MASSIMO SI E’ TRASFERITO A VIVERE E LAVORARE A MADRID
Massimo, 36enne di origine triestina, già deluso dall’Italia e pronto a partire, grazie al contatto con un’agenzia di moda si trasferisce in Spagna. Ciò che lo colpisce da subito è il clima di libertà che si respira.
“…La prima sensazione per me quando arrivai in Spagna, fu respirare un clima di libertà e rispetto verso opzioni di vita che in Italia ancora oggi non ricevono la tutela dovuta. Sto parlando dei matrimoni gay e del diritto degli omosessuali a formare una propria famiglia. Al vivere sulla mia pelle per la prima volta questo sentimento di accettazione e di tutela da parte delle istituzioni e leggi spagnole cominciai a valutare seriamente di costruire la mia vita qui.”
Ciao Massimo, ti va di presentarti ai nostri lettori?
Sono Massimo di 36 anni cresciuto a Trieste e vissuto a Milano. Li’ mi occupavo di Model Managemen, ero booker in un’importante agenzia di moda e mi dedicavo allo scouting internazionale delle modelle per poi proporle alle sfilate milanesi ed a varie campagne di moda nazionali ed internazionali.
Insomma avevi un buon lavoro in Italia. Come hai deciso di trasferirti all’estero?
Mi sono trasferito a lavorare a Madrid grazie all’offerta di un contratto come direttore di un agenzia di moda qui a Madrid. Per me questa offerta fu la molla che dette lo slancio alla mia sempre più costante idea di lasciare l’ Italia che politicamente e socialmente mi deludeva sempre di più.
Sei partito solo o in compagnia?
Sono partito nel 2005 da solo ed oggi sono titolare della mia propria agenzia che adesso si occupa principalmente del management di attori per TV cinema e teatro e che per fortuna sopravvive alla crisi.
Che differenze hai notato rispetto al modo di vivere italiano?
Le differenze e le similitudini tra Italia e Spagna sono tante. Pur essendo i due paesi abbastanza simili sono molto diversi nella mentalità delle loro genti e nel loro modus vivendi. Mentre in Italia siamo un po’ schiavi delle apparenze ,classisti, e molto distanti e diffidenti sotto diversi aspetti, gli spagnoli sono a mio avviso più diretti, più veri e meno complessati di noi riuscendo a conservare, nonostante i ritmi di una città grande come Madrid, un rapporto umano caloroso.
Posso dire che qui a Madrid all’inizio (senza sapere la lingua) non mi sono mai sentito solo ed ho ricevuto sempre un generoso, spontaneo e disinteressato aiuto dai madrileni tanto sul lavoro come nella vita privata.
La prima sensazione per me quando arrivai in Spagna, fu respirare un clima di libertà e rispetto verso opzioni di vita che in Italia ancora oggi non ricevono la tutela dovuta. Sto parlando dei matrimoni gay e del diritto degli omosessuali a formare una propria famiglia. Al vivere sulla mia pelle per la prima volta questo sentimento di accettazione e di tutela da parte delle istituzioni e leggi spagnole cominciai a valutare seriamente di costruire la mia vita qui.
A livello economico cosa te ne pare della Spagna oggi?
Oggi come oggi la Spagna sembra che stia uscendo con un ottimo slancio da una crisi che la prostrò in tutti gli ambiti lavorativi, sociali ed economici.
Non tutto però è così perfetto, anche la Spagna è vittima delle incongruenze e dei paradossi tipici di un paese latino (corruzione politica ,crisi delle istituzioni, disorganizzazione, ecc ecc).
Consiglieresti ad altri italiani la scelta di andare a vivere a Madrid?
Non posso consigliare a nessuno un trasferimento in Spagna perché ogni persona vivrà la sua eventuale esperienza in modo diverso.
Posso solo dirvi di essere stato fortunato a trovare un paese che culturalmente é abbastanza simile all’Italia, un paese dove gli italiani sono apprezzati e ben accolti, un paese dove mi sono sentito da subito integrato senza dover soffrire pregiudizi obsoleti.
L’Italia per te è un ricordo. Senti la mancanza di qualcuno o qualcosa in particolare?
Devo dire che mi manca l’Italia la mia famiglia ed i miei amici però la Spagna mi fa vivere questa lontananza serenamente considerando che quando stai bene in un posto vivi tutto in chiave positiva.
Ritorneresti in Italia?
Oggi come oggi non tornerei in Italia, sono fidanzato da 10 anni e ho costruito la mia vita personale e lavorativa qui con buoni risultati ed incoraggianti soddisfazioni, nonostante ciò mi sentirò sempre italiano.
Di Luisa Galati