Professione chef: come si diventa chef
Foto di Salah Jalal da Pixabay

Come si diventa chef professionista per lavorare come cuoco in tutto il mondo. Inghilterra, Francia, Spagna, Grecia; la cucina italiana è tra le più apprezzate in tutto il mondo. Di difficile imitazione, essa viene importata dai suoi autori in tantissimi Paesi.

A chi, trovandosi all’estero, non è mai capitato di scorgere un ristorante italiano?

E quanti, nonostante la voglia di scoprire gusti nuovi, tipici del luogo in cui si trova, hanno rinunciato al “sapore di casa”?
D’altronde, gli italiani all’estero sono conosciuti principalmente per la propria arte culinaria: dalla pizza, agli spaghetti, all’irrinunciabile Nutella, fino ai piatti più raffinati e prelibati.
Per questo motivo, tantissimi cuochi e chef nostrani lavorano con successo in numerosissimi Paesi stranieri. In quasi ogni Stato del mondo è impossibile, ad esempio, non imbattersi in una pizzeria italiana. Altrettanto arduo è non capire se il cuoco ha davvero le nostre stesse origini: la vera pizza napoletana è inconfondibile.

Cucinare è creare!

E’ una vera e propria arte che, come tutte le altre, ha come primo ingrediente di successo la passione. A Tenerife, nelle Isole Canarie, un ragazzo italiano ha aperto da pochi anni una pizzeria; ci ha spiegato che, secondo lui, “cucinando per gli altri si trasmette loro la propria positività. Se cucino con amore per i miei clienti, il cibo sarà più apprezzato, più carico di energia positiva. Al contrario, se mentre lavoro l’impasto sono arrabbiato, il mio stato d’animo sarà in qualche modo assimilato dal piatto, che risulterà indigesto”.

Professione chef: come si diventa chef
Foto di Salah Jalal da Pixabay

Concatenazione di emozioni a parte, cucinare con amore è sicuramente fondamentale. Ma come si diventa chef professionista?

In Italia, numerose sono le scuole per chi vuole cambiare vita e  mettere a frutto la propria passione e il proprio talento.

Tanti sono i giovanissimi che, finite le scuole medie, optano per un istituto professionale per i servizi alberghieri e la ristorazione, che tra le sue sezioni prevede appunto “cucina”. Tutte le regioni di Italia hanno una scuola superiore simile, (fatta eccezione per il Friuli) con maggiore concentrazione in Campania (55), Sicilia (44) e Puglia (34); seguono Veneto, Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Calabria (tra i 18 e i 26), Marche e Liguria (12-11), mentre si riscontra una minore diffusione in Umbria, Molise, Abruzzo e Basilicata (fra i 3 e gli 8 istituti) terminando con Abruzzo, Trentino e Valle D’Aosta (3,2 e 1).

Professione chef: come si diventa chef

Per chi invece non ha scelto questo percorso in età adolescenziale 

O non intende perseguire una carriera scolastica in tal senso, numerosi sono i corsi e le scuole verso cui indirizzarsi: un esempio è il corso di formazione professionale di alta cucina a Milano, promosso dalla Italian Genius Academy www.italiangeniusacademy.com/corso-di-cucina-professionale-a-milano.htm gruppo di specialisti che si è riunito per dare vita a questo progetto.

Le selezioni sono aperte dal 23 gennaio 2012. C’è poi la scuola internazionale di cucina italiana di Lucca, attiva dal 1985 per merito del Professor Nishimura, di nazionalità giapponese ma grande maestro della cultura italiana. I corsi, che mirano a creare professionisti della nostra cucina e specialmente di quella toscana, si suddividono in lezioni amatoriali, corsi professionali con possibilità di tirocinio, corsi di base e avanzati, corsi specializzati (cucina vegetariana, pasticceria, cucina per celiaci, cucina macrobiotica) e gemellaggio con scuole straniere.

Tutte le info al sito www.italiancuisine.it.

