Vanna, dal 2002 vive in Senegal, recentemente ha trasformato la sua abitazione in un Bed and Breakfast

Vallino Vanna, nata e cresciuta Torino, dal 2002 vive in Senegal, paese nel quale, purtroppo nel 2007 ha perso suo marito, ma dove ha deciso di restare, trasformando la su casa in un Bed and Breakfast.
Vanna ci racconta come ha deciso di trasferirsi a vivere in Senegal e perchè ha deciso di rimanerci.

Mi chiamo Vanna Vallino, sono torinese e sono nata e cresciuta a Torino, città in cui ho sempre vissuto fino al 2002.

Qual’era il tuo lavoro prima di lasciare l’Italia?



Lavoravo come impiegata presso un Centro Internazionale, ma lasciai il lavoro appena avuta la mia prima figlia, a cui seguirono subito altri due bambini, un fratellino e una sorellina. Mi sono dedicata a loro durante tutta la loro infanzia e ho approfondito l’argomento ‘’alimentazione’’ in tutti i suoi aspetti : dalla ricerca di prodotti biologici, alla cucina, allo studio delle diverse proprietà degli alimenti e delle loro combinazioni.
Abitavo a Pecetto, sulla collina torinese e sperimentavo la coltivazione di erbe aromatiche e medicinali usandole per me e per tutta la famiglia.

Cucinavo e cucinavo : pane, formaggi, torte salate e dolci… Devo dire che oltre ad imparare, mi sono anche divertita perchè coinvolgevo i bambini nelle mie sperimentazioni.
Cresciuti i ragazzi, trovai un lavoro part time, in un Centro Studi che si occupa dell’economia dello sviluppo e poi, poichè mi ero sempre anche interessata a differenti attività manuali, aprii un centro, fra i primi a Torino, in cui si insegnavano differenti tecniche (sculture di pane, macramè, creazioni con la carta, etc.).


Perché hai lasciato l’Italia? 


Mio marito era insoddisfatto della sua situazione lavorativa e vagheggiava di cambiare completamente vita. Inoltre, aveva già maturato un certo numero di anni che gli davano diritto ad avere la pensione, ma solo a 59 anni, ossia nel 2006 e ne mancavano ancora quattro. Coi nostri risparmi, vivendo in Senegal, avrebbe potuto smettere di lavorare da subito.

Come mai avete scelto proprio il Senegal?

Nel 2000 i miei figli fecero amicizia con dei ragazzi senegalesi e fecero un giretto in Senegal.
Ci colpi’ molto un commento di una mia figlia che, al ritorno dal Senegal disse che avrebbe voluto obbligare tutti gli italiani a farsi un viaggio in Senegal perchè potessero rendersi conto di quanto la gente fosse accogliente e simpatica
Scegliemmo il Senegal per il carattere della gente, la stabilità politica ed il clima

.

Prima di trasferirti in Senegal avevi trascorso periodi all’estero?

Eravamo già andati ad ‘esplorare’ il Nepal, già con l’idea che forse poteva essere un buon luogo in cui trasferirsi, ma ci rendemmo conto che non era cosi’.

Di cosa ti occupi?

Mi interessa lo studio delle piante medicinali (e non) e in Senegal ce ne sono molte da scoprire ! Poi, approfitto del tempo libero per occuparmi dei miei fiori, dei miei due cani, delle galline. Nuoto e gioco a ping pong. Leggo, studio e scrivo. Le giornate mi sembrano sempre un po’ troppo corte…
Sono felice di avere internet che adesso funziona bene (negli anni scorsi si tribolava parecchio) e riesco a farmi delle belle chiacchierate con amiche italiane, meglio che se fossi in Italia perchè qui ho più tempo a disposizione. E poi, questi meravigliosi motori di ricerca in cui trovi tutto quello che cerchi e per lo studio delle piante (e non solo) è una manna del cielo e poterlo usare qui, in piena ‘brousse’, mi sembra sovente un miracolo e me ne compiaccio moltissimo !


Com’è iniziata la tua nuova vita in Senegal?

Abbiamo vissuto un anno a Thies, seconda città del Senegal e mio marito percorreva ogni giorno la strada per seguire i lavori di costruzione della casa. Avevamo comperato due ettari di terreno in campagna, in posizione strategica per l’eccellente clima a una decina di Km. dalla costa, e a 30 Km . circa da Thies. Era in realtà un mangheto con un’ottantina di alberi di mango. Per fortuna, abbiamo potuto costruire la casa senza abbatterne alcuno perchè di spazio, ce n’era comunque parecchio.


E poi come si è sviluppata la tua nuova vita fino ad oggi?

