiti sensazionali qui a Valencia; con alcuni di loro, poi, è nato un bel feeling! Tanto da ritrovarci a lavorare su altre cose insieme”.
Gli scaffali intanto richiamano continuamente la mia attenzione mentre continuiamo a parlare di Factory, Dalì e Basquiat.
“I turisti che entrano possono spaziare tra l’offerta dei libri multilingue e di qualche gadget perfettamente legato ai temi trattati dalla mia casa editrice”, mi spiega Gabriele.
Mentre parliamo, entrano un paio di ragazze italiane e 2 sudamericane, mentre una signora francese che tenta di parlare in spagnolo ha appena acquistato due mini-cactus con vasetti colorati.
“Questa libreria è una seconda casa per me. Sono qui tutti i giorni dalla mattina fino al primo pomeriggio, 7 giorni su 7… faccio praticamente concorrenza ai cinesi della calle. Tutto sta a capire qual è la richiesta” – continua Gabriele.
E di marketing e ricerche di mercato Gabriele se ne intende perché, come mi racconta, le ha provate sulla sua pelle.
Com’è iniziata questa tua avventura a Valencia?
“A 25 anni sono partito dall’Italia convinto che, dopo la laurea in Beni Culturali, avrei fatto un corso di spagnolo per approfondire la cultura di questa città… Non sono mai più tornato”.
Prima il lavoro in un locale, poi in una pizzeria di cui era praticamente diventato il factotum ed infine la prima libreria che lo ha assunto nello specifico come libraio.
“Una volta terminata l’esperienza di libraio per conto di terzi, ho deciso di continuare da solo e d’investire, con un po’ di follia, tutto quello che avevo in un progetto mio”.
E così è nato El Doctor Sax – Beat and Books, idea innovativa cresciuta sempre più in una città divenuta velocemente una meta europea del turismo di massa.
Com’è l’iter per aprire un’attività qui a Valencia, in quanto ‘straniero’?
“Una volta ottenuta l’agibilità del locale il passo è stato molto veloce. Qui la burocrazia è più semplificata. Inoltre, avere un punto nel centro storico è stato anche un colpo di fortuna. Molti però pensano di venire qui e di creare chissà cosa in poco tempo. Invece, capita spesso che si brucino in fretta perché non fanno una vera ricerca di mercato. Oltre allo spirito imprenditoriale, bisogna imparare ad aspettare”.
Mi diresti qualcosa in più di El Doctor Sax in quanto casa editrice?
“Pubblichiamo principalmente libri, con uno sguardo ai classici, ma anche autori contemporanei nella collana a loro dedicata chiamata Crazy Diamonds, mentre da poco è nata la linea per i più piccoli chiamata Il pinguino Rosa, dedicata alla narrativa bilingue per i figli di quelle coppie miste che vivono qui a Valencia.
“Capita sempre più spesso che nascano da queste parti figli di coppie provenienti da paesi diversi. Così ho pensato, insieme a Natalia Verginella che cura la collana, di creare libri in italiano e coreano, o anche in coreano e spagnolo, così da aiutare i genitori che vogliono assicurarsi di non far perdere una delle due lingue madri ai propri bambini. E di questi libretti ne vendiamo veramente tanti!”
Inoltre, annualmente, siamo ospiti dei due grandi eventi della fieristica editoriale italiana, a Roma e Torino.
Un paio di turisti entrano nella libreria guardandosi intorno come se si trovassero nel paese delle meraviglie, comprano diverse cose, affascinati dalla diversità dell’offerta presente tra gli scaffali colorati.
Io do un ultimo sguardo al ventilatore che non ha mai smesso di girare, prima di rituffarmi nell’afa di quest’estate spagnola.
Gabriele sta amabilmente spiegando qualcosa ad una turista in una delle tante lingue che ha imparato stando seduto in questo piccolo approdo internazionale.
Un ragazzo coraggioso, penso (mentre metto via il blocco degli appunti nella borsa di tela), che ha portato avanti quello che forse in Italia sarebbe rimasto solo un bel sogno nel cassetto.
Articolo di Fabiana D’Urso
Redatto da Sara Di Maro
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