Cosa dobbiamo aspettarci dai viaggi del futuro?
Foto di Pexels da Pixabay

Torneremo a viaggiare. Forse non così presto come ci aspettavamo, forse con più timore e riguardi per la nostra stessa salute, ma speriamo che tutto ciò contribuisca ad accrescere le responsabilità verso la Terra, a trattare il mondo con più rispetto, a fare attenzione ai dettagli.

I primi che torneranno a viaggiare saranno coloro che si vedono obbligati per via del lavoro. C’è però una grossa fetta di popolazione che vive di viaggi e non può farne a meno: il viaggio in questo caso è una necessità.

Anche se molte persone usciranno da questa situazione di crisi impoverite, credo che i più non si limiteranno all’uscita serale nel ristorante della propria città. Piuttosto taglieranno i costi su altre spese, ma sarà difficile rinunciare anche solo ad un weekend a pochi chilometri di distanza da casa.

I viaggi del futuro

Per pensare al futuro, dobbiamo fare un tuffo nel passato: come erano i viaggi decenni fa, quando il business del turismo non era un mercato così esteso?

I voli non erano economici, e non lo saranno nemmeno dopo la pandemia. Se si vogliono rispettare le distanze, in aereo non si potrà occupare ogni sedile disponibile.

I controlli negli aeroporti saranno più lunghi: oltre ai soliti test, misurare la temperatura corporea di ogni passeggero diventerà una prassi e disinfettare oggetti e indumenti con appositi sprays un’abitudine.

Inoltre, gli spazi costruiti per socializzare saranno modificati. Aeroporti e hotel con apposite aree pensate per mangiare, bere, lavorare e interagire con gli altri dovranno essere modificate.

In particolare, gli hotel dovranno ridurre la capacità: si metteranno a disposizione camere secondo i piani e non si occuperanno tutte le camere sullo stesso piano.

Anche i ristoranti dovranno usare la fantasia per catturare clienti, ma tenendo le distanze. Come riporta questo articolo su AFAR, un ristorante di Amsterdam ha creato delle serre (greenhouse in inglese) in cui i clienti possono cenare tranquillamente senza infrangere le misure restrittive; sempre in questo ristorante nordico, i vassoi sono diventati lunghe tavole di legno per evitare il contatto con i clienti, e l’uso di mascherine e guanti è obbligatorio.

Almeno fino a quando non si troverà un vaccino, le misure precauzionali dovranno essere severamente rispettate. Queste saranno le caratteristiche dei viaggi del futuro.

 

I nuovi trend per i viaggi

Ma non disperiamo!

I più ottimisti sapranno sfruttare la creatività e le alternative non mancano di certo. Potrebbe essere un modo per visitare quei luoghi vicino a casa ancora inesplorati, senza necessità di lunghi spostamenti, e sperimentare un tipo di viaggio diverso.

Ci si aspettano infatti un incremento nell’utilizzo dell’automobile e brevi tragitti. Sarà come tornare negli anni ’70.

Un aneddoto curioso riguarda il mondo dell’arte. Per restare nella seconda metà del secolo scorso, i drive-in torneranno di moda, e non solo per il cinema, ma anche per i concerti, come il cantante danese Mads Langer ha già sperimentato con enorme successo nella sua terra. Speriamo che le alternative non manchino nemmeno in Italia, così chi non vorrà spostarsi potrà sperimentare qualcosa di unico e forse irripetibile.

Per chi si sposterà invece la scelta verterà su case private piuttosto che hotel, ma ancora meglio saranno i camping in ampi spazi verdi di montagna, per i più avventurosi.

Un ritorno alla natura

Una necessità, quella di stare a contatto con la natura, dopo mesi di reclusione forzata; ma anche una scelta consapevole per evitare gli assembramenti in città.

I viaggi del futuro, apparentemente così stretti e condizionati, andranno a favore della Natura che avrà il tempo di rigenerarsi. Dopo aver rovinato la barriera corallina con i chimici delle creme solari; la spazzatura lasciata agli angoli delle strade meno battute; dopo l’inquinamento dei mari e gli animali in via di estinzione, forse ora tocca a lei. Ce l’ha fatto capire in tutti i modi, ma non le abbiamo dato ascolto: ora si sta prendendo la sua rivincita.

Il mercato del turismo, portato a livelli eccessivi negli ultimi anni, ha bisogno di riflettere, per poi ripartire con maggior coscienza offrendo viaggi sostenibili, che favoriscano le popolazioni locali e l’ambiente.

A costo anche di annullare quella fetta di turismo che ha causato ingenti danni all’ecosistema.

Ma soprattutto, i viaggi del futuro sono la coscienza di ognuno di noi: sono il rispetto per la natura, la volontà di mantenere la Terra un pianeta pulito e l’attenzione ad ogni singolo gesto. L’ambiente va protetto, ascoltato e non sfruttato.

È un tornare alla natura, un ritorno alle origini.

Sperando davvero di aver imparato qualcosa da questa pandemia che ha sconvolto i piani del 2020, ma ha concesso un respiro a mari, boschi e foreste e a tutte quelle specie che li popolano.

Cosa dobbiamo aspettarci dai viaggi del futuro?
Foto di Pexels da Pixabay

di Margherita Marchesi

“yourevolution”
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