Anche oggi mi sveglio verso le 10 del mattino, troppo tardi, ma qui non cambia nulla, i negozi aprono tardi e i centri commerciali non prima delle 10, quindi alzarsi presto perché? Bèh, magari per fare ginnastica nella spa del condominio, sì, perchè nel condominio abbiamo piscina, spa, e anche la sauna, in questo bel condominio di proprietà di qualche parente della Principessa.
Si, Principessa, mi trovo nel Regno di Tailandia, infatti, a Bangkok, dove vivo da 2 anni, precisamente dal maggio 2006. Bangkok, città inquietante e trafficata, divertente e isolante… Molti sono gli aggettivi possibili per Bangkok.

Perché sono qui? Perché dopo varie visite in Asia, Hong Kong, Singapore, Vietnam, Cina, la Tailandia mi è sembrata un posto abitato da persone particolarmente gentili. Non si parla, quasi, mai ad alta voce, il sorriso è sempre pronto, la filosofia del “mai pen rai” (non importa) è imperante, ed aiuta questo popolo a mantenere una condotta di vita ormai sconosciuta a noi occidentali.
La mia scelta è stata dettata da questo: l’armonia, anche se spesso apparente, mi ha fatto fare questa scelta… e anche una ragazza, o meglio una donna.

Tralascio di descrivere I luoghi comuni che vengono attribuiti alla Tailandia, sono tutti… “luoghi comuni”, in Thai bisogna venirci a vivere e non solo da turisti per capirne un po’, e comunque per noi occidentali, (farang), sarà comunque difficile arrivare a capirli fino in fondo.
Dunque sono qui, ed è da troppo tempo che non faccio nulla, trovare un lavoro è molto difficile e le leggi sull’immigrazione sono ferree, quindi se vuoi risiedere in Tailandia devi avere una tua attività, con un capitale definito e versato almeno per il 25% e dividere la società al 51% con un socio di nazionalità Thai.
Le premesse sono vantaggiose, per i Thai, ma la volontà di restare fà superare queste quisquilie burocratiche.

Come ogni mattina apro il computer e guardo se ci sono possibilità d’impiego, poi passo alle vendite di attività varie, numerose come sempre, e poi… e poi mi accorgo che qualcuno vuole vendere una barca… Immediatamente la mente inizia a volare sopra un mare azzurro e trasparente, dove una barca stà veleggiando tranquilla verso qualche approdo sconosciuto ed io sono al timone. “Cedesi 50 % della proprietà di una barca per escursioni turistiche in zona Krabi” questo il testo dell’ annuncio, seguito da un numero telefonico. Chiamo subito e mi risponde una voce in italiano… Spiego perchè chiamo e ci accordiamo su una visita, da parte mia, per valutare e definire meglio un eventuale accordo.

Da Bangkok a Krabi ci sono circa 800 km. Ci vado in macchina, ho un magnifico Toyota Fortuner, un SUV nuovo di pacca e che ha bisogno di sgroppare un po’ per strade libere, a Bangkok il traffico è talmente caotico che il computer di bordo riporta una velocità media di 15 km/ora. Finalmente l’ occasione di un bel viaggio. Le strade sono ottime e il tragitto facile, si và verso sud e… basta. Parto alle 4 del mattino e c’è un buio desolante, ma voglio essere sicuro di arrivare in giornata.
Pian pianino esco da Bangkok, anche a quest’ora le strade sono trafficate, e mi avvio verso il sud, dopo un paio d’ore l’alba ed io sono oltre Hua Hin, la strada è veramente ottima, il minimo sono due corsie per senso di marcia, una pacchia, continuo a viaggiare tranquillo e mi godo lo spuntar del sole. Dopo altre due ore arrivo ad una stazione di servizio che si trova sopra una collina, mi sgranchisco le gambe ed ho fame, decido di fare uno spuntino con degli spiedini di pollo, pezzi di pollo alla brace infilati su uno stecco di legno… l’igiene non è alla portata di tutti, ma I miei anticorpi sono ben sviluppati da tanti anni in paesi come questo.

