Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Ciao Giulia, raccontaci un po’ di te…

Ciao! Mi chiamo Giulia Flora Clori, classe 1997. Sono nata a Roma ma cresciuta a Lanciano, in Abruzzo.

Dal 2012 vivo ad Arendal, nella Norvegia meridionale, insieme alla mia famiglia per goderci un futuro migliore che l’Italia purtroppo fa fatica a darci. In Italia ero una semplice studente.

Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Più che voglia, nel nostro caso, è stata proprio una necessità. I miei genitori cominciarono a vedere e a capire che in Italia purtroppo non si vive ma si sopravvive, soprattutto quando si hanno dei figli da crescere (siamo tre figli).

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Perché hai scelto proprio la Norvegia in quale località vivi esattamente?

Non è stata ovviamente una mia scelta personale perché avevo solamente 15 anni quando mi sono trasferita all’estero.

I miei genitori, prima di fare questo grande passo, ci hanno riflettuto a lungo. Non è stata una scelta facile.

Le paure e i dubbi che avevano erano giustamente tanti e si amplificano sicuramente di più quando si hanno figli minori a carico.

Prima di prendere la decisione definitiva, hanno viaggiato in tanti altri posti: Inghilterra, Spagna, Francia, Portogallo… Addirittura anche in Australia ma quando arrivarono in Norvegia, videro un mondo totalmente diverso: tranquillità, nessun tipo di stress, meritocrazia, istruzione gratuita, criminalità veramente bassa, dentisti gratuiti fino al compimento dei 18 anni…

Da lì pensarono che la Norvegia era il posto giusto per poter crescere i propri figli.

La città che hanno scelto si chiama Arendal (si, esatto… La città di Frozen!) che si trova nella Norvegia meridionale. Una cittadina che conta 45.000 abitanti e che d’estate può raggiungere anche 35 gradi.

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

 

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

No, mai.

In che cosa consiste la tua attività in Norvegia? 

Attualmente studio Scienze Politiche all’UiA di Kristiansand e inoltre lavoro come cameriera nei fine settimana e nella concessionaria di auto di famiglia dal 2019.

Nel 2014 ho aperto un canale YouTube con l’intento di far conoscere alle persone la cultura norvegese, la lingua norvegese e la Norvegia in generale attraverso i miei video.

Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia?

Ho notato che in Norvegia non esiste la parola “stress”. Non ti mettono pressione al lavoro e non ti incolpano se fai un qualcosa di sbagliato, cercano di venirti sempre incontro e di comprendere le tue difficoltà.

Sul mondo lavorativo devo dire che sono molto empatici. Lo stile di vita poi è molto più tranquillo dell’Italia. Puoi vestirti come vuoi e nessuno ti giudicherà o nessuno ti guarderà in modo strano.

Qui conta molto di più come sei caratterialmente e non come appari. Inoltre tutti si fidano di tutti. I norvegesi il più delle volte nemmeno chiudono le proprie porte di casa a chiave perché si fidano l’un dell’altro! È come se fossero una grande comunità. Questo forse è anche dipeso dal fatto che vivo in una piccola cittadina, probabilmente ad Oslo o in altre grandi città non è così.

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Cos’altro hai notato della società norvegese locale?

Ho notato che la Norvegia è un paese molto più sicuro a differenza dell’Italia. La criminalità è quasi zero e come donna non ho mai avuto paura di ritornare a casa da sola in piena notte, cosa che in Italia purtroppo succede a molte donne.

Qui vedo anche bambini che frequentano i primi anni di elementari che vanno da soli verso la scuola senza essere accompagnati da un adulto.

In più, penso anche che sia un buon paese dove poter crescere i propri figli dato che l’istituzione è totalmente gratuita, quindi i genitori non dovranno mai pensare di spendere soldi per compare libri ai figli, matite, penne, quaderni e altri oggetti di cancelleria scolastica perché è la scuola stessa a fornire gli alunni di tutto ciò.

Per quanto riguarda l’università, anch’essa è gratuita. Non esistono tasse universitarie da pagare ma si dovrà pagare solo 75€ d’iscrizione al semestre e i libri universitari.

In aggiunta gli studenti ricevono lo stipendio e prestito dallo Stato (ovviamente è facoltativo, lo studente può decidere se vuole o meno ricevere lo stipendio e prestito dallo Stato).

Insomma, in Norvegia non esiste la frase “io non posso studiare perché il mio stato economico non me lo permette” ma bensì “tutti hanno il diritto di avere un istituzione” e penso che sia una delle cose che più mi ha fatta innamorare della Norvegia. 

Lo Stato norvegese su questo è molto presente e ci tiene tanto che il suo popolo abbia la possibilità di seguire i propri sogni e obiettivi. 

