L’onda perfetta di Alberto Andolfo
Per Alberto Andolfo inserirsi in realtà nuove è una consuetudine. Da Monselice (PD), dove è nato, si è spostato varie volte per lavoro o per passione.
In Italia, a Carpi (MO), lavorava come agente di commercio per una delle più grandi aziende nazionali di sistemi d’antincendio.
Insoddisfatto dalla routine del lavoro e dopo avere conosciuto in giro per il mondo persone e luoghi diversi, ha maturato l’idea (poco più che ventenne) che l’Australia fosse il luogo a lui più congeniale per lo spirito dei suoi abitanti, i suoi ritmi di vita e il Surf!
Adesso vive nella “terra dei canguri” a Noosa nel Queensland, dove lavora grazie alla sua abilità con i fornelli.
Cosa ti ha fatto scegliere l’Australia ?
È proprio una bella domanda…
Probabilmente non l’ho ancora fatto definitivamente, ma posso dirti che il sogno è nato quando ho incontrato un australiano, mentre lavoravo a Londra.
Era qualcosa di diverso da tutto ciò che avevo visto fino a quel momento: uno stile di vita semplice, ma consapevole dei suoi obiettivi.
In quel periodo avevo solamente diciotto anni. Crescendo, ho maturato l’idea che quella terra potesse darmi più di ciò che avevo in Italia, non in termini materiali, perché onestamente e fortunatamente a me non è mai mancato niente, ma dal punto di vista di una realizzazione personale più intima.
Possiamo dire che tutto ciò che mi è sempre stato insegnato essere importante (carriera, soldi, famiglia, casa, macchine e posizione sociale) è stato messo in stand-by per dare spazio al mio vero Io. Questo spazio in Italia non sono riuscito a trovarlo. Per quanto riguarda il mio rapporto con le persone del luogo, non ho moltissimo da dire, se non che sono stato fortunato… ormai ho girato quasi tutta l’Australia.
Che attività svolgi in Australia ?
Principalmente viaggio e faccio surf, poi nel tempo libero lavoro come chef o barista. L’idea di intraprendere questa strada credo mi sia venuta dalla mia grande passione per la cucina e per i contatti con le persone. In Italia lo facevo nei week end o nel doposcuola, giusto per arrotondare le paghette (non si guadagna niente). Qui è un hobby che ti permette di toglierti più di qualche sfizio e di fare una vita agiata e senza problemi. Grazie a mia zia, che mi ha trasmesso il DNA del cuoco, quando abbiamo aperto il nostro bar ristorante, per me stare ai fornelli era un momento rilassante. Ora, oltre che a rilassarmi, ci guadagno.
Cosa ti ha colpito dei modi di vita australiani ?
Sicuramente lo stile di vita. Qui non importa quanti anni hai, chi sei, come ti vesti, bensì solamente la tua vera personalità. Manager aziendali chiudono contratti in ufficio e poi vanno tutti a fare festa al pub; i bambini,che devono essere a scuola alle otto, si svegliano alle sei, perché hanno voglia di andare a far surf per un paio d’ore prima di entrare in classe; l’operaio, che alle 4 finisce il suo turno, non vede l’ora di raggiungere gli amici in spiaggia x un barbecue. Io stesso sono diventato così, energetico e con la voglia di fare qualcosa ogni momento della giornata. Non esistono momenti vuoti. Se ci sono, è perché me li creo.
Questo è ciò che mi ha colpito di più di questo paese.
Torneresti in Italia, e, se sì, cosa ti mancherebbe di questo paese?
Ci tornerò sicuramente, lì ho tutta la mia famiglia e gli amici d’infanzia, ma l’Australia credo farà parte del mio futuro. Mi mancherebbe tutto.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
Credo di non sorprenderti dicendo famiglia e cibo, per un italiano sono un po’ le cose basilari, anche se ormai con le odierne tecnologie di comunicazione posso vedere chiunque in tempo reale anche ogni giorno. Più che altro sono sorpreso di come mi sia venuta a mancare la cultura che abbiamo in Europa.
Come era la tua giornata tipo in Italia e com’è in questo paese?
In Italia ero un agente di commercio. Come tale, mi alzavo alle 7.30 col suono infernale della sveglia. Vestivo giacca e cravatta, colazione e poi via a cercare clienti, risolvere problemi, telefonate, ecc..
La sera rientravo verso le 19, cena, film e a letto… anzi, meglio film a letto (tanto non arrivavo mai alla fine). Aspettavo sempre con ansia il week end, in cui, a seconda delle stagioni, andavo a sciare o in moto al mare, lago, ecc… ma devo essere onesto a dire che dovevo un po’ sempre fare i conti con spese di vario genere e pigrizie inutili che mi affliggevano, quindi molto spesso si finiva per negozi o al centro commerciale.
