Davide, cambia vita e va a vivere e lavorare in India. Chef esecutive a 5 stelle si prepara ad aprire il suo ristorante italiano.
Sardo di origine, spostatosi nel corso degli anni tra Toscana, Caraibi, Dubai e Germania, Davide era stufo di non ottenere il giusto riconoscimento per il suo lavoro. Da 8 anni si trova in India dove è chef esecutive per una catena alberghiera a 5 stelle indiana ed è responsabile di tutte le cucine dei 5 alberghi.
Nel frattempo, aspettando agosto, si prepara ad aprire le porte del suo ristorante Italiano con lounge bar a Calcutta.
“Dopo 8 anni che vivo a Calcutta penso sia chiaro che sono innamorato della città, della sua confusione e del suo caos, ma anche della sua cultura e della sua gente… Non mi ritrovo nel modo di vivere e pensare italiano. Sono e sarò sempre fiero di essere Italiano, ma sono ancora più fiero di essere un italiano residente all’estero e sopratutto di essere “INDIANO” di adozione adesso”.
Com’è nata la scelta di trasferirti?
La scelta è nata dalla poca visibilità mediatica, e professionale che ottiene in Italia chi come me lavora in cucina, in più sentivo dentro di me che l’essere un semplice “cuoco” mi stava stretto. Volevo essere Lo CHEF e non solo di cucina italiana ma di varie cucine, quindi da qui l’idea di trasferirmi all’estero e vivere e lavorare in India
Che facevi in Italia?
Ho studiato presso l’Istituto alberghiero di Stato di Arzachen in Sardegna. Durante la scuola e poi dal 1994 sino al 1999 facevo stagioni invernali in montagna e estive prima in Sardegna, poi dal 1996 al 1999 in Toscana.
Eri già stato altre volte in India prima di trasferirti?
No, prima di trasferirmi qua non vi ero mai stato. Quando ricevetti l’offerta di lavoro dall’India mi trovavo all’Isola di Barbados nei Caraibi, dove ero da due anni, e prima ancora ero stato a Dubai e in Germania.
Come ti sei mosso appena arrivato?
Quando arrivai in India inizialmente, come generalmente accade nella mia professione, quando vai in nazioni asiatiche specialmente, vivevo in albergo, fatto che mi dava pochissime opportunità onestamente di esplorare la città, la cultura e di interagire con la gente del posto avendo in albergo tutte le comodità necessarie. Però dopo due mesi ho conosciuto la mia ragazza, che e diventata mia moglie in seguito, e ho iniziato a frequentare la città più assiduamente vedendola con occhio diverso da chi va in India solo per lavorare.
Quando vieni in india solo per lavoro non fai altro che vedere quello che puoi vedere dalla tua camera, ufficio o dal finestrino della macchina che fa sempre la stessa strada tutti i giorni dall’albergo al tuo ufficio e viceversa. Quindi dopo neanche 6 mesi ho deciso di lasciare la camera dell’albergo e affittare un appartamento assieme a mia moglie in città. Ho iniziato a viaggiare con i mezzi pubblici, a mangiare nei ristoranti tipici, eccetera… Da quel momento mi sono innamorato dell’India e ora sono 8 anni che vivo qua.
E’ stato facile trovare lavoro?
Per me è stato abbastanza facile in quanto avevo un curriculum vitae già abbastanza ricco di esperienze lavorative quando ricevetti la proposta di lavoro.
Torni in Italia qualche volta?
L’ultima volta che sono tornato in Italia era nel 2005 quando il mio primo figlio aveva appena 7 mesi (ora ne ho 3 di figli) e la mia reazione era onestamente non delle migliori. Quando andai via nel 1999 l’Italia era molto più organizzata ma allo stesso tempo molto più socievole, meno razzista di sicuro. Nel 2005 io che sono italiano mi sono sentito un marziano sin dal momento che arrivai all’aeroporto di Milano. La gente guardava me e mia moglie come fossimo di un altro pianeta. E non e che mia moglie sia verde di colore! In giro per i locali e negozi gli occhi erano sempre puntati su di noi, quindi si ci siamo trovati a disagio. Forse non e l’ Italia che e cambiata ma di sicuro lo sono io, sia come persona che come spiritualità e mentalità.
Cosa ne pensi del luogo in cui oggi vivi?
Dopo 8 anni che vivo a Calcutta penso sia chiaro che sono innamorato della città. Della sua confusione e del suo caos, ma anche della sua cultura e della sua gente. Sono tantissime le cose che mi hanno colpito ma una su tutte e la mentalità, il calore della gente che vive qua. Se loro vengono da noi in Italia nell’80% delle volte vengono considerati come EMIGRATI e gente sfortunata. Mentre quando noi veniamo nella loro terra veniamo considerati e trattati come Dio. Rispettati anche più di quanto a volte dovremmo essere. