Veronica e Leonardo, un biglietto sola andata per l'Australia

BIGLIETTO SOLA ANDATA PER L’AUSTRALIA SENZA RITORNO: Veronica e Leonardo

C’è un periodo della vita in cui, come dei moderni Abramo, viene voglia di partire per scrivere una pagina indimenticabile della propria vita.
In tempi di crisi c’è anche chi decide di partire sperando di trovare al ritorno un mondo migliore: e chissà se tutti dedicassimo più tempo alla scoperta di noi stessi e degli altri questo mondo potrebbe veramente essere migliore.
E’ quanto hanno pensato Veronica Rizzoli e Leonardo Corradini che da Trento hanno deciso di andare all’avventura partendo dal sud est asiatico per arrivare fino in Australia.

Veronica e Leonardo, un biglietto sola andata per l'Australia
Foto di Walkerssk da Pixabay

Cosa li spinge?

La banale voglia di conoscere altre culture, lingue, tradizioni?…no, non è e non sarà il milionesimo racconto del milionesimo viaggio intorno al mondo che ormai va di moda!
Che le loro ambizioni si spingano oltre la banalità lo si capisce dalla scelta di voler compiere questa impresa in sella alle loro biciclette: una scelta dove contano tanto il sudore quanto la forza di spirito e che rappresenta la volontà di instaurare un vero rapporto con la natura e i luoghi… e senza inquinare!

Solo ad una cosa non hanno pensato: “Il ritorno!”. Può essere tra 6 mesi come fra 6 anni. In ogni caso per ora non è in cima ai loro pensieri. Molto dipenderà da cosa troveranno in Australia. Se troveranno lavoro si autofinanzieranno e continueranno a girovagare!
Sono partiti il 23 settembre del 2010 con una sosta a Il Cairo per poi ripartire in aereo alla volta di Bangkok.
Grazie ad Internet possiamo seguire le loro avventure sul loro sito www.lifeintravel.it, e intervistarli “in diretta”.

Quale molla è scattata per intraprendere questa avventura?

Oltre a voler conoscere altri luoghi e altre popolazioni come già abbiamo fatto in passato, c’è anche una più forte volontà di essere una volta tanto padroni della propria vita.

Come avete vissuto il passaggio da Il Cairo alla Thailandia?

Viaggiare qui in Thailandia venendo dal Cairo la differenza piu evidente che ci è apparsa subito è stato il carattere della gente. Li sempre pronti a fregarti, qui sempre disponibili e super ospitali soprattutto con gli stranieri. Inoltre, come sanno tutti quelli che girano molto sulle due ruote, quando giri in bici ti vedono sempre di buon occhio!

Quale filosofia accompagna il vostro viaggio?

La filosofia del nostro viaggio. Quella di sempre: basso impatto ambientale (abbiamo il pannellino fotovoltaico per ricaricare le batterie). E cercare di comunicare con la gente anche se è veramente difficile. Perchè pochi parlano inglese ed il thai è davvero difficile.

Dove vi trovate adesso?

Ci siamo spostati nella zona più occidentale della Thailandia. Percorrendo la vallata del fiume Kwai che conduce fino al villaggio di confine di Sagklaburi. Dove molti birmani si sono rifugiati per sfuggire alle persecuzioni del governo militare del loro paese.
Per ora ci ha entusiasmato il calore e la cordialità con cui la gente ci accoglie quando passiamo affaticati in sella alla nostra bicicletta e ci ha stupito l’enorme biodiversità presente: migliaia di alberi da frutto e fiori differenti si trovano soltanto alzando lo sguardo lungo la strada.

In queste due settimane di pedalate abbiamo già avuto il piacere di provare sulla nostra pelle il calore dell’ospitalità thailandese. Molteplici sono gli episodi che ci hanno saputo avvicinare alla popolazione locale e al loro umile stile di vita. Uno dei più significativi ci è accaduto in una delle rare e soffocanti giornate soleggiate di questa stagione monsonica.
Era già quasi mezzogiorno ed il caldo infernale ci ha costretto ad una sosta sul colmo di una piccola collina.

Miriadi di bambini ci hanno accerchiato e siamo stati accolti sotto la veranda di una famiglia numerosissima. Si sono presi cura di noi amorevolmente. Ci hanno offerto acqua ghiacciata ed addirittura del riso. Probabilmente negando a se stessi un pasto più lauto. Con la commozione nel cuore, abbiamo chiacchierato più a gesti che a parole. E scherzato sul colore della nostra pelle: ambrato su braccia e gambe, pallido se solo alzavamo leggermente la manica della maglietta o il pantaloncino. Ė giunta però presto l’ora di accomiatarsi e lo abbiamo fatto con il più sincero khwap kun khrap (grazie)!

Da cosa deriva secondo voi questa propensione all’ospitalità?

L’atteggiamento solidale nei confronti dell’altro è probabilmente una conseguenza derivante dai principi religiosi buddisti che la gran parte della popolazione segue con rispetto.
 La religiosità occupa uno spazio predominante nella vita di ogni fedele che si reca al tempio a pregare. E mette in pratica gli insegnamenti di Siddartha Gautama nella vita di ogni giorno.
 Oltre all’aspetto religioso, anche il fatto di essere ciclisti incentiva la generosità della popolazione locale. E’ un modo di viaggiare che comporta fatica e sacrificio e in un certo senso lo conduce ad un livello pari al loro!

Come vi trovate con il cibo?

Veronica e Leonardo, un biglietto sola andata per l'AustraliaOvviamente molto esotico… la cucina thailandese stupisce per come sia in grado di unire diversità di ingredienti così apparentemente inavvicinabili in un piatto. Per esempio le salse thai usate per cuocere i piatti. Ginger e funghi, peperoncini e aglio, basilico e chili, tutte decisamente deliziose. Per non parlare dei frutti stranissimi che vengono spremuti per ottenere gustosi succhi o frullati, il tutto a costo minimo! Il riso e i pad thai vengono usati al posto del pane. E sono anche presenti un po’ in tutti i piatti. Ogni bancarella, ogni cuoca o cuoco ha i propri assi nella manica per cucinare la pietanza nel modo più appetitoso.

Avete incontrato difficoltà particolari?

Superare un ponte sul fiume. Per attraversarlo onde evitare il traffico incredibile della metropoli abbiamo dovuto valicare 3 rampe di scale. Che non sarebbero uno sforzo eccessivo se non avessimo con noi circa 30 km di bici ed attrezzatura a testa!

Cosa vi ha colpito maggiormente in questi giorni?

La visita al monastero di Wat Tham Phu Wa. La caratteristica che distingue questo tempio è il fatto di essere costruito all’interno di una grotta piena di stalattiti. La suggestione è enorme e restiamo molto colpiti anche da una surreale conversazione con un monaco del tempio.

Di Raffaele Ganzerli 24/10/2010

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