Daphne una giovane attrice italiana a New York

Daphne Di Cinto, una giovane attrice italiana a New York

Daphne si è trasferita a New York per seguire un sogno: la recitazione.
A tre anni dal suo arrivo, non solo ha conseguito un master all’esclusiva scuola dell’Actors Studio, ma ha anche debuttato, lo scorso aprile, al Theatre at Dance New Amsterdam nella commedia Pizza Man, riscuotendo un enorme successo.
Adesso vive e recita nella città “in cui non c’è niente che non si possa fare” e soprattutto dove “il talento e l’impegno vengono riconosciuti e premiati, che di per sé è un ottimo motivo per viverci!”.

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkCiao Daphne, prima di tutto presentati ai nostri lettori.

Sono Daphne Di Cinto, nata a Lugo di Romagna da padre italiano e madre africana. Ho sempre avuto l’animo un po’ girovago, sono curiosa, adoro scoprire nuovi modi di vivere, nuove culture, diversi modi di pensare e prendere il meglio da ognuno.

Hai sempre vissuto in Romagna?

No, a 19 anni mi sono trasferita a Roma dove ho iniziato a studiare Arte Drammatica in maniera professionale. Per un periodo mi trasferii a Parigi, dove il caso volle che la mia vicina di casa fosse il Direttore Artistico Associato dell’Actors Studio, Elisabeth Kemp. Ci tenemmo in contatto finché mi invitò a partecipare a un suo workshop a Roma. Lì avevo una carriera già avviata in campo recitativo, ma dopo aver partecipato al workshop, Elizabeth mi consigliò di proseguire la mia carriera a New York. Mi fece notare come avrei potuto avere molte più possibilità nella Grande Mela, anche considerando il mio background etnico. Effettivamente in Italia venivo chiamata in continuazione per ruoli stereotipati come “l’immigrata” o la “prostituta”, ed è davvero difficile costruirsi una carriera da attrice interpretando solo questo.

Così hai deciso di mollare tutto e tutti e andare a New York per fare l’attrice?

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkSì, tre anni fa decisi di andare a New York, dove scoprii che l’attore è considerato un professionista a tutti gli effetti. In Italia, quando dicevo di fare l’attrice, ottenevo le più disparate reazioni: chi rideva, chi era costernato, chi mi guardava con pena o come se fossi stupida, chi addirittura si sentiva in obbligo di farmi la paternale. Mentre in Italia vediamo “tronisti” e “veline” diventare attori dal giorno alla notte, negli Stati Uniti le persone vanno all’Università per imparare questo mestiere. La differenza è notevole ed evidente. Così feci il provino per entrare all’Actors Studio Drama School a New York e venni accettata.

Roma è sicuramente una grande città, ma niente a confronto con una metropoli come New York. Com’è stato l’impatto con la Grande Mela?

Ho sempre avuto la predisposizione per i viaggi e, avendo già affrontato due notevoli traslochi, dalla provincia di Ravenna a Roma poi a Parigi, trasferirmi di nuovo non è stato un problema. Ciò nonostante New York non è una città facile, almeno all’inizio: è grande e dispersiva. Come in ogni nuovo posto l’inizio è duro, non si conosce nessuno e ci si sente un po’ persi; ma naturalmente è solo questione di tempo.

Hai avuto difficoltà per colpa della lingua?

In un campo come il mio, l’ideale sarebbe conoscere la lingua alla perfezione. L’americano è una lingua ricca di espressioni particolari. E in una città come New York ci sono mille accenti e idiomi. Ho faticato un po’ a distinguerli ma ora li capisco bene. Anche il mio accento americano non se la cava male. Si chiama perseveranza!

Vivere a New York ti porta più vantaggi o difficoltà?

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkLa spietata competizione potrebbe essere considerata uno svantaggio, eppure dipende dal punto di vista. Sì, ci sono molte più persone che vogliono lo stesso ruolo. Ma è anche un motivo in più per impegnarsi e dare il massimo. Sicuramente una cosa buona è che c’è un mercato vastissimo e di conseguenza molte più possibilità. Per non parlare del fatto che il talento e l’impegno vengono riconosciuti e premiati. Che di per sé è un buon motivo per vivere qui! New York è davvero la città in cui non c’è niente che non si possa fare. L’intraprendenza delle persone è la cosa che più amo. Se qualcuno ha un’idea, c’è la concreta possibilità che diventi realtà.

Persone da tutto il modo realizzano a New York progetti che nei loro Paesi d’origine sarebbero rimasti solo un sogno. Non so se sia la città a darti questa spinta o se siano le persone che vanno ad abitarvi che hanno questa splendida energia. Fatto sta che si respirano le possibilità ed è davvero una sensazione stupenda.

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkCome ti hanno accolto i newyorkesi in città? Ti fanno sentire una straniera o sei riuscita facilmente a inserirti nella vita sociale?

A New York in pochi sono originari della città. La parola “straniero” ha però una concezione totalmente diversa da quella che ha in Italia. Certo, non è utopia, un popolare musical su Broadway diceva “Everyone is a little bit racist”, ma sicuramente le parole d’ordine sono tolleranza e rispetto. Alla fine importa di più cosa sai fare che da dove vieni. Inoltre, gli italiani hanno un fascino non indifferente sugli americani, quindi partiamo con una marcia in più.

Anche sul piano del lavoro è così?

Ci vuole tempo per inserirsi totalmente nella vita sociale e lavorativa. Anche in questo caso ribadisco l’importanza della perseveranza e del non lasciarsi abbattere. Poeti e scrittori hanno sempre sottolineato quanto sia difficile creare amicizie vere in una grande città… difatti è difficile, ma non impossibile. Personalmente ho buoni amici sia italiani sia americani e cerco di passare tempo con entrambi. Dipende se quel giorno ho più voglia di pasta o hamburger!

Informandomi ho letto che hai ricoperto i ruoli più svariati in diversi film. Adesso come va la tua carriera a New York?

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkDirei molto bene. Alla scuola supervisionata dai direttori dell’Actors Studio, Ellen Burstyn, Harvey Keitel e Al Pacino, ho avuto la possibilità di confrontarmi con i migliori professionisti sul campo e in maniera specifica nel cosiddetto Craft Seminary (conosciuto per il programma Inside the Actors Studio) ho avuto modo di imparare da artisti del calibro di James Cameron, Brad Pitt, George Clooney e Kate Hudson.

Inoltre sono stata invitata a far parte de La Bottega, una compagnia teatrale newyorkese che ha come scopo la promozione del teatro italiano nella Grande Mela.

Complimenti. Ci puoi dire in anteprima quali sono i tuoi progetti lavorativi futuri?

Ci sono molti progetti per il futuro. Ho appena iniziato a lavorare con la Metropolis Artists Agency, che gestisce molti talenti che lavorano nelle principali serie tv e film. Non entro nello specifico, perché non mi piace parlare prima che le cose siano effettivamente compiute. Ci sono molte occasioni all’orizzonte.

Daphne una giovane attrice italiana a New YorkIn bocca al lupo! Ti sei mai pentita di essere dove sei e magari vorresti ritornare indietro?

L’Italia mi manca, ma sono cosciente che lì non avrei nemmeno la metà delle possibilità che ho adesso in questa città. Questo è un motivo valido per rimanere a New York, perché questo è un mondo di possibilità.

Vuoi dare un consiglio a chi si vuole trasferire a New York?

Consiglio di avere tanta forza di volontà, pazienza, intraprendenza e, almeno all’inizio, un pizzico di spirito di adattamento.

www.daphnedicinto.com

Di Simona Cortopassi 27/11/2012

 

“yourevolution”
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