In Australia le cose sono cambiate un bel po’.
La mia giornata inizia con l’alzarsi del sole. Appena il primo raggio di sole entra in camera, controllo dalla finestra se ci sono onde. Se sì, entro in acqua e faccio surf fino a che non ho più energie nemmeno per respirare. Solitamente rientro per pranzo e schiaccio un pisolino prima del lavoro. Lavoro più o meno dalle 6 alle 8 ore giornaliere con due giorni liberi la settimana. La sera finisco verso le 10 e ho tutto il tempo di raggiungere gli amici in qualche locale o a casa di qualcuno, bere qualcosa, conoscere gente e tornarmene a casa contento.
La domenica mattina vado in barca a vela, un giorno a settimana faccio yoga e poi ogni giorno c’è la possibilità che si vada a fare climbing nei monti, passeggiate chissà dove o a fare un party da qualcuno. Il tutto senza considerare che, quando ci sono le mareggiate più intense, l’orario di lavoro diventa flessibile e il boss ti chiede di andare a fare surf con lui.
Quali le principali differenze nella filosofia di vita e nel tenore di vita fra Italia e questo paese?
Potrei parlarti per mesi delle differenza tra L’Australia e l’Italia.
Non ci sono reali differenze a livello materiale. L’Australia è un paese moderno e all’avanguardia, le persone vivono bene e stanno sperimentando da una decina d’anni un boom economico piuttosto potente. Un business qui ti lascia comunque una vita da vivere, mentre in Italia… lasciamo perdere.
Qui la gente è onesta, non nel senso che gli italiani siano dei ladri, però qui non sanno neanche cos’è un truffatore, un immigrato clandestino o un criminale. Io dormo con la porta di casa aperta.
Una cosa che trovo un po’ pesante nella filosofia di vita di qui è che tutti, e dico tutti, bevono come delle spugne. D’altronde nella cultura anglosassone, l’alcool è un culto. Qui non c’è una sera che non sia quella buona per ubriacarsi.
Ovviamente, essendo un usanza piuttosto diffusa, spesso e volentieri ci si ritrova in situazioni tragicomiche.
Hai ancora contatti con l’Italia e gli Italiani?
Assolutamente sì. Tutta la mia famiglia e gli amici di una vita mi seguono attraverso il blog, che ci sta regalando un sacco di soddisfazioni. Dapprima amici che ci scrivevano e commentavano i nostri articoli, poi anche estranei, che, attraverso Facebook e il gruppo del blog, ci chiedono informazioni e ci raccontano la loro esperienza. Poi gli italiani sono ovunque e anche qui ne incontriamo spesso.
Come ti sembra l’Italia vista da lì?
Sembra immobile, proprio come quando l’ho lasciata. La famiglia che mi dice di tornare e gli amici di restare. Non ho più molte notizie di ciò che succede e non ho idea di chi siano le nuove veline di “Striscia la notizia”.
Hai conosciuto qualcosa di te stesso che non avresti potuto scoprire in Italia?
Certamente. Quando cambi vita, ogni giorno è una nuova scoperta: fai cose che prima non credevi di poter fare, vivi felice come mai avresti potuto pensare di essere. Personalmente ho scoperto che le parole “realizzarsi nella vita” non sono propriamente collegate con il lavoro e la famiglia, ma semplicemente con il lavorare ogni giorno alla realizzazione dei miei sogni.
Hai degli hobby, pratichi qualche sport, sei inserito nella vita sociale di questo paese?
Sarebbe impossibile non averne qui, dove tutti fanno qualcosa e dove ho conosciuto sport, di cui nemmeno immaginavo l’esistenza. L’Australia è un paese in cui è impossibile non avere hobby e non fare sport.
Come penso avrai capito, faccio surf tutti i giorni per 3-4 ore, poi dipende dalle condizioni del mare e da come mi sveglio. Ci sono giorni in cui mi faccio la corsetta sul lungomare, altri in cui faccio yoga, gioco a tennis o vado a vela.
Per quel che riguarda la vita sociale del paese è molto facile inserirsi: esistono club e associazioni per tutti gusti. Dalle bocce al cricket, dal rugby agli scacchi… ogni volta che hai voglia di fare qualcosa, trovi qualcuno pronto a inserirti e a farti conoscere nuova gente: è incredibile quanto sia facile crearsi un giro di amicizie.
Di Raffaele Ganzerli 22/10/2010