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia Vivere in Norvegia sotto quali aspetti è meglio rispetto all’Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Come ben si sa, ogni paese ha i suoi difetti e i suoi pregi ma di difetti la Norvegia ha ben poco a parer mio. Come ho già accennato nelle precedenti risposte, i pregi più grandi della Norvegia sono il fatto che donne e bambini possono andare ovunque a qualsiasi ora senza il rischio di essere importunati da qualcuno (o meglio, le probabilità sono talmente basse che è una rarità se succede).

Qui si ha molto rispetto per donne e bambini.

Avere l’istituzione gratuita, dentisti gratuiti fino al compimento dei 18 anni, sull’ambito lavorativo non esiste la pressione o lo stress in generale, anzi, esiste molta meritocrazia cosa che in Italia si è molto persa nel corso degli anni.

Anche gli stipendi sono migliori di quelli italiani. So che molti diranno “la vita in Norvegia è più cara rispetto l’Italia” ma è totalmente sbagliato come pensiero. La gente dovrebbe provare a cambiare prospettiva e pensare che i prezzi che si trovano in Norvegia, sono equivalenti agli stipendi norvegesi.

Come difetti, direi che se sei il classico italiano che cerca sole e mare tutto l’anno, la Norvegia non è la meta giusta.

Un altro ostacolo potrebbe essere la lingua. È fondamentale sapere la lingua locale, quindi se si ha intenzione di trasferirsi in Norvegia, è necessario imparare il norvegese. È parecchio difficile impararla se non si ha una buona base di inglese e/o tedesco ma non è impossibile.

Un’altra dura realtà, è la questione amicizie. È molto difficile crearsi amicizie perché i norvegesi non sono delle persone molto socievoli come noi italiani, perciò potrebbe essere un gran problema per chi ama socializzare e stare a contatto con le persone.

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca da quando sei via? 

Non considero l’Italia un semplice ricordo, la considero e la considererò sempre “casa”. Non dimentico mai da dove provengo e quando posso ci torno sempre per far visita ai miei parenti o semplicemente per godermi la mia terra. Facendo così ho anche molta meno nostalgia dell’Italia. 

Mi manca molto un abitudine però dell’Italia che in Norvegia faccio fatica a trovarla o comunque a portarla avanti: la colazione. La nostra classica colazione italiana al bar con cornetto e cappuccino. Qui purtroppo fanno una colazione simile agli americani con uova, pancetta e pane!

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Onestamente, ho imparato a vivere il presente. È difficile progettare il futuro perché non si sa mai cosa c’è in serbo per domani.

Al momento mi dedico al mio ultimo anno universitario quindi direi che come progetto futuro punto tutto sulla laurea!

Senza escludere ovviamente il progetto che porto avanti da dieci anni su YouTube e sono molto felice di questo.

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderano seguire le tue orme e trasferirsi a vivere in Norvegia?

L’unica cosa che mi sento di consigliare a tutti gli italiani che hanno il desiderio di vivere in Norvegia è di… Provarci! Niente è facile ma nulla è impossibile!
 
Secondo la tua esperienza, che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente per un italiano che decide di trasferirsi a vivere in Norvegia?

Penso che qualsiasi cosa vada bene in Norvegia, meno che il gelataio. Vivendo in un paese che fa più freddo che caldo… Si avrà un successo molto minore!

Aprire un’attività poi è molto più semplice e diretto a differenza dell’Italia. Basta trovare un ragioniere e mandargli i seguenti documenti: il nome dell’azienda, dichiarare cosa fa l’azienda, che tipo di azienda è, chi gestisce l’attività e chi sono i dipendenti e le undici cifre norvegesi (che equivale al nostro numero fiscale).

Dopodiché, il ragioniere manderà tutti questi documenti alla banca così da poter creare un conto bancario aziendale e quando sarà creato, si dovranno versare sul conto aziendale un capitale sociale di 30.000 kr circa (che sarebbero 3.000€ circa).

Quando il ragioniere riceverà una copia del pagamento e del documento firmato, invierà il tutto per la registrazione e così potrete cominciare ad aprire la vostra attività!

Vivere in Norvegia ad Arendal, la testimonianza di Giulia Conosci molti italiani che vivono li in Norvegia, li frequenti?

Conosco parecchi italiani che però purtroppo la maggior parte di essi vivono ad Oslo (da me dista 3 ore di auto).

Comunque sia, ho trovato qualche italiano che vive nelle mie zone e le frequento!

Gli impegni sono tanti ma ci si organizza sempre quando riusciamo a liberarci dai nostri impegni.

 

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Di Massimo Dallaglio

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