Mollare tutto e trasferirsi a lavorare in Svezia

Il racconto di chi ha toccato con mano il vivere in una società modello

Bisogna proprio avere dei buoni motivi per lasciare il buon clima e la frizzante aria mediterranea di Roma in cambio del freddo scandinavo di Stoccolma.
Ettore B. di attrattive che lo tengono lontano dalla madrepatria ne ha trovate anche più di una.
In questa intervista (oltre che dal suo blog www.vivereinsvezia.com ci racconta di aver trovato un paese moderno, efficiente, e con tante opportunità di vita sociale.

Da quanto tempo hai lasciato l’Italia?


Vivo all’ estero da 6 anni, 4 in Svezia. Appena laureato ho deciso di trasferirmi in Irlanda dove ho vissuto 1 anno. Dopo un breve periodo negli Stati Uniti sono approdato in Svezia, Göteborg e poi Stoccolma.

Hai deciso che la Svezia era il tuo posto ideale?

La Svezia e in generale il nord Europa mi hanno sempre incuriosito; alcuni anni fa ho avuto la fortuna di visitare un amico studente Erasmus a Stoccolma. Da quel momento ho iniziato ad andarci in vacanza, e a maturare l’ idea di tentare il grande salto, dato che già vivevo all’estero (Irlanda) da un annetto.
Il mito della Svezia, efficiente, egualitaria, il modello sociale, l’ efficienza, una società moderna.

In che cosa consiste la tua attività qui?

Lavoro per una azienda italiana in Svezia che opera in diversi paesi europei, e io mi occupo del mercato italiano.

Sei stato accolto favorevolmente come lavoratore?

Non è facilissimo trovare lavoro in Svezia per uno straniero (anche se hai imparato lo svedese) quindi è stata più che altro questione di perseveranza, attesa e un pizzico di fortuna (essere al posto giusto e al momento giusto).

Cosa ti ha colpito della vita di questo paese?

Mollare tutto e trasferirsi a lavorare in Svezia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La qualità della vita, l’organizzazione impeccabile, la rilassatezza, la quasi totale assenza di conflitto.
La vita lavorativa: ritmi diversi, strutture meno gerarchiche, dallo stile casual dell’ abbigliamento, a feste aziendali natalizie, agli eventi organizzati in maniera differente (chiamati kick-off) come ad esempio escursioni sui gommoni nell’arcipelago di Stoccolma a cui segue pranzo e riunione in centro congressi.

Torneresti in Italia, e se sì cosa ti mancherebbe di questo paese?

Si un po’ di nostalgia c’è sempre, gli affetti, forse tornerei (tornerò?) ma non so quando. Ci si abitua a standard qualitativi e stili di vita diversi e non si più disposti ad accettare quello che ieri era normale ma oggi sembra assurdo. Dipende molto dalle condizioni di rientro. Vivendo all’ estero bisogna mettere in conto che è comunque difficile inserirsi, soprattutto in paesi molto diversi come la Svezia dove sono molto chiusi e riservati, quindi si ricrea una sorta di micro società formata principalmente da stranieri e pochi amici locali.

Cosa ti manca di più dell’Italia?

La famiglia, la mia città a cui sono molto legato (Roma) gli amici, il clima, il cibo le cose belle dell’Italia, il calore delle persone

Quali le principali differenze nella filosofia di vita e nel tenore di vita fra Italia e Svezia?

E’ bello avere persone che ti vengono a trovare perchè rivedi la Svezia e le stesse sensazioni e impressioni che aveva fatto a te un tempo (senza le storture che vedi oggi): si nota la rilassatezza di uno stile di vita diverso, l’ efficienza e l’ organizzazione che si manifesta in una qualità della vita migliore.

Non ho (e per ora non voglio) una automobile, soprattutto perchè non ne ho bisogno e anche perchè è più difficile (di fatto viene disincentivato) possederne una se vivi in centro. Il piacere di guidare mi manca, ma sei libero dalla schiavitù del traffico, e ti privi di un costo non indifferente.

Salari più alti e, a conti fatti, costo della vita equiparabile all’ Italia, quindi tenore di vita più alto. Certo poi ci sono altre cose che concorrono nel tenore di vita e non sono quantificabili come il clima mite, ad esempio, a cui devi rinunciare.

Hai ancora contatti con l’Italia?

Certamente torno in Italia ogni volta che ne ho l’occasione, purtroppo i giorni sono sempre pochi e troppe cose da fare persone da incontrare.

Come ti sembra l’Italia vista da lì?

Un paese decadente, che non riesce a modernizzarsi, assenza di cultura civica, un paese che si ripiega su se stesso.
Però ho imparato ad apprezzare le cose belle dell’ Italia, molte cose a cui ero abituato ma che davo per scontate che poi non trovi altrove.

Ma in Svezia si lavora sempre?

E’ possibile avere più tempo a disposizione, per via dell’ efficienza, delle strutture a disposizione della cittadinanza, dei trasporti, dello stile di vita e ho potuto sviluppare nuovi hobby molto più che in Italia (ad esempio realizzare un film amatoriale).

Di Raffaele Ganzerli 14/11/2010

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