Lasciare l'Italia per trasferirsi a vivere a Londra

Londra, una rampa di lancio verso il futuro: Andrea Marangia

Andrea, 19 anni nato a Milano e vissuto in Puglia.
Decide di partire per Londra per non rischiare di doversi trovare in Italia a lamentarsi del proprio futuro, per non accontentarsi o per aspettare che qualcosa cambi.
“I più coraggiosi, sono quelli che decidono di spostarsi all’estero” ci racconta Andrea… E lui è sicuramente uno di loro!

A quanti anni hai deciso di lasciare Milano per trasferirti a Londra?

In realtà sono nato a Milano ma, con la mia famiglia, ci siamo trasferiti in Puglia (a Martina Franca) quando avevo 6 anni.
Ho completato tutte le scuole dell’obbligo in Italia e a 19 anni, subito dopo il diploma, ho deciso che avrei provato a vivere all’estero per almeno qualche mese.

Per quale motivo hai deciso di trasferirti a Londra?

Lasciare l'Italia per trasferirsi a vivere a LondraLondra è stata una necessità. Mi spaventava l’idea di laurearmi in Italia e rimanerci bloccato per sempre. Ho visto e sentito troppe storie di neolaureati che non riescono a trovare un’occupazione in Italia, dopo la laurea. La maggior parte di loro si arrende e si accontenta di qualsiasi cosa, sperando che negli anni qualcosa cambi. I più coraggiosi, sono quelli che decidono di spostarsi all’estero. A questo punto, però, subentra il problema linguistico – in questi anni, infatti, a Londra ho conosciuto ingegneri Italiani che lavavano i piatti in qualche ristorante londinese o servivano del caffè – e questo non è molto incoraggiante per un venticinquenne che decide di partire.
Mi spaventava tutto ciò. Ho dunque deciso di far la “gavetta” e di mettermi “in pari” con l’inglese a 19 anni.

Sei molto giovane, nonostante questo, hai preso una decisione molto importante. Ti senti coraggioso?

“Determinato” più che coraggioso, specialmente quando ripenso al momento che ha preceduto la partenza.

Hai avuto molta paura?

Molti timori. Il mio trasferimento è stato “vecchio stile”. Meno di mille euro in tasca per iniziare una nuova vita e nessun amico o parente ad attendermi lì. Credo sia normale avere paura quando si lascia tutto quel che è stata la tua vita per qualcosa di totalmente nuovo.

Perché hai scelto proprio Londra?

C’ero stato una settimana a 18 anni in vacanza e mi era piaciuta particolarmente. Al momento del trasferimento pensavo sarebbe stata l’opzione più facile.

I tuoi genitori come hanno reagito di fronte a questa scelta?

Lasciare l'Italia per trasferirsi a vivere a LondraAi miei ho detto che mi sarei trasferito in Inghilterra solo 10-15 giorni prima della partenza,quando avevo già il biglietto in mano. Mio padre avrebbe preferito che mi trasferissi a Milano per studiare. Mia madre mi avrebbe voluto più vicino. Entrambi erano preoccupati che perdessi del tempo prezioso, ma comunque hanno avuto fiducia in me.

Ti manca la Puglia?

Sarò onesto, mi mancano poche cose, tra le quali il cibo della mamma. Non ho ancora trovato qualcosa che si avvicini alle ottime pietanze che mi preparava!

Cosa ti manca della tua città natale?

Non so ancora se considerare Milano o Martina Franca la mia città natale. Di entrambe credo mi manchi lo “stare in casa”, divano e TV.

Pensi di ritornarci un giorno?

Lasciare l'Italia per trasferirsi a vivere a LondraPer il momento non ne ho nessuna intenzione. La scorsa estate ci ho provato. Ho lasciato Londra per 3-4 mesi. Ho trascorso i primi giorni in Italia, a Milano, dove ho trovato lavoro ( presso A&F). Poi ho pensato che non avrebbe avuto senso passare l’estate in Italia a 1000km dalla mia famiglia e sono tornato in Puglia. Dopo due settimane però, mi mancava l’aria che si respira solo all’estero e la voglia d’avventura. Cosi ho trascorso 6 stupende settimane in Spagna da un amico conosciuto in Inghilterra. Per poi tornare nuovamente a Londra.

Ti mancano i tuoi vecchi amici?

Certamente mi mancano gli amici d’infanzia, ma facebook e skype risolvono tutto.

Ogni quanto tempo torni a Martina Franca?

Torno regolarmente a casa ogni 4-5 mesi, anche per pochi giorni.

Con quali aspirazioni e con quali progetti per il tuo futuro, sei giunto nella capitale britannica?
La prima aspirazione era migliorare il mio livello linguistico e vivere una grande esperienza. Fatto ciò, desideravo proseguire i miei studi in nord Europa – Svezia o Danimarca. Londra però ha conquistato il mio cuore e non sono riuscito a lasciarla.