Riparto e dopo poco mi devo fermare perchè il sonno mi cattura e decido di riposare in un parcheggio di un Hotel. Mi risveglio a causa del caldo, ma ho dormito almeno un’ oretta e quindi mi prende l’ ansia del ritardo, via di corsa, i limiti sono relativi, anche se la polizia c’è, ma sono fortunato e in questo primo viaggio non mi ferma nessuno. Verso le 4 del pomeriggio sono a Krabi e telefono al mio contatto, il quale mi spiega che da Krabi devo andare ad Ao Nang, e mi indica come fare, bene, dopo due ore di strade sbagliate, finalmente arrivo ad Ao nang, una strada e tanti negozi, trovo il posto dell’appuntamento, che è un hotel, e subito iniziamo a chiaccherare, arrivando lentamente al nocciolo.
La barca è in cessione al 50 % perchè il mio interlocutore, che è il venditore, non ha il tempo per seguire quest’attività, lui gestisce un albergo ed ha un’ altra attività notturna sulla spiaggia, quindi fà fatica ed ha bisogno di un socio. Non mi pare vero, l’albergo ha un contratto con un operatore scandinavo e durante la stagione invernale è praticamente sempre pieno, e molti dei clienti fanno le escursioni con la barca. Bene, mi sembra che ci siano i presupposti per fare un discreto investimento ed avere un’attività più che interessante, anche se la barca è a motore. La stagione inizia a fine novembre e dura fino ad Aprile. Siamo a Febbraio, verso la fine ed io a Marzo devo tornare in Italia per un paio di mesi. Ci accordiamo sul pagamento e riparto la mattina dopo. Essendo notte non vedo la barca, mentre al mattino parto così presto che… vedo un sacco di barche nella baia di Ao Nang e quindi non capisco quale potrebbe essere. Ritorno super eccitato a Bangkok dove spiego alla mia donna quello che ho intenzione di fare e lei mi ascolta rapita dalla mia felicità.

Ovviamente le cose si complicano, da Bangkok dove viviamo assieme, andrei ad Ao Nang, ad 800 km da lei, ma ci sono gli aerei e un viaggio non costa molto, quindi una volta al mese, tra i suoi permessi di lavoro concentrati e il mio tempo che potrò decidere riusciremo a stare assieme quasi una decina di giorni. Quindi tutto OK, si può fare. I due mesi in Italia sono lenti a passare, ma finalmente, verso la fine di aprile trovo un biglietto per Bangkok. E via. Al mio ritorno inizia una nuova vita, il trasloco prende due viaggi in macchina, ma questa volta Nida mi accompagna e tutto è più semplice e scorrevole, trovo un appartamento delizioso, con piscina proprio al di là della mia terrazza e lo affitto subito per un anno. Risolto il problema, mi cerco un motorino, ed un dipendente del mio nuovo socio ne ha giusto uno in più che mi vende a giusto prezzo. Sono sistemato, ma siamo fuori stagione, quindi lunghi mesi passeranno prima di poter iniziare a guadagnare qualche soldino.

Nel frattempo, siamo in maggio 2008, mi guardo attorno, il mio socio è una brava persona, impegnata nel suo lavoro ma disponibile a darmi tutte le informazioni di cui ho bisogno, e così tra un giro e l’altro decido, assieme a lui, di aprire anche un’agenzia viaggi. Credo che in quel periodo ad Ao Nang ce ne fossero almeno 100, su 200 negozi, ma la nostra, leggermente decentrata, all’inizio della spiaggia di Nopparat Thara proprio di fronte a dove verrà ancorata la barca nel periodo di alta stagione e vicina ad alcuni alberghi di nuova costruzione. Insomma ci allarghiamo, ancora prima d’iniziare, il ragionamento guida è stato, perchè invece di un piccolo ufficio per la biglietteria non abbiniamo la vendita delle escursioni, visto che abbiamo la licenza per questo? E da lì inizia la lunghissima trattativa per il posto, che si concretizzerà, appunto lì, dopo tre mesi di rimbalzi da parte dei proprietari, alle mie richieste di fare presto, veniva risposto con un sorriso e un “ mai pen rai “ se sarà destino avremo quel posto, ma il problema era che l’ alternativa non esisteva.
Finalmente, a Settembre, giusto in tempo per renderlo agibile e accettabile per ospitare i turisti, raggiungiamo l’accordo e l’ufficio si realizza.

A Ottobre 2008, riuniamo il nuovo personale nell’albergo e iniziamo ufficialmente a lavorare. La Ao nang Excursion apre!
L’inizio è caotico, ma una ragazza è un’esperta di agenzie e subito prende in mano la situazione, cominciando ad organizzare l’ufficio e subito andiamo in attrito, io farei così, mentre lei farebbe cosà. Le lascio corda, in fondo l’esperta è lei.
I primi giorni sono lenti, la stagione è ancora lontana, ma la ragazza si dà da fare per riuscire a preparare i contratti con i vari fornitori di tour e dando il nostro per la vendita alle altre agenzie. Il 5 novembre 2008, apriamo ufficialmente la stagione con la vendita dei biglietti da Ao Nang a Poda e Chicken island, con due partenze al giorno, una il mattino e una il pomeriggio.
Da subito abbiamo clienti, il nostro è più un servizio tipo traghetto che una vera escursione, carichiamo i turisti e li scarichiamo a Poda e il pomeriggio andiamo anche a Chicken, tutto molto semplice, ma è un servizio che non c’è e quindi inizia bene, arrivano prenotazioni anche dalle altre agenzie e ci tranquilliziamo prevedendo una buona stagione.