L’ ICIF, Istituto di Cucina, Cultura ed Enologia delle Regioni d’Italia

E‘ un’associazione no profit che vuole promuovere la cucina italiana all’estero attraverso corsi di cucina e sommelier per nel Castello di Costigliole d’Asti. I corsi sono dedicati a ristoratori e chef stranieri che vogliono esportare i nostri sapori in tutto il mondo. È possibile contattare la scuola al sito www.icif.com.

Anche la scuola internazionale di cucina italiana ALMA

Crea professionisti del settore attraverso diversi corsi: corso superiore (10 mesi) e sulle tecniche di base (2 mesi), corsi di pasticceria della durata di 7 mesi, corso Manager della ristorazione, Master Sommelier e molti altri al link www.alma.scuolacucina.it.

Segnaliamo anche Accademia del gusto www.accademiadelgusto.ra.it che offre corsi amatoriali e professionali nella città di Ravenna; UET Italia, Scuola Universitaria Europea per il turismo dedicata alla formazione di figure professionali nel mondo del turismo, prevede un corso specializzato denominato Food & Beverage Junior Manager, volto a diplomati che vogliono imparare a realizzare banchetti e buffet su misura e personalizzati www.uetitalia.it/Corsi/Food—Beverage-Junior-Manager.aspx
ANPA, Accademia Nazionale Professioni Alberghiere forma, attraverso corsi e master nella capitale, personale qualificato per il settore ristorazione alberghiera.

Tutti i dettagli al sito www.anpascuola.it

 

Queste e molte altre scuole in Italia sono a disposizione

Per chi vuole diventare un bravo cuoco o chef, acquisendo tutte le principali tecniche di questo affascinante mestiere. E, perché no, seguire le orme di moltissimi connazionali: aprire un proprio ristorante o cercare impiego presso strutture estere.

Prestigio a parte, indiscusso pressoché ovunque

Il guadagno di un Italian Chef varia ed è ovviamente commisurato al Paese di destinazione; molti professionisti scelgono di lavorare su navi da crociera, ed anche in questo caso il guadagno è dipeso dalla bandiera con la quale si viaggia; indicativamente, si va dai 2.000 ai 5.000 euro mensili. In Asia la media generale è di 3.500 euro mentre in Giappone è possibile guadagnare fino a 10.000 euro, con una media minima di 6.000.

In Messico e Brasile si parla di 2.000 euro (comunque molti, in relazione al costo della vita locale), mentre ad Istanbul gli stipendi partono da un minimo di 2.000 fino ad un massimo di 9.000 euro mensili. L’Inghilterra offre dalle 30.000 alle 45.000 sterline annuali (lavorando presso hotel a 4 stelle) e l’Egitto circa 3.000 euro oltre all’alloggio e un biglietto a/r per l’Italia nei casi di lavoro stagionale.

Per chi invece si trova fuori per motivi di viaggio o di trasferimento e sente nostalgia di casa

Tra i principali ristoranti italiani all’estero ci sono All’Isola Pasta & Pesce e Dal Toscano (Austria); Cafe Milano e Pizzeria da Mario (Germania); Al Dente e Boccondivino (Spagna); Agelos e Klimatiaria (Grecia); Amico’s Pizza e Passione Italiana Ristorante (Canada); Bella Italia e Da Aldo Ristorane Italiano (Inghilterra); Il Giardino Italiano (Russia) e Osteria Ticinese (Svizzera); Il Treno Blu (Francia), Peccati di Gola (Ungheria), Mistral (Hong Kong), Taverna la Piazza (Giappone). Sono solo alcuni dei moltissimi nomi italiani di cucina estera.

Riconoscere la vera qualità italiana non sarà difficile

Il ministero dell’Agricoltura ha disposto un decreto che promuove un elenco dei “ristoratori di qualità all’estero”.
Ogni chef potrà esporre una targa riconoscitiva con il logo del ministero.
Requisiti: l’utilizzo di ricette e ingredienti esclusivamente made in Italy e l’offerta, tra le varie provenienze, di vini e birre italiane.
La lista delle strutture DOC sarà disponibile on line.

Di Francesca Argentati 17/01/2012

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