Paolo Gallo si è trasferito a vivere e lavorare a Sydney
Paolo Gallo, 33enne di Milano, aveva un lavoro a tempo indeterminato. Ma non erano molte le soddisfazioni, e la voglia di cercare più felicità, anche se con meno certezze, ha portato Paolo nell’emisfero australe. Oggi vive e lavora a Sydney e prosegue il suo progetto “Why not”.
Ciao Paolo, ti va di presentarti ai nostri lettori ?Dove vivevi e cosa facevi prima in Italia?
Ciao, mi chiamo Paolo Gallo, ho 33 anni. In Italia ho sempre vissuto ad Arluno, un paesino in provincia di Milano e da quando mi sono diplomato in ragioneria, a 18 anni, ho sempre lavorato come contabile, per i primi 5 anni a Milano e per i successivi 9 ad Arluno sempre all’interno di studi di commercialisti.
Sei partito solo o in compagnia?
Sono partito da solo rispondendo positivamente alla proposta di venire qui ad allenare nella Ac Milan Academy.
Hai notato differenze culturali nel modo di vivere rispetto all’Italia? E rispetto alla gestione della sicurezza e del mondo del lavoro?
Sydney è una città multiculturale, qui ci sono tantissime diverse culture che vivono assieme. Venendo da Milano posso dire che qui la gente vive con molta meno frenesia, tutti si prendono il loro tempo quando devono fare le cose. La sicurezza è molto alta, personalmente non mi sono mai trovato in pericolo anche perchè l’educazione civica è molto presente.
Il mondo del lavoro qui è un altro mondo :)) mi scuso per il gioco di parole, ma le possibilità sono tantissime, anche se è difficile rimanere qui per tanto tempo per via dei visti molto restrittivi.
Di cosa ti occupi oggi?
Sono venuto qui per fare l’allenatore di calcio nella Ac Milan Academy, una delle tante scuole calcio che il Milan ha in giro per il mondo, e poi per portare avanti il mio progetto “Why Not”, per il quale intervisto gli italiani che hanno cambiato la loro vita andando a vivere all’estero. In questo momento sto intervistando gli italiani che vivono qui a Sydney.
Ho creato Why Not quattro anni fa, per andare alla ricerca di informazioni sul come cambiare la propria vita nelle storie delle altre persone. Negli anni ho intervistato più di cento persone e alla fine, grazie anche alle storie di tutte queste persone, sono riuscito a prendere in mano la mia vita mollando un lavoro che non mi dava più soddisfazioni. Oggi son più povero e ho meno certezze sul futuro, ma sicuramente vivo più felicemente, più pieno di me!
C’è qualcosa che ti ha colpito della vita a Sydney?
Sento la mancanza di amici e famiglia, delle piccole cose, della pizza del sabato sera, dell’aperitivo della domenica, della serie tv vista a casa dell’amico, della telefonata senza contare le ore di differenza per via del fuso orario, dei discorsi del quotidiano, il fatto di non esserci ai compleanni oppure nelle nascite di figli dei miei amici… insomma di tutta quella vita che avevo prima di venire qui… mi manca, ma in un certo senso è giusto così, perchè le mie scelte mi hanno portato qui, e sono contento di dove sono ora, anche se tornare qui dopo aver vissuto il mese di dicembre in Italia non è stato facile…
Ora vivi dall’altra parte del mondo, in un altro emisfero. Pensi mai a ritornare in Italia?
Tornerei in Italia? Io in Italia ho sempre vissuto bene, ci sono amici di una vita e famiglia, ho sempre lavorato a tempo indeterminato, non me ne sono andato perchè non mi trovavo bene, anzi, sono andato via perchè la curiosità mi ha portato ad andarmene, ma io lì ho sempre vissuto bene.
Ora come ora però, sto vivendo qui quello che fino a qualche anno fa sognavo, ovvero vivere un’esperienza all’estero con un obiettivo, con qualcosa da fare insomma…
Qui vivo portando avanti le mie due passioni: calcio e Why Not, in qualche modo sento che è giusto per me stare dove sono. In Italia ci tornerò, ma al momento giusto, quando sentirò che sarà il momento di tornare.