Stefano ha scelto di trasferirsi a lavorare in Olanda

Dove il lavoro è tutelato e ben retribuito:
La testimonianza di Stefano che lavora in un call center, dove offre assistenza tecnica telefonica per una multinazionale del mondo dell’informatica

Quanto è lontana l’Olanda?

Stefano ha scelto di trasferirsi a lavorare in OlandaCi sono paesi geograficamente vicini eppure lontanissimi sotto il profilo della mentalità e degli stili di vita. Purtroppo sempre più spesso ci sentiamo dire che questa differenza è tutta a sfavore del nostro paese, che sfortunatamente non lascia in questo periodo altra via che quella della fuga all’estero.
Uno di questi è il nostro intervistato Stefano Virgulti che poco più che trentenne ha fatto la valigia alla ricerca di un futuro migliore.
Per quelli abituati all’Italia il suo potrà sembrare il racconto di un cosmonauta che approda su un remoto pianeta completamente diverso dal nostro: dove ci si sposta sui pedali, dove il lavoro è tutelato e ben retribuito.
Un paese dove con il web puoi trovare lavoro, casa e conoscenti che ti aiutano a trovare una sistemazione.
Quanto allo stile di vita sembra, a suo dire, che la parola stress nel vocabolario olandese non esiste!

Come sei arrivato in Olanda?

Mi sono trasferito in Olanda da poco, circa un paio di mesi, dopo 2 settimane intense di preparativi, per organizzarmi.
Lavoro in un call center tecnico, dove offro assistenza tecnica telefonica per una multinazionale del mondo dell’informatica.
Devo dire che all’inizio mi sono focalizzato solo sul passare i confini italiani. Volevo trovare un paese che mi permettesse di avere una vita più umana rispetto a quella che vivevo in Italia, volevo essere un po’ più a contatto con la natura ed avere la possibilità sia in termini di spazio che di tempo, di poter staccare la spina ed avere una vita lavorativa meno sopraffacente.
Venire in Olanda é stata una conseguenza di questo pensiero e devo dire che qui ho trovato molto di più di quello che mi aspettavo.

Quando hai deciso che dovevi prendere questa svolta?

Quando mi sono reso conto che la mia indipendenza in Italia sarebbe sempre stata a rischio ho iniziato a cercare un lavoro all’estero che avesse basse pretese dal punto di vista del Curriculum, per avere più possibilità di fare leva con la mia esperienza ed ottenere il posto.

Cominci anche tu a sentirti olandese?

Stefano ha scelto di trasferirsi a lavorare in OlandaL’Olanda è profondamente diversa dall’Italia. I ritmi di vita hanno un approccio completamente differente e il contatto con la natura é completamente opposto.
C’é una maggiore attenzione per le necessità psicofisiche delle persone, un maggiore rispetto dal punto di vista umano. Qui non si sentono clacson o urla, ma si vedono sorrisi e si incontrano persone altruiste e socievoli.
 Ancora devo entrare bene nell’ottica delle tradizioni olandesi… sicuramente l’educazione e la cortesia verso il prossimo è uno degli aspetti che più mi ha colpito.
Sicuramente mi fa pensare il fatto che la monarchia olandese funzioni molto meglio della democrazia italiana…

Cosa ti manca di più dell’Italia?

Beh, mi mancano le amicizie, i miei due gatti ed il cane, mi manca l’aria di casa e la mia città che per quanto piccola mi piaceva molto… però la mia vita viene prima ed è mia responsabilità fare tutto il possibile per migliorarla, senza lamentarmi ma facendo qualcosa di concreto.

Come sono cambiate le tue consuetudini e ritmi di vita?


In Italia lavoravo come un mulo per 4 soldi… ho cambiato vari lavori poco prima di partire nel disperato tentativo di trovare qualcosa di decente. Per un anno sono stato sviluppatore in una software house, dove sapevo a che ora entravo in ufficio ma non sapevo mai a che ora uscivo (con lo stipendio che rimaneva sempre miseramente basso) e la classica struttura (dis)organizzativa italiana a fare da contorno.
Successivamente ho provato la strada del docente, mentre lavoravo come sistemista… come docente prendevo lo stipendio 6 mesi dopo aver fatto lezione, e come sistemista dovevo essere reperibile 24 ore su 24 (lavoravo in un giornale on line) sempre per quei 4 miserissimi euro e tante promesse che non ho mai visto realizzarsi (ovviamente tutti contratti a progetto). 
In Olanda è tutto diverso:

Qui ogni mattina l’email del mio Team Leader mi spiega cosa si dovrà fare durante la giornata, ho due computer, un telefono e una scrivania a mia disposizione, c’è una mensa con computer per la navigazione in relax senza restrizioni, tutti sono premurosi con me, soprattutto i miei superiori, e si accertano continuamente che tutto vada liscio e costantemente chiedono feedback per migliorare le condizioni lavorative.
Acqua, thè, caffè e sue varianti sono assolutamente gratuite e a volontà… sembra una cosa da poco, ma in Italia ho sempre dovuto rivolgermi a salatissimi distributori automatici per questo tipo di cose.
Le ore passate in training o in meeting interni sono pagate come normali ore lavorative (mai niente del genere è successo a me in Italia) e fin dal primo giorno di lavoro ho avuto a mia disposizione tutti i giorni di ferie (24 in un anno, 12 in 6 mesi). 

Un minuto dopo l’orario di chiusura definito da contratto sono già sulla strada di casa, e sono i miei stessi superiori a “cacciarmi” dall’ufficio, invitandomi a continuare il lavoro domani.

