Viaggio oltre il limite : fra avventure, esperienze, volontariato, ma sempre alla ricerca della felicità.
“Il viaggio oltre il limite parte dentro di noi, da quella voglia di spingersi oltre i propri confini e capire che la felicità è l’ingrediente base per una vita piena di emozioni…”
Ad alcuni capita di lasciarsi trasportare dagli eventi, e di ritrovarsi a vivere “la vita che gli é capita lungo la strada”…
altri invece hanno la fortuna di sceglierla, e intraprendono la strada che conduce alla felicità.
Questa è la storia di Christian, un ragazzo Italiano che da 8 anni ha trovato il coraggio di vivere la vita che aveva sempre sognato.
Mi chiamo Christian …
Ciao a tutti, mi chiamo Christian Bertotto, ho 36 anni e da 8 anni viaggio per esplorare, conoscere nuove culture, e soprattutto scoprire i miei limiti e le mie emozioni.
Tutto è iniziato nell’estate del 2011, pronto per partire con gli amici di sempre per la classica isola mondana del mediterraneo, dove l’apparire prevale sull’essere e le discoteche rappresentano la fonte principale di divertimento. Il biglietto era lì sul comodino della mia camera che mi fissava, e mi avrebbe permesso di perdermi come Pinocchio nel paese dei Balocchi.
Stavo per fare quello che avevo programmato da ormai sei mesi, perché quel biglietto rappresentava “mare, sole e divertimento”, ma non riuscivo a essere felice…
Proprio in quel preciso momento ho capito che non era quello che volevo: avevo bisogno di dare uno scopo a quella vacanza, anzi, avevo realizzato che non avevo bisogno di una vacanza, ma di un “Viaggio”.
Così, due giorni prima della partenza già programmata, ho comprato la mia prima guida Lonely Planet: destinazione Thailandia.
Sono partito possedendo solo una conoscenza basic dell’inglese e tanta paura, perché era la prima volta che andavo così lontano e soprattutto solo con me stesso; questa volta non ci sarebbero stati gli amici come miei compagni di viaggio, ma le mie ansie e le mie preoccupazioni, o almeno questo era quello che pensavo, invece… appena atterrato all’aeroporto di Bangkok tutte le mie paure sono svanite di colpo. Ancora oggi non so darci una spiegazione logica; posso solo dire che il mio stato d’animo è mutato come per magia.
Il primo viaggio in solitaria…
Ho trascorso venticinque giorni viaggiando da solo da nord a sud del paese, a pieno contatto con la mia anima : è stato meraviglioso!
Ho assaporato luoghi che avevo visto solo nei documentari e ho conosciuto tantissime persone che mi hanno fatto stare bene e mi hanno insegnato che un sorriso e un gesto possono davvero cambiarti la giornata e il modo di vedere la vita.
Un episodio che non dimenticherò mai si è verificato mentre visitavo l’isola di kho panghan, dove ho bucato una ruota del mio scooter. Mi trovavo a nord della montagna, lontano dal centro abitato e, bussando alla porta di una casa isolata mi ritrovai difronte una vecchietta che non pronunciava una parola d’inglese e a cui, con il linguaggio dei gesti, sono riuscito a farle capire che avevo bisogno di un passaggio verso un gommista.
Ero certo che la mia richiesta di aiuto venisse velocemente liquidata con un “mi spiace, ma non posso” e invece il destino ha voluto che quel giorno il nipote fosse andato a trovarla e così mi ha accompagnato da un gommista.
Due persone sconosciute, senza volere nulla in cambio, mi hanno permesso di venir fuori da una situazione critica; la loro gentilezza e disponibilità mi ha davvero stupito, forse perché non siamo più abituati a gesti di bontà e disponibilità disinteressata.
Ricordo ancora che quella sera mi sono chiesto: “ed io cosa sto facendo per gli altri? Come posso rendermi utile e aiutare chi si trova in difficoltà?”
