Valentina, conosciuta tramite il blog Donne che emigrano all’estero, è una ventottenne originaria di un paesino vicino al Lago di Como che vive all’estero da ormai quattro anni. Da due vive in Svezia, precisamente a Stoccolma, terra nella quale è andata e tornata diverse volte…
“Ho vissuto in Italia fino ai tempi dell’università (Politecnico di Milano) ma durante l’ultimo anno, poco prima di laurearmi, mi è venuta una gran voglia di partire!
Ho fatto un erasmus in Spagna ed una tesi in Svezia, dove ho trascorso inizialmente solo sei mesi.
Quando ho iniziato a cercare lavoro l’ho sempre fatto in aziende fuori dall’Italia.
Mi sono trasferita in Svezia per la prima volta nel 2017, una seconda volta nel 2019 per quattro mesi per un progetto di lavoro ed all’inizio del 2020 mi sono trasferita definitivamente a Stoccolma.”
Quanto spesso torni in Italia?
Ti definisci una viaggiatrice?
All’inizio facevo ritorno in Italia almeno una volta ogni sei mesi, ultimamente meno spesso…
Mi piace viaggiare e molti miei amici vivono in altri paesi quindi mi capita spesso di andare a visitarli (in tempi pre covid!).
Cosa ti viene in mente pensando al giorno della partenza per la Svezia?
Il trasferirmi in Svezia, avendolo fatto tre volte, pare quasi un’abitudine e mi fa sorridere!
La prima volta però ridevo meno: è stata intensa.
Non conoscevo veramente nulla del nord Europa: mi sono ritrovata su un bus, in mezzo alle foreste innevate, a pensare di aver portato le scarpe sbagliate…
Come hanno reagito la tua famiglia ed i tuoi amici quando hai raccontato della tua idea di trasferimento in Svezia?
Come prima cosa mi hanno chiesto se non avessi paura di avere freddo! Ma in generale sono stati contenti…
Di cosa ti occupavi in Italia? Ed ora in Svezia?
In Italia mi occupavo di ottimizzazione dei processi di produzione (sono laureata in ingegneria industriale).
In Svezia lavoro nello stesso ambito per un’azienda che si occupa di computer e telefoni ricondizionati.
Il settore dell’economia circolare qui è molto sviluppato. Per me che ho sempre voluto lavorare nel campo della sostenibilità, Stoccolma è stata un’ottima opportunità per realizzare questo desiderio.
Come mai hai deciso di trasferirti proprio in Svezia?
Quando mi sono trasferita in Svezia la prima volta, per motivi di studio, ricordo di essere rimasta colpita dal rispetto con cui avevano trattato sia me che il mio lavoro di tesi. Ho ricevuto molti riconoscimenti e mi si sono aperte tante porte. Ai tempi non le ho attraversate tutte, mi sono quasi spaventata: ero abituata ad essere trattata da studente, non da professionista.
Con un po’ di tempo e crescita, ho deciso di riesumare vecchie opportunità ritornando definitivamente in Svezia, più che decisa che mai.
Secondo te, che parametri servono per riuscire a trasferirsi a Stoccolma?
Tantissima apertura mentale, tanta pazienza e… un po’ di svedese.
Com’è il servizio sanitario nei paesi nordici?
È semplice, rispetto all’Italia, avviare un’attività in Svezia?
Rispetto a quello italiano, il servizio sanitario svedese è diverso.
Il singolo paga le spese fino a una certa soglia annuale: visite, farmaci, interventi… Al di sopra di quella soglia, lo Stato rimborsa le spese.
Quando mi sono trasferita in maniera permanente ho dovuto sottoscrivere l’assicurazione europea.
Il medico di base o di famiglia in Svezia non esiste.
Gli appuntamenti per le visite generiche si possono prenotare in diversi centri.
Per fortuna non ho avuto modo di fare uso del sistema spesso, quindi non ho racconti particolari da farvi. L’unica ricetta che ho dovuto fare è stata quella dei contraccetivi: me li hanno prescritti facilmente. Ora mi basta mostrare il mio documento di identità in farmacia e sanno già cosa devono darmi.
Inoltre il tutto è digitalizzato. Ricordo che la prima volta ho aspettato dieci minuti in sala d’attesa che qualcuno mi desse una ricetta scritta, poi ho chiesto informazioni e mi hanno risposto che il dottore avrebbe inserito automaticamente la ricetta nel sistema delle farmacie!
Per avviare un’attività esistono molti incentivi ma la tassazione è piuttosto alta.
Che differenze ci sono tra Italia e Svezia in qualità della vita, secondo te?
…Il cibo ed il sole italiano sono imbattibili!
Ma la tranquillità e il silenzio svedese regalano una pace indescrivibile.
Vivere in Svezia è semplice: è poco caotico, lo stress quotidiano non esiste. Si riesce magicamente a fare tutto ed anche a rilassarsi.
A parer tuo, quali sono i pregi ed i difetti della Svezia?
Purtroppo è un popolo molto introverso quello svedese: fare amicizia ed instaurare rapporti con colleghi o conoscenti richiede molto tempo; le risate casuali tra sconosciuti o commessi sono quasi inesistenti.