Il 25 novembre 2008 arriva una notizia catastrofica, l’aeroporto di Bangkok, il Suvarnabhumi, nuovo e orgoglio della Thai, viene chiuso per l’occupazione delle “camicie gialle” un movimento antigovernativo che con quell’iniziativa sbatte la Tailandia su tutte le prime pagine dei giornali internazionali. Oltre ai disagi causati da questa protesta, e l’annullamento dei contratti con l’albergo da parte degli scandinavi, ci saranno seri danni per l’immagine della Thai e il turismo è ovviamente il primo ad essere coinvolto… E noi pure. Praticamente dopo una settimana dal blocco, esauritisi i turisti presenti, che comunque preoccupati non faranno più molte escursioni, rimaniamo disoccupati.

Uno spiraglio si apre: sembra che riaprano l’aeroporto il 5 dicembre, non a caso la data del compleanno del Re…!!Ma è tardi, ormai il danno è fatto e la situazione si risolleverà lentamente, ma mai al livello sperato. Ormai la Thai ha perso lo slancio e noi siamo già in crisi. Ma non molliamo, l’agenzia funziona bene e riusciamo a sopravvivere e anche a guadagnare qualcosa, tanto che io mi metto in testa di aprirne un’altra a Bangkok, e, casualmente trovo una mia conoscente, ex dipendente delle librerie (altra interessante attività che ho precedentemente svolto a Bangkok), che lavora proprio in un’agenzia di viaggi, specializzata in voli, senza pacchetti turistici, non mi sembra vero, è un segno del destino che mi spinge a trasferirmi un paio di mesi a Bangkok e cercare il posto adatto, che troviamo nel passaggio dalla BTS alla Metropolitana della stazione di Asoke, un posto magnifico dove passeranno almeno 20.000 persone al giorno se non di più.
Siamo d’accordo, ci conosciamo ed abbiamo fiducia l’uno dell’altra, ma… il suo fidanzato un Irlandese cocciuto e ossessionato dal fatto che ci fossimo rivisti, inizia a pensare che tra di noi ci sia una storia e quindi inizia tutta una serie di atti che costringeranno questa ragazza ad allontanarsi da me, lasciando anche il lavoro nell’altra agenzia e tornando in campagnia lontana da tutti e sopratutto da me. Le telefonate alla mia ragazza da parte di questo stupido essere ignobile che, tra l’altro pensava che io avessi messo incinta la sua donna, mentre nemmeno mi era mai passato dalla mente il solo fatto di toccarla, lei era una mia collaboratrice e non l’avevo mai vista sotto altri punti di vista, ma lui non ci credeva. L’aveva messa pure incinta e non credeva di essere il padre, insomma una storiaccia che ha pregiudicato tutto il progetto di aprire una seconda agenzia a Bangkok.

A luglio 2009 torno ad Ao Nang, il turismo è calato parecchio e comunque siamo speranzosi per la stagione successiva, l’agenzia è aperta ma passano anche giornate intere senza vendere nulla, non parliamo della barca che è sul fiume ed ha bisogno anche di riparazioni, che non facciamo sperando di venderla. Inutile dire che la stagione successiva è stata modesta e che la barca non l’abbiamo proprio potuta usare, i turisti ci sono stati, ma pochi, troppo pochi per permetterci di usarla e quindi con la sola agenzia siamo andati avanti fino ad aprile 2010.
Adesso, dopo i noti disordini successi in Maggio, abbiamo chiuso la società ed io sono ancora a Bangkok.
Sembra una storia triste, ma non lo è, l’esperienza è stata comunque positiva, e, a parte il denaro perduto, mi ha insegnato molte cose. Non dico che la rifarei, con il senno di poi, è sempre facile giudicare, ma la Thailandia si fà perdonare anche questo tipo di esperienze. Non conosco il mio destino, senz’altro tornerò in Italia e sarò costretto a cercarmi un lavoro, ma tant’è, come si dice, meglio dei rimorsi che dei rimpianti, ci ho provato, quanti possono dirlo?
Ma l’avventura continua.

Giampaolo Chiaron – Bangkok 31-08-2010

 

CONDIVIDI SU:
You May Also Like

Andrea vive a Bangkok dove ha aperto AD ASIA CONSULTING per assistere aziende e individui a trasferirsi in Thailandia

ANDREA VIVE A BANGKOK DOVE HA APERTO “AD ASIA CONSULTING” PER ASSISTERE…
Mario Boehm insegnante di inglese in Thailandia

MARIO SI E’ TRASFERITO A VIVERE A BANGKOK DOVE LAVORA COME INSEGNANTE DI INGLESE

MARIO SI E’ TRASFERITO A VIVERE A BANGKOK DOVE LAVORA COME INSEGNANTE…

TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE IN THAILANDIA: Bangkok

Giacomo è titolare della GB Consulting, un’agenzia per trasferirsi a vivere in…

TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE IN THAILANDIA

Tiziano ha aperto un ristorante a Pattaya Tiziano doveva cambiare aria, Torino…