Dal 2003 (anno del trasloco nella nuova casa) al 2006, abbiamo vissuto in pace, occupandoci ognuno dei propri hobby.
Poi, dopo l’improvvisa morte di mio marito, ho fatto costruire una bella piscina e ho fatto altre opere per rendere la cosa più accogliente, mettendo a disposizione tre camere per eventuali ospiti. Questo per non dover licenziare i dipendenti che col mio solo reddito non sarei più riuscita a remunerare. Tutto cio’ non è stato facile perchè, incautamente, mi sono fatta imbrogliare e ho dovuto rifare tutti i lavori perdendo un bel po’ di soldi.



Cosa puoi riguardo alla qualità della vita in Senegal?

Se vuoi fare una vita un po’ mondana devi vivere a Dakar, se invece ti va di vivere in pace, in campagna si sta bene, ma certo non ci sono molte attrazioni. Puoi anche scegliere di andare a vivere sulla Petite Cote, la zona più turistica del Senegal… Dipende da quello che uno vuole dalla vita.
Le abitazioni e la mano d’opera costano poco. Se ci si accontenta di mangiare come i locali, essenzialmente riso e pesce, allora anche le spese per l’alimentazione sono basse.
Se invece vuoi mangiare la pasta, avere il parmigiano, l’olio d’oliva extravergine, le mandorle etc.(tanto per dire le prime cose che mi vengono in mente), allora la vita è più cara che in Italia, perchè, essendo tutto cio’ prodotti importati, costa logicamente più caro e per certe cose magari devi andare pure a Dakar.
Dakar è difficile da raggiungere perchè la strada è sovente intasata e in certe ore si devono fare lunghe code, respirando mefitici scarichi di auto vecchie e certo non ‘a norma’ secondo i nostri parametri. In Senegal circola di tutto, anche dei veri pezzi di antiquariato…
Ogni volta che vado a Dakar, arrivo a casa semidistrutta e godo ancora di più dell’aria pura di GuyBara…

Ci vivono molti Italiani in Senegal?

Non molti, che io sappia, ci sono soprattutto francesi.



Ti manca qualcosa dell’Italia?

Niente di veramente importante. 


Hai il desiderio di ritornare in Italia?

Ci vengo due o tre volte all’anno, ma soltanto per vedere figli e amici. Immancabilmente dopo circa due settimane che sono li’, mi viene tanta, ma tanta voglia di Senegal!



Consiglieresti il Senegal come meta più per una vacanza oppure per espatriare?

– Per una vacanza lo consiglierei proprio a tutti perchè penso che a noi occidentali faccia molto bene venire a rendersi conto di come vive la gente qui, povera, ma sempre sorridente perchè sa ancora gioire delle piccolo cose, accontendosi di poco e non si stressa troppo per il futuro.
I Senegalesi, in generale, sono molto belli, sia gli uomini che le donne e facendo i confronti con noi occidentali, non siamo certo noi i migliori.
– Per espatriare, lo consiglierei solo a chi ha molta voglia di intraprendere un’attività sua perchè con un capitale non molto grande e buone capacità, si puo’ creare una piccolo impresa.
Bisogna considerare che il Senegal importa moltissime cose dall’Europa e se si riesce a produrre qualcosa qui, puo’ essere molto concorrenziale.

Bisogna avere molta pazienza e determinazione e considerare che qui, talvolta le attese sono molto, molto lunghe e stressanti, per la mentalità occidentale quasi inconcepibili.
– Puo’ essere interessante il trasferimento in Senegal per chi, come me, considera che il tempo a disposizione è una grande ricchezza. Con una piccolo rendita qui si puo’ vivere molto meglio che in Italia e quindi, chi puo’ contare su un piccolo reddito, puo’ programmare di venire qui per trascorrere i suoi giorni in modo piacevoli, senza costrizioni.
– Si prova un impagabile senso di libertà e di ‘leggerezza’ : puoi vestirti sempre allo stesso modo, tutto, l’anno. Calze, scarpe, giacche, abiti pesanti, addio !
Non ci sono costrizioni, nè obblighi sociali e, in qualità di ‘’Toubab’’ (cosi’ veniamo chiamati noi bianchi) siamo dei privilegiati in quanto senti che non ti giudicano in alcun modo, ma anzi, il sentimento che prevale nei locali, è quasi sempre di ammirazione per tutto quello che noi rappresentiamo ai loro occhi.. Anche questo denota il carattere dei senegalesi che avrebbero probabilmente delle buone ragioni per avere del risentimento nei nostri confronti se si considera un passato che non ci fa molto onore, per la verità…
Io sono contenta di vivere in Senegal!

GuyBara il Residence è in vendita: www.guybara.com

Di Massimo Dallaglio 11/01/2011

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