LA CINA ILLUMINA IL FUTURO DEI GIOVANI
Quante volte alla televisione si sente parlare di disoccupazione?
La divulgazione morbosa dei dati allarmanti dell’ISTAT sulla condizione d’impiego per i giovani italiani, contribuisce a creare un clima di disfattismo che va ad aggiungersi alla già grave situazione economica dell’Italia.
Sembra non esserci speranza per i ragazzi d’oggi ad entrare nel mondo del lavoro di domani.
Le aziende non assumono più, o sono in poche quello che lo fanno.
La competizione è alta ed anche una minima esperienza in più nel proprio curriculum può fare la differenza. E forse è questo il segreto per avviare una carriera di successo.
L’hanno ben capito Daniel Nivern ed Edward Holroyd Pearce, i due fondatori di CRCC ASIA, azienda leader nell’organizzazione di percorsi formativi e tirocini in Cina.
In un mondo globalizzato come quello del giorno d’oggi, il futuro è oltre i confini non solo nazionali ma continentali! Bisogna guardare avanti, individuando i Paesi che stanno ora debuttando sul palcoscenico dell’economia mondiale, tra i quali c’è la Cina.
L’hanno ben capito anche i migliaia di ragazzi che hanno avuto il coraggio di partire e lasciare la loro quotidianità per un’avventura tutta nuova.
Nei mesi trascorsi insieme in una delle quattro città meta dei programmi (Pechino, Shenzen, Shangai e Hong Kong), si sono così sorpresi ad incrociare le loro vite, le loro storie e le loro emozioni con persone di culture diverse e provenienti da tutto il mondo, ma spinte dallo stesso entusiasmo ed interesse.
Lino nella testimonianza al suo ritorno fa’ trapelare un po’ di nostalgia: “Da quando son tornato da Pechino mi manca molto il gruppo di persone che si è creato. E’ stato molto bello vivere giorno e notte per tre mesi con gli altri ragazzi, ed anche se è stata un’esperienza complessa, almeno all’inizio, ci siamo aiutati a vicenda ed è nata una vera e propria famiglia.”
Roberta, invece, è stata a Shangai lo scorso anno e racconta come le sue prospettive di lavoro per il futuro siano cambiate nell’arco di tre mesi.
“Un anno fa, amareggiata dalla vana ricerca di un lavoro nel Bel Paese, dove la richiesta del “neolaureato con esperienza” ormai era diventata consuetudine, decisi di partire per l’Oriente – destinazione Shanghai. Cercare un lavoro dall’Italia in un Paese dove nemmeno l’inglese è abbastanza non si prospettava semplice. Fortunatamente sono venuta a conoscenza di CRCC Asia. Ed ecco che in poco tempo ha fatto realizzare il mio sogno, organizzando alloggio e stage.
Il loro “Internship Program” si presentava come la proposta ideale per raggiungere i miei obiettivi: due mesi sono il tempo ottimale per fare una breve esperienza lavorativa ma al tempo stesso avere un approccio di base del mercato e della cultura cinese.”
I programmi di CRCC Asia presentano diverse modalità di partecipazione in base al tempo e alle possibilità economiche a disposizione dei partecipanti, offrendo così una vasta gamma di opportunità per soddisfare le esigenze dei ragazzi.
La lista delle proposte è ben nutrita. Infatti, oltre ai programmi standard di tirocinio presso alcune tra le aziende più importanti a livello internazionale, comprende corsi di lingua mandarina, corsi di formazione in ambito di business, finanza e marketing, con la possibilità di aggiungervi un breve periodo di stage.
I partner di CRCC Asia sono stati individuati tra alcune delle maggiori compagnie dei settori di ingegneria, archittettura, finanza e amministrazione, giurisprudenza, green technology, turismo, NGO e aziende no-profit, logistica, marketing, hospitality e farmaceutica. Molte di queste aziende nell’80% dei casi tendono ad assumere con contratti a tempo determinato i ragazzi dei programmi, offrendo così una grande opportunità di crescita e carriera.
Emanuele, alunno del programma a Shangai, racconta: ” Subito dopo lo stage, mi è stato offerto un contratto full- time di un anno presso l’azienda in cui ho svolto lo stage con CRCC Asia ed ho accettato subito l’offerta. Dunque mi trovo ancora a Shanghai con un working visa. Senza l’intermediazione di CRCC Asia non avrei mai potuto ambire ad un lavoro in un’azienda simile e soprattutto a Shanghai. Sono, quindi, molto soddisfatto di aver svolto questo stage”.
La voce “stage in Cina” nel proprio curriculum aiuta in modo notevole a trovare lavoro anche presso molte aziende in Europa. Ai ragazzi, nelle loro testimonianze, piace sottolineare con orgoglio come le compagnie per le quali lavorano ora si siano soffermate al colloquio soprattuto ad approffondire la loro esperienza in Cina.
Certo, lasciar tutto e partire per un mondo nuovo e lontano di cui si conoscono solo alcune figurine stereotipate necessita del coraggio, ma se anche la famiglia ne apprezza l’importanza e vi riconosce la svolta che questa occasione potrebbe dare alla vita professionale, e non, dei figli, allora diventa tutta un’altra storia.
Ed è questo un po’ il caso di Stefano e di sua mamma Laura, la quale, sebbene prima un po’ spaventata e titubante, è diventata poi la maggior sostenitrice del progetto di suo figlio.
“Quando mio figlio Stefano mi ha detto che era intenzionato a fare uno stage in Cina, mi è venuto un colpo: la Cina mi sembrava così distante e così diversa. Poi ho valutato la cosa e ho pensato che era una bellissima opportunità per lui, un’occasione unica che gli avrebbe aperto molte porte.”
Continua poi: “Per me, come mamma è stata un’esperienza fantastica! Stefano è rimasto entusiasta! E’ tornato che è un’altra persona, con una conoscenza nettamente maggiore dell’inglese,ma è anche molto più aperto, più sicuro di sè, più chiacchierone, insomma è migliorato: prima era molto più timido, insicuro e riservato.Ora stiamo valutando un suo possibile ritorno in Cina, gli ho anche detto che posso aiutarlo economicamente. Lo sto incoraggiando a tornarci perché mi rendo conto che il futuro è la Cina, un fantastico Paese che sta vedendo una incredibile espansione.”
Sembra quindi che il trampolino di lancio per le carriere dei giovani ragazzi italiani si trovi nel Paese del sol levante, sperando che uno spiraglio di luce si levi da lì anche sui loro progetti di vita futuri.
Di Ilaria Brisotto