Aiutare gli altri per aiutare se stessi…
Dopo vari anni di esplorazioni e un lungo percorso introspettivo, ho deciso di dedicarmi alla beneficenza, dedicando durante ogni mio viaggio del tempo per le persone più bisognose del luogo, portando ad esempio dalle medicine in India oppure del materiale didattico negli asili della Cambogia.
L’iniziativa di cui sono più fiero l’ho realizzata la scorsa estate, coinvolgendo molte persone di Torino nell’aiutare l’orfanotrofio Sasana, ubicato al lago Inlake in Myanmar. Ho conosciuto questa struttura attraverso l’associazione no-profit Children Do Matter.
Amici, amici di amici e persone sconosciute mi hanno accordato fiducia affidandomi piccole e grandi somme da portare in loco, con la garanzia che mi sarei occupato personalmente dell’acquisto di quei beni primari che avrebbero permesso a quei bambini di vivere più dignitosamente.
Mi hanno fornito i contatti di un dottore e di un volontario che mi aiutasse nei vari giri per l’acquisto del necessario.
Con i fondi raccolti ho fatto visitare per prima cosa i 160 bambini da due dottori. Ho comprato le medicine necessarie per la cure della scabbia (patologia molto comune in quei posti) oltre ad aver fatto operare due bambini che ormai da troppo tempo vivevano con un disagio non incancrenito.
Il primo, di nove anni, aveva un problema all’apparato urinario e il secondo, di sette, aveva una ciste grande quanto una pallina da tennis sotto l’ascella destra che gli impediva di alzare il braccio. Entrambi non erano stati operati per mancanza di fondi: infatti in Myanmar gli orfanotrofi non godono di nessun tipo di sostentamento economico da parte dello stato e riescono a sopravvivere grazie all’aiuto dei privati.
Quando ho lanciato l’iniziativa, credevo che se fossi riuscito a raccogliere 600,00€ sarebbe stato un ottimo traguardo; alla vigilia della partenza, con mia grande sorpresa, sono arrivato a 2.100,00 € e, mentre documentavo il tutto tramite i social, molte altre persone hanno contribuito tanto da arrivare ad un totale di 2.900,00 €.
È stato un grande successo, non solo di cifre, ma di generosità. Ho riscoperto quanto amore vive nei cuori delle persone oltre alla fiducia riposta in me, perché, ci tengo a ribadirlo, ho ricevuto il supporto sia di amici che di tantissima gente che non mi conosceva, ma che ha visto nell’iniziativa un modo per dare un aiuto concreto.
Mi sono sentito davvero onorato perché non avrei portato solo il loro denaro, ma anche la loro fiducia.
I social mi hanno aiutato a documentare il tutto in diretta, dall’acquisto dei beni primari utili per i bambini (ciabatte, spazzolini, sapone, dentifricio, ecc …) fino all’installazione di una lavatrice industriale, perché gli indumenti venivano lavati ancora a mano nel fiume ricco di germi.
Ho trascorso sette giorni a completo contatto con i bambini; poco mi ricordo del lago Inlake, mentre potrei raccontarvi l’intera giornata degli orfanelli, perché i loro sorrisi e quegli occhi pieni di gioia mi hanno rapito l’anima e il cuore.
Il Blog…
Al mio rientro in Italia è nato il mio blog Viaggioltreilimite – emozioni viaggiando, che parla della continua ricerca della felicità, perché ognuno di noi deve cercarla e trovarla.
Questo non vuol dire andare per forza dall’altro capo del mondo; il viaggio oltre il limite parte dentro di noi, da quella voglia di spingersi oltre i propri confini e capire che la felicità è l’ingrediente base per una vita piena di emozioni.
Viaggio oltre il limite
“Viaggio oltre il limite” vuol dire andare oltre tutto ciò che finora ci ha bloccato, che sia anche solo fare una gita alle porte di Torino in solitaria o prendere un aereo da soli per la prima volta.
Tutto quello che ci fa stare bene e ci rende fieri di noi stessi è il primo grande punto di partenza.
Come dicevo prima, la realizzazione di questa beneficenza è stata un grande successo. Molte persone mi hanno ringraziato per averle rese partecipi di questo progetto e mi sostengono ancora oggi nel realizzare progetti futuri.