Quali sono le principali differenze nella filosofia di vita tra noi e loro?

Stefano ha scelto di trasferirsi a lavorare in Olanda
Le differenze sono molteplici ed ahimè tutte a favore dell’Olanda. Qui la filosofia di vita è che ognuno deve avere abbastanza tempo libero per poter vivere la sua vita, oltre che lavorare. Questo è il motivo per cui la maggior parte degli esercizi commerciali chiude presto. Inoltre lo stipendio minimo viene tenuto d’occhio dal governo in modo tale che permetta sempre una vita dignitosa anche da soli, ed ovviamente ci sono anche dei tetti massimi di stipendio. In Olanda è impossibile vedere le cifre stratosferiche dei vari amministratori delegati a cui siamo abituati in Italia.
Per chi ha un tenore di vita relativamente basso, ci sono molte deduzioni e detrazioni sulle tasse, potendo risparmiare cifre significative. Da quel che ho potuto vedere fino ad ora, ogni cosa di pubblico dominio (treni, autobus, perfino i servizi pubblici) sono immacolati ed in uno stato di qualità che l’Italia si sogna.


Sei riuscito ad ambientarti facilmente?

Sto ancora finendo di ambientarmi, ma ho avuto la fortuna di inserirmi in alcuni gruppi seguendo i siti www.couchsurfing.org e www.meetup.com, ottime risorse per chi ha bisogno di trovare gruppi di persone bendisposte con cui condividere interessi comuni. Tramite questi due gruppi sono riuscito a trovare qualcuno che mi ospitasse appena arrivato, aiutandomi anche a destreggiarmi con la lingua locale che è abbastanza ostica. Inoltre, partecipando ai meeting di questi due siti sto conoscendo un sacco di gente da ogni parte del mondo, e questo mi sa aiutando molto ad accelerare il processo di adeguamento alla terra straniera.

Andare in bicicletta è intrinseco nella vita quotidiana, quindi anche se pedalo quasi un’ora al giorno non lo considero uno sport! Inoltre, se la giornata è soleggiata, è praticamente impossibile resistere alla tentazione di fare una passeggiata od una corsetta in uno dei numerosi e bellissimi parchi presenti in ogni città. Qui l’aria è decisamente più limpida e pulita, anche in pieno centro cittadino si respira l’aria che in Italia si trova solo in montagna.

Qual’ è l’aspetto meno conosciuto?


Che l’Olanda non è solo il paese delle biciclette. La diffusione di questo mezzo così ecologico fa parte di una cultura che tende a prendersi cura di ogni cittadino nel miglior modo possibile. La percezione di vivere in un luogo più sicuro, rilassato e pacifico è tangibile, e credo che la leggendaria presenza delle biciclette sia alla fine soltanto una conseguenza (nonostante il clima molto meno permissivo del nostro italiano!)

Una cosa curiosa che ho scoperto con piacere stando qui è la convivenza della fauna locale (anatre, cigni e molte altre specie animali) con l’uomo… non avevo mai visto da vicino queste specie animali in italia, che invece qui, pur essendo selvatiche e completamente libere, hanno imparato ad apprezzare la presenza umana fino al punto di potersi avvicinare a meno di un metro! Ho visto una coppia di cigni bianchi fare il nido in un laghetto in mezzo alle case in citta’, ed ho potuto osservare una coppia di rarissimi cigni neri.

Hai scoperto qualcosa di te stesso che non conoscevi stando a questo paese?


Beh, partire ed allontanarsi da casa è sempre un’avventura che porta nuove esperienze, ed ogni esperienza ti cambia in un modo o nell’altro, sta a noi decidere come. Sicuramente vivere in Olanda mi sta restituendo la fiducia nel futuro che in Italia avevo completamente smarrito, e questo sta dando alle mie giornate tutto un altro sapore!

C’è qualche episodio che ti ha colpito durante la tua permanenza?


Di episodi ce ne sarebbero molti da narrare… mi ha decisamente colpito l’ospitalità della signora olandese che mi ha aiutato nei primi giorni del mio arrivo. L’ho conosciuta su www.couchsurfing.org e mi ha letteralmente salvato la vita! Consiglio questo sito a tutti, è veramente una miniera d’oro per viaggiare o trasferirsi all’estero! 
Proprio un giorno in cui ero in giro con lei a visitare alcuni appartamenti, abbiamo visto una ragazza piangere vicino alla stazione, e la signora che mi ospitava si è diretta immediatamente verso di lei, offrendole successivamente un caffè in un bar consolandola un po’ sui motivi che l’avevano portata in quella triste situazione… è stata davvero una bella scena piena di calore umano!

Com’è la situazione politica e sociale?

Qui chi sta ai piani alti sta veramente al servizio del comune cittadino, senza pretese di superiorità o smanie di comando… certo, bisogna fare i bravi cittadini, senza le classiche furbate all’italiana, ma poter fare l’onesto cittadino e sapere che ne vale la pena rende la vita molto più semplice!

Cosa le piace di più della cucina di questo paese?

La cucina olandese, se presa con i dovuti distinguo, non è male. In molti piatti cercano di riprodurre i sapori italiani, purtroppo senza successo e si vedono spesso ad esempio “lasagne” che di italiano hanno solo il nome. Va molto la frittura di ogni tipo che a mio avviso è un po’ pesante, però globalmente si riesce a sopravvivere decentemente, soprattutto grazie ai grandi negozi di alimentari che hanno un po’ di tutto, soprattutto roba italiana.

Il Blog di stefano: http://vitaolandese.blogspot.com/

Di Raffaele Ganzerli 02/05/2011

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