Enrico da un anno si è trasferito a vivere e lavorare in Russia Mosca dove ha trovato la città perfetta per fare business con l’Italia
Enrico Malato, Capitano dell’Esercito Italiano e bodyguard professionista, nonchè presidente di una società di sicurezza ed Investigazini, vive da una anno a Mosca, dove, insieme ad altri due soci italiani, ha dato vita una società di mediazioni internazionali di prodotti farmaceutici, del wellness e beni di lusso.
Ciao Enrico, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Salve a tutti sono il dottor Enrico Malato, nato a Roma… Risiedevo a Reggio Emilia. Ero un Capitano dell’Esercito Italiano e bodyguard professionista, presidente di una società di sicurezza ed Investigazioni.
Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
Da un anno vivo a Mosca perché ho trovato questa città molto elegante e raffinata. Un luogo ideale per chi sa e vuole lavorare con serietà e professionalità.
Considero l’Italia, al momento, un paese dove è molto difficile affrontare qualsiasi professione ad un certo livello, per tutti i problemi politici e sociali che sono sotto gli occhi di tutti.
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
In passato ho esplorato altri paesi per vedere la fattibilità di un discorso di trasferimento e di insediamento. Il principale è stato il Brasile ma ho trovato una realtà molto dura, chiusa, dove gli opposti coesistono, con un carattere del popolo brasiliano troppo ‘focoso’ nel campo degli affari.
Ho trovato in Mosca la città ideale dove vivere, sono anche fidanzato con una bellissima ragazza russa che lavora presso una grande compagnia petrolifera del mondo dove ha un importantissimo incarico…
In che cosa consiste la tua attività?
Qui a Mosca, insieme ad altri due soci italiani, abbiamo dato vita una società di mediazioni internazionali di prodotti farmaceutici, del wellness e beni di lusso. Intratteniamo molti rapporti con l’Italia. “Sfruttando” per così dire, la crisi italiana per poter avere qui in Russia dei prodotti di alto livello qualitativo ed a prezzi concorrenziali. Competitivi su tutti i mercati.
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?
Mi sento in assoluta armonia con il popolo russo che a mio giudizio ha un’altissima dignità. I Russi sentono molto forte l’attaccamento al proprio paese. A tutte le vicende che lo hanno visto protagonista nella storia. Sentono un grandissimo sentimento nazionale che esplode nel mese di maggio con tutte le commemorazioni e la mitica sfilata del 9 maggio nella piazza Rossa. Ho visto bambini e giovani stringersi intorno ai vecchissimi veterani della seconda guerra mondiale con grande sentimento e forte emozione.
Perchè hai scelto proprio la Russia?
Ho affrontato questa esperienza da solo lasciando il mio bimbo in Italia. Sono qui anche per lui per aprirgli la strada per un futuro migliore possibile. Per farlo aprire alla conoscenza di vari popoli e di varie lingue. Affinché possa avere una visione ed una educazione completa e diciamo così internazionale.
Come hai risolto il problema del visto permanente?
Ora essendo il direttore generale per la Russia della mia società Diamond Mediations sto facendo la pratica per ottenere il permesso di soggiorno. Ad oggi ho avuto il visto annuale business. La mia attività qui in russia è molto interessante ed impegnativa. All’inizio ho effettuato una ricognizione della città ed ho cercato di capire il carattere ed il modo di essere del popolo russo vedendolo da un punto di vista personale e lavorativo.
Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?
Le differenze con l’Italia sono davvero forti! Qui il business è al centro di tutto. L’uomo vale quanto produce, non ci sono spazi per raccomandazioni o strade preferenziali. L’individuo è solo ad affrontare le problematiche lavorative, se è capace ne esce vincitore. Penso che l’Italia purtroppo sia il paese delle raccomandazioni e dei compromessi. Dove chiunque può accedere a qualsiasi carica con un aiutino o una spintarella. Questo è anni luce distante dalla mia mentalità. L’integrazione ambientale procede rapida con i progressi del lavoro.
L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?
In realtà l’Italia in questo momento non mi manca. Vedo troppi problemi che interferiscono con il lavoro e la tranquillità della vita familiare. Preferisco tornare in Italia in vacanza, ma viverci davvero per me sarebbe improponibile. Vista da fuori la realtà italiana è peggiore di quanto possa sembrare dall’interno… Purtroppo i politici italiani hanno rovinato tutto quello che si poteva rovinare.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?
Dico ai miei concittadini che se hanno voglia di affrontare una sfida pazzesca, la sfida delle sfide, se si vogliono mettere veramente in prova e vedere quanto valgono, consiglio di prendere l’aereo e venire a Mosca! Saranno in una delle città più belle ed interessanti del mondo dove gli affari viaggiano a velocità della luce. Dove non c’è tempo di guardarsi allo specchio, ma bisogna giare e produrre.
Anche dal punto di vista storico ed architettonico ci sono dei patrimoni dell’umanità c e il tesoro di Priamo! Parchi bellissimi come il Gorky Park dove si può ammirare il Buran la navicella spaziale russa lo Shuttle russo per intenderci, Tsaritsino la piazza Rossa, San Basilio! Il teatro Bolscioi, il Cremlino bellissimo ed affascinante e tanto altro (il centro commerciale Gum nella piazza Rossa etc etc il museo della tecnica con tutti i mezzi militari della seconda guerra mondiale compresi di Mig e missili balistici.
Pensi che ci siano molti italiani che vivono a Mosca?
Non ho trovato molti italiani a Mosca rispetto la popolazione totale! Li ho visti anche qui un po’ chiusi ed arroccati nelle loro posizioni cosa che non favorisce lo sviluppo e l’integrazione della comunità anche qui gli italiani riescono ad essere diffidenti e poco aperti alla collaborazione.
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Di Massimo Dallaglio 10/10/2013