Quali sono le maggiori differenze tra l’Italia e l’Inghilterra?

Qui sembra tutto più possibile, più realizzabile. Ti viene sempre data una possibilità. Non ti servono agganci o raccomandazioni per ottenere qualcosa. Hai la sensazione che i ragazzi sotto i trent’anni, siano parte integrante del motore che muove il Paese. A 18 anni la maggior parte dei teenager vive già da in uno stato di indipendenza economica dalla famiglia.

Cosa ti ha spinto a trasferirti definitivamente in un altro Paese?

La voglia di cambiare, di darmi una possibilità. La paura di fossilizzarmi in Italia. Il desiderio di migliorare. Un pizzico di incoscienza, per finire.

Il primo anno è stato difficile? Ci saranno sicuramente stati momenti di sconforto, cosa o chi ti ha aiutato a non arrenderti?

Lasciare l'Italia per trasferirsi a vivere a LondraIl primo anno è stato abbastanza impegnativo ma stupendo. Le prime esperienze lavorative sono state orribili ma mi hanno formato molto.
Ricordo che dopo solo due mesi dal mio arrivo, il bar/ristorante per cui lavoravo dovette chiudere e dunque persi il lavoro. I soldi stavano per finire e il Natale si avvicinava. Non nascondo che per un paio di giorni ho anche pensato alla “ritirata”.
Ancora una volta mi ha salvato la mia testardaggine e determinazione. Rincominciai con il porta a porta per trovare lavoro e dopo un paio di colloqui trovai un incarico in un negozio d’abbigliamento (GAP) in centro.

Come è cambiato il tuo stile di vita?

Sono diventato ‘adulto’ nel giro di poche settimane. In Italia non ho mai dovuto lavorare, pagare un affitto/bollette, cucinare, fare il bucato ecc.

Quanti lavori hai svolto a Londra da quando ti sei trasferito?

Non moltissimi a dire il vero. Nei primi due mesi ho fatto il cameriere in tre posti differenti. In seguito, per oltre un anno, ho lavorato come commesso in un negozio d’abbigliamento. Recentemente, ho lavorato per un’agenzia di temping grazie alla quale ho avuto l’opportunità di lavorare nei migliori negozi londinesi e per i migliori brands (Hugo Boss, Paul Smith, Mulberry, Gucci,Alexander McQueen ecc). Tramite loro, adesso lavoro ai grandi magazzini Harrods e arrotondo lavorando saltuariamente in party o mostre d’arte private. Ultimamente, ho anche iniziato la collaborazione con un paio di agenzie che affittano case/stanze. Insomma cerco di tenermi impegnato.
Sono anche iscritto al secondo anno di un corso di laurea in ‘Business Computing’ alla University of Greenwich, ma non amo definirmi uno studente.

Quali sono i tuoi hobby?

Amo viaggiare. Spendo quasi tutto quello che ho, in viaggi. Mi concedo almeno 6-7 viaggi l’anno. Quando non viaggio, come la maggior parte dei ventunenni, mi piace uscire e passare del tempo con i miei amici.

Hai trovato molte difficoltà ad apprendere l’inglese?

Si. La parte più difficile è stata la comprensione. Spesso anche le parole più semplici suonavano incomprensibili. Dovendo lavorare a contatto con il pubblico non nascondo che mi sono trovato, spesso, in situazioni imbarazzanti, a causa di incomprensioni linguistiche. Londra poi non aiuta sotto questo punto di vista. C’è gente di tutto il mondo e questo implica una molteplicità di accenti e pronunce differenti.

Ai mondiali di calcio tifi Italia?

Certo. Quest’anno ho tifato Italia, Inghilterra e Spagna (poiché mi trovavo lì, in quel periodo). Non sono un grande appassionato di calcio, ma l’Italia, per me, resta la numero uno!

Non appena hai messo piede a Londra, quali sono state le tue emozioni, le tue paure e le tue sensazioni?

Il primo viaggio è stato una vera e propria avventura. Per vari motivi è durato circa 16 ore. Sono state 16 ore di tormento, dubbi, ansie ed anche qualche ripensamento.
Fortunatamente tutto è cambiato nel momento dell’atterraggio. Tutti i timori sono svaniti e mi sono sentito pronto e carico per la sfida. Sono molto felice delle scelte fatte.

Dimmi tre buoni motivi per vivere a Londra.

• Credo sia una buona rampa di lancio verso il resto del mondo;
• Non ci si annoia mai , c’è sempre qualcosa da fare;
• Quando la nostalgia si fa sentire, in poche ore e con pochi soldi, torni a casa.

Web site di Andrea: www.amolondra.com

Di Nicole Cascione 30/12/2010

 

“yourevolution”
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