Mollare tutto per trasferirsi a vivere in Corsica

Daniele e Silvia si sono trasferiti a vivere in Corsica ad Ajaccio alla ricerca di una vita migliore

Mollare tutto per trasferirsi a vivere in CorsicaDaniele Grazioli e sua moglie Silvia hanno mollato tutto, un lavoro sicuro e la loro casa per trasferirsi a vivere in Corsica. Da poco si trovano ad Ajaccio dove hanno trovato lavoro e una nuova casa casa, ma il loro sogno è quello di aprire un bed e breakfast, magari nel nord della Corsica.
Essersi già stabiliti in Corsica gli permetterà di capire come realizzare al meglio il loro progetto, immergendosi negli usi, costumi ed abitudini di questa terra meravigliosa.

Ciao Daniele, di dove sei originario e cosa facevi quando eri in Italia?

Ho vissuto fino a novembre 2012 nella ricca, non più verde ed affaccendatissima Brianza. Abitavo a Lentate sul Seveso, un paese a metà strada tra Como e Milano. Sono infermiere ed ho lavorato molti anni come caposala di due comunità di riabilitazione psichiatrica. 



Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Io e mia moglie abbiamo pensato e programmato il nostro trasferimento per due anni, da quando ci siamo resi conto che stavamo facendo una vita che non ci piaceva, lavoravamo per pagare il mutuo di casa nostra, la vivibilità dei nostri luoghi era calata decisamente, il traffico stava dominando i ritmi delle nostre giornate e il panorama politico offriva ogni giorno sempre il peggio di se. Abbiamo capito che l’Italia così non avrebbe avuto un grande futuro.

Avevamo un lavoro, una casa, amici e molti interessi, ma non era sufficiente.

La nostra non è stata una fuga da qualche cosa che non ci permetteva di vivere ma è una ricerca di un modo diverso e migliore di vivere, probabilmente con qualche sicurezza e qualche agio in meno ma con la consapevolezza di avere il destino nelle nostre mani e di poterlo plasmare con criteri nuovi, in un luogo meraviglioso.



Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

Non avevo mai vissuto all’estero per lunghi periodi. Parlo poco e male l’inglese e non conosco altre lingue. Questo mi ha sempre bloccato e spaventato quando pensavo a dove poter andare a vivere.



Perché proprio in Corsica?

La Corsica è bellissima. E’ una montagna in mezzo al mare che offre paesaggi di una bellezza caraibica ma anche foreste, deserti, percorsi di trekking e montagne veramente impegnative. La Corsica è sufficientemente vicina all’Italia, dove abbiamo ancora i nostri genitori, amici e famigliari. E’ comunque territorio francese e quindi uno stato che ha una sua dignità, uno stato sociale valido e delle politiche chiare e serie.

Allo stesso tempo però non è Francia, è Corsica

Un territorio che ha in comune con l’Italia cultura e tradizioni molto simili al nostro sud. I corsi, amano gli italiani e la loro lingua (il corso) è ben comprensibile da noi poiché deriva da vari dialetti italiani (residuo della presenza italiana in Corsica). Inoltre visto che il nostro sogno a poter aprire un B&B, la Corsica si presta meravigliosamente al nostro progetto.



Sei partito da solo o con il partner?

La nostra è stata una scelta condivisa. Io e mia moglie a lungo abbiamo avuto posizioni diverse su dove andare, ma l’idea della Corsica ha unito entrambi immediatamente.



Come hai affrontato/risolto il problema del visto permanente?

Al momento ci siamo iscritti all’AIRE
.


In che cosa consiste la tua attività in Corsica?

Quando è arrivato il momento di capire cosa fare in Corsica mia moglie, che parla bene il francese ha preferito proporsi, per la professionalità che aveva, come infermiera. Io che il francese non lo conosco e lo sto studiando ora sul posto, ho preferito costruirmi un’attività on line che mi permettesse di avere un reddito minimo e che non fosse quindi legata ad un posto fisico ma potesse essere svolta ovunque. ho anche aperto un piccolo blog per raccontare la nostra avventura: www.cambiovitaincorsica.blogspot.it
Questa però è solo una tappa intermedia per noi. La nostra vera attività sarà aprire appena possibile un B&B.



Oltre a questo per cosa altro si distingue la tua attività?

E’ un’attività che mi permette di offrire benessere alle persone con dei prodotti assolutamente naturali e di straordinaria efficacia nel togliere il dolore, nel restituire il sonno o la vitalità degli anni migliori. Questo mi ha permesso di potermi comunque “riciclare” come infermiere in una veste più moderna e globale.



Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

Mollare tutto per trasferirsi a vivere in CorsicaLa mia è un’attività indipendente, una frontiera nuova che in Italia non ho mai svolto. L’esperienza invece di mia moglie nell’ospedale dove lavora è decisamente diversa, in quanto ha trovato una professionalità ed un’organizzazione ben al di sotto delle nostre aspettative, che pur erano coscienti di un livello qualitativo minore rispetto all’Italia.



Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale differente da quella italiana?

Non è facile integrarsi, soprattutto con alcuni aspetti della cultura francese… Ajaccio è la città più grande della Corsica e quella più “francese”. Ci siamo trovati a litigare con una burocrazia estremamente pignola. Ora attraverso il contatto con alcune associazioni di volontariato ci stiamo piano a piano integrando al tessuto cittadino.



L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

E’ solo un mese che siamo in Corsica. Non può essere un ricordo. Anzi le festività natalizie appena trascorse “un po’ da soli” hanno accentuato la mancanza degli amici in Italia. Cosa manca? frutta e verdura… qui ad Ajaccio hanno un costo inspiegabilmente alto, e per noi amanti della dieta mediterranea questo ci manca proprio.



Vivere in Corsica sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Gli aspetti migliori sono senza dubbio legati all’ambiente meraviglioso, al clima mite, al mare ed alle montagne che si susseguono continuamente, ai ritmi di vita, alla cordialità dei corsi ed al fatto che comunque sia, nonostante le fatiche quotidiane, quando si finisce di lavorare, basta guardarsi intorno per sentirsi in vacanza. Gli aspetti negativi? 
Indubbiamente una burocrazia asfissiante ed esasperante ed un’incertezza economica che in una regione tradizionalmente depressa come la Corsica, che vive esclusivamente sul turismo, ultimamente si sente.


Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?

Se il trasferirsi è il frutto di un percorso anche interiore, allora non ci sono problemi. La giusta motivazione può dar vita a dei miracoli inaspettati.



Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano in Corsica?

Indubbiamente le attività legate al turismo ed alla ristorazione sono quelle dove poter maggiormente investire.



Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Corsica?

Credo non molti, noi abbiamo fatto fatica a trovarne.



Consiglieresti la Corsica come meta per espatriare o più per una vacanza?

Direi entrambe. Fare una vacanza in Corsica può cambiare il destino ad una persona se se ne innamora, come è successo a noi.

Di Massimo Dallaglio 22/01/2013

“yourevolution”
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