Sono cose a cui posso rinunciare ma che, ogni tanto, mi fanno sentire un po’ sola.
Fortunatamente gli svedesi sono molto rispettosi della sicurezza sul lavoro ed il valore del rispetto si vede anche sia tra le persone che verso la natura.
Si rispettano moltissimo le tradizioni legate ai cicli del sole, festeggiando i solstizi e l’inizio delle stagioni.
Ti sei abiutata ai sapori svedesi?
Ed al ciclo delle stagioni?
In Svezia ci sono ottimi dolci!
Il caffe è lungo… ma nero, quindi fa il suo dovere.
Devo dire che apprezzo molto anche la cucina locale: si mangiano molto salmone e gamberetti.
I sapori sono forti e molto selvaggi, le carni sono dure e scure e la salsina a lato non manca mai.
Negli ultimi anni, alla cucina svedese si è aggiunta una forte componente vegetariana e vegana.
Ho anche scoperto dieci radici che in Italia non conoscevo!
Avendo vissuto anche in Germania e in Olanda e viaggiato in tanti paesi nordici, posso affermare di trovare la cucina svedese migliore di tutte quelle nordeuropee.
In qualsiasi ristorante o supermercato esistono diverse alternative e vi posso assicurare che sono tutte buonissime.
È quando cercano di importare piatti di altre culture che… insomma, dobbiamo lavorarci un po’ su perchè ne rovinano la maggior parte! Ma per fortuna esistono tanti ristoranti specializzati in cucine di altri paesi.
Le stagioni sono la mia parte preferita perchè “estremizzate”: l’estate è luminosa e calda, l’autunno è coloratissimo, l’inverno è molto scuro e freddo e la primavera è un sospiro di sollievo! Le amo tutte e quattro.
Essendo così distinte influenzano molto anche il ritmo di vita. In inverno si rimane molto tranquilli, magari nel caldo casalingo invitando qualche amico a chiaccherare o a fare giochi da tavola. In estate non si è mai a casa e non si dorme mai!
Hai qualche curiosità su usi e costumi in Svezia da raccontarci?
Midsommar: letteralmente “mezza estate”. Si festeggia il giorno del solstizio
d’estate ed è una festa amata da tutti.
Ci si riunisce tra amici e familiari, preferibilmente in campagna; si mangia, si cantano le canzoni da festa e si bevono gli snaps (shots di liquore).
Da tradizione, si indossano corone di fiori raccolti dai campi e si balla intorno al “palo di mezza estate”. È una costruzione di forma fallica che per l’occasione viene addobbata con fiori e piante!
Un tempo era un inno alla fertilità, oggi è soprattutto un gioco per bambini. Ce n’è uno in ogni piazza, un po’ come gli alberi nel periodo di Natale!
Parlaci dei rapporti con gli svedesi secondo la tua esperienza…
I rapporti non sono sempre facili ma non sono mai deludenti.
Gli svedesi sono come le noci di cocco (“cocunut culture”): all’inizio sono riservati ed è difficile che diano confidenza ma, una volta superato il guscio, sono persone sensibili, oneste e fedeli.
Ho poche amicizie svedesi ma quelle che ho le valorizzo tanto.
Cosa ti mancherebbe della Svezia in Italia? E ora, cosa ti manca di più dell’Italia?
L’acqua. Della Svezia mi mancherebbe l’acqua. Perchè è fresca, pulita. Si beve dal rubinetto di casa, non ho mai dovuto comprare una bottiglia di plastica o una caraffa filtrante.
Anche nel paesaggio l’acqua è ovunque: laghi, fiumi, mare, non ci si può spostare per troppi kilometri senza incontrare uno specchio d’acqua.
Dell’Italia invece mi mancherà sempre la cura che mettiamo nella preparazione del cibo.
Per quanto ci provi, non riesco a trovarla e nemmeno a trasmetterla. Riesco a riappropiarmene solo quando torno in Italia.
Dove ti immagini fra cinque anni?
Sempre in Svezia! Magari con qualche possibilità in più di passare dei brevi periodi altrove…
Mi vedo a lavorare solo con il mio laptop un po’ ovunque ma con base a Stoccolma. Più passa il tempo e più capisco che sarà veramente difficile lasciare una città così bella…
Consigli per chi vorrebbe fare un viaggio in Svezia?
E per chi vorrebbe viverci?
Per un viaggio consiglio di visitare Stoccolma ed il suo arcipelago.
Il cuore Svedese è tutto lì: vi basterà fare un giro nella città vecchia e poi prendere uno dei tanti battelli che vi porteranno fuori, sulle isole.
A chi vorrebbe viverci consiglio di pensarci bene, di concedersi del tempo per valutare e sperimentare.
C’è chi della Svezia si innamora ma c’è anche chi la odia.
Quando vi sarete convinti, armatevi di libri per studiare lo svedese, cercate lavoro in qualche grande realtà, trovate una casa dove registare il vostro nuovo domicilio (avere un inidirizzo ufficiale è importantissimo), chiedete all’ufficio tasse che vi venga assegnato un personnummer ed iscrivetevi a tutti i gruppi di internazionali nei quali si cercano amici.
Dopo qualche mese di peripezie, vedrete che sarà tutto in discesa!
In bocca al lupo.