Loredana ci parla del suo giro del mondo in solitaria sulle tracce di Ida Pfeiffer
Loredana concluso il suo giro del mondo in solitaria e a 50 anni, seguendo le orme di Ida Pfeiffer, la prima donna al mondo a mollare tutto e partire, nel 1800!
Il suo è durato 4 mesi e mezzo… Ecco cosa ci ha raccontato…
Ciao Loredana, vuoi presentati ai nostri lettori, come ti chiami e di dove sei originaria?
Ciao, mi chiamo Loredana Scaiano e sono di Tricarico, un piccolo paese della Basilicata, in provincia di Matera.
Cosa facevi quando prima di partire?
Ero (e sono) insegnante di ruolo di italiano e latino nei licei.
Quando e perché è arrivata la voglia di partire per il giro del mondo in solitaria?
La voglia di partire ce l’ho praticamente da sempre, ma negli ultimi anni, soprattutto da quando ho capito che, nonostante abbia iniziato a lavorare a 19 anni, la pensione diventa sempre più un miraggio, ho capito che dovevo realizzare il mio progetto adesso.
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
Ho viaggiato molto, ma non ho mai vissuto all’estero.
Avevi pianificato tutto prima della partenza: progetto, itinerario, budget, o hai seguito le emozioni del momento?
Il mio viaggio è un progetto. Volevo ripercorrere le orme di Ida Pfeiffer, la prima donna al mondo che abbia viaggiato da sola (nel 1800) volevo rifare le tappe del suo primo giro del mondo. Quindi ho lavorato 5 mesi per costruire il mio itinerario, che ricalcasse il suo. Ho comprato i biglietti aerei delle tappe principali.
Poi una volta in viaggio ho seguito le mie emozioni, facendo piccoli o grandi aggiustamenti, alcuni seguiti dal desiderio di vedere un determinato luogo altri dettati dalla necessità, come in Armenia, dove sono saltati tutti i miei piani perché sono stata ricoverata in ospedale tre giorni.
E’ stai molto costoso intraprendere questo lungo viaggio? Quali abitudini o strumenti per ridurre le spese di viaggio?
Ho comprato in anticipo tutti i biglietti aerei per spostarmi da uno Stato all’altro, riuscendo così a rimanere in un budget contenuto. Una volta partita ho risparmiato praticamente su tutto. Ho dormito in ostello, a casa di persone che mi hanno ospitato o negli aeroporti, ho mangiato il minimo indispensabile, non ho comprato quasi nulla.
Hai fatto dei “lavori” per mantenerti durante il tuo viaggio?
No, non sarebbe stato possibile nemmeno cercare un lavoro, visto che mi sono spostata da uno Stato all’altro mediamente ogni 10 giorni.
Qual è il paese che ti ha colpito di più e perché?
Ogni posto, ogni persona incontrata mi ha lasciato qualcosa, nel bene o nel male. Per questo per me è difficile parlare di un luogo in particolare. Se devo scegliere un posto che mi ha colpito particolarmente, dico l’India. Non ci ero mai stata e ci sono stata troppo poco (15 giorni, che per i miei spostamenti sono molti) per capirla davvero.
Immagino che non basti una vita per capire l’India. Tutto si ferma quando arrivi lì e devi cambiare la tua prospettiva se vuoi sopravvivere, l’India si attacca al tuo cuore in un abbraccio ineludibile.
Dove ti trovi adesso e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ora sono a casa. Un anno fa esattamente iniziavo il mio viaggio, un’esperienza che mi ha cambiata per sempre. Appena rientrata mi sono operata per risolvere i miei problemi di salute e ho ripreso a lavorare.
Eri alla ricerca di qualcosa? Lo hai trovato?
Sembra fin troppo banale, ma ero alla ricerca di me stessa, mi cercavo nel mondo. E volevo dimostrare che le donne possono tutto quello che vogliono, SE lo vogliono. Sì, credo di essermi trovata, ho ritrovato quella bambina che amava viaggiare, esplorare, conoscere. Ho trovato la felicità.
Se tornassi indietro lo rifaresti?
Immediatamente. Anzi, progetto di rifare una esperienza simile.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme ed iniziare a viaggiare?
Solo una cosa: non abbiate paura, il mondo non è così cattivo come ci viene raccontato.
Blog: idaviaggiadasola.it
Massimo Dallaglio