Non posso dire lo stesso della mia famiglia, soprattutto di mio padre, che non si è limitato alle solite raccomandazioni come “stai attento, chiama, scrivi”, ma ha provato a dissuadermi in tutti i modi; solo in seguito ho capito che è stata la paura ha farlo parlare, perché un genitore vivrá sempre di preoccupazioni quando si tratta dei propri figli.
Non si può fargliene una colpa e, mentre la sua paura lo faceva vivere di preoccupazioni, io ho trasformato quel sentimento in carburante per partire ancora più carico.
La paura di sapermi da solo ad affrontare imprevisti lo ha sempre reso molto teso durante la mia assenza. Forse bisogna essere genitori per capire certe cose e so che in cuor suo è fiero di me.
Partite… e fatelo adesso!
Vorrei consigliare a chiunque senta il desiderio di intraprendere un viaggio in solitaria di partire, e di non farsi condizionare da fattori esterni.
Avere paura è normale, sano e umano, bisogna solo saperla affrontare.
Viviamo nell’era digitale che ci permette di tenerci in contatto costantemente con i nostri cari… quindi partite non solo con lo zaino ma soprattutto con il cuore. Preparate accuratamente l’itinerario in grado di rendervi il più sicuri possibile, soprattutto se siete al vostro primo viaggio. E ragazzi fate l’assicurazione è importante!
Viaggiare ti cambia la vita…
Penso che viaggiare ti cambia nel profondo, ti apre la mente e ti aiuta a capire cosa ti serve per vivere una vita di qualità.
Prima di viaggiare avevo una vita piena di “materiale” e il mio essere felice era basato sull’oggetto.
Ora mi sono liberato da tutto ciò.
La vita è un attimo e va vissuta appieno, la monotonia fa parte di essa, ma sta a noi cercare di renderla “frizzante”.
Prossime avventure…
Al momento lavoro per un’azienda che mi ha permesso di viaggiare, ma il mio prossimo progetto è molto ambizioso. A settembre infatti mi aspetta l’Indonesia e ho deciso di partire con la mia compagna, una giovane viaggiatrice che come me insegue il sogno di “vivere viaggiando”.
Stiamo programmando un viaggio on the road con l’obiettivo di vivere con 10 euro al giorno: una piccola sfida con me stesso che documenterò tenendo un diario aggiornato sulle mie reali spese e sugli ostelli in cui alloggerò.
Tre settimane con un budjet di 200 euro incluso di Bus, treni e autostop, mangiando negli street food e cercando di compiere le escursioni più significative della zona.
Da Jakarta a Bandung, da Yogyakarta a Bali, passando per le Gilj e terminando a Lombok.
Un viaggio low cost perché viaggiare non vuol dire “spendere” ma investire in conoscenza. Con questo ideale di viaggio sono riuscito a visitare: India, Sri lanka, Laos, Cambogia, Vietnam, Cina, Thailandia, Myanmar.
Viaggiare insegna…
Ogni volta che torno da un viaggio, torno sempre più ricco, ricco interiormente e con tanta voglia di migliorarmi e di mettere in pratica quello che il viaggio mi ha insegnato. Ho capito che il tempo è la risorsa più preziosa e che deve essere sfruttato bene: per questo tutti i giorni investo in attimi di qualità che possano portarmi a essere felice (o quasi) ogni giorno.
Questo mi hanno insegnato i miei viaggi.
I Sogni nel cassetto…
Nel 2020 si realizzerà un mio grande sogno, quello di girare il mondo senza aerei, autofinanziandomi. Partirò per un viaggio di sola andata, da Torino a Capo Nord giù fino alla Mongolia, attraverso la Transiberiana, visitando i paesi asiatici non ancora da me esplorati, terminando il giro in America Latina.
Questa è la vita che amo, questa è la vita che ho scelto; una vita di emozioni, di viaggi, alla ricerca della felicità.
Grazie di cuore a tutti e grazie mille per le opportunità che la vita mi sta facendo vivere.
Un caloroso abbraccio da Viaggioltreillimite.
Scritto da Annalisa Galloni