Milano-Bari, il volo che cambiò la legge di Murphy
Una storia comune, con un esito diverso dal solito: l’indennizzo per ritardo volo
Era stata una giornata ricca ma allo stesso tempo ero sfinita. La due giorni di formazione a Milano mi aveva finalmente dato quell’ossigeno di cui avevo bisogno per trovare nuova energia nel lavoro. Grazie all’ottima organizzazione dell’evento potevo prendere l’ultimo volo Ryanair della domenica sera per Bari e dormire a casa per poter riprendere una nuova settimana.
Eppure avrei dovuto ricordare la legge di Murphy: “se qualcosa può andar male, lo farà”. Ecco, quella sera la sfortuna non si limitò a “qualcosa”.
Ero in perfetto orario, e una volta superati i controlli di sicurezza mi sono avvicinata al gate affollato di passeggeri come me. Sul display l’ora di partenza era sempre la stessa, insomma tutto regolare, tranne un piccolo dettaglio: non c’era nessuno del personale Ryanair!
Decido di non farmi prendere dall’ansia e inizio a curiosare tra i pochissimi negozi aperti. Mancava mezz’ora alla partenza ma non si vedevano né una hostess né uno steward.
Così mi siedo con gli altri in silenzio, ma ascoltando eventuali aggiornamenti. C’è chi controlla online, chi va alla ricerca del personale dell’aeroporto e solo dopo 15 minuti dalla partenza prevista finalmente arriva una ragazza della Ryanair.
Ormai avevo perso la speranza di tornare a casa presto, rimaneva solo quella di poter tornare a casa in serata. L’hostess non sapeva darci nessuna informazione e quando ho iniziato a pensare di dover tornare forse il giorno dopo a Napoli sono caduta nello sconforto.
L’attesa è durata tre ore, durante le quali ci siamo arrangiati come potevamo per la cena, condividendo quello che avevamo.
Nè una comunicazione ufficiale, né una prospettiva. Tutto quello che ci hanno detto verso mezzanotte era che ci potevamo finalmente imbarcare.

Quanto un volo in ritardo Ryanair apre nuovi orizzonti
In tre ore di attesa non abbiamo ricevuto alcuna una comunicazione ufficiale, solo verso mezzanotte ci hanno detto che potevamo imbarcarci. Quando sono arrivata a casa ero distrutta e neanche tutto il caffè del mondo mi avrebbe tenuta sveglia il giorno dopo al lavoro.
Durante la pausa pranzo raccontai dell’orribile esperienza ai miei colleghi, che mi incoraggiarono a informarmi sui miei diritti come passeggera. In quel momento non mi sembrava valesse la pena entrare in un complicato contenzioso legale per un biglietto pagato meno di 50€ senza avere certezza dell’esito.
Per curiosità iniziai comunque a fare qualche ricerca online e per fortuna mi sono imbattuta No Problem Flights, un servizio di rimborso per ritardo voli anche in casi come il mio.
Ho scoperto che il risarcimento non corrisponde al prezzo del biglietto, e che per farsi assistere da questo team di esperti legali non dovevo anticipare un euro, né raccogliere una documentazione complicata. Basta mandare una richiesta attraverso il sito No Problem Flights per rimborso ryanair ritardo, perciò perché non provare?
E per questa volta il tentativo mi ha dato ragione: grazie a loro non solo Ryanair mi ha dovuto corrispondere un bonifico di 250€ ma ho aperto gli occhi sui tanti obblighi che le compagnie aeree sono tenute a rispettare.
La strategia di questi colossi penso che sia quella di puntare sull’inesperienza dei singoli, facendoli sentire impotenti!
Insieme al team di No Problem Flights invece non sono più una persona ma un passeggero con tutti i miei diritti come bagaglio.
Per questo oggi quando entro in un aeroporto penso sempre alla legge di Murphy ma in un altro modo: “se qualcosa può andar male, c’è chi mi aiuterà”.
Testomonianza fornitaci da No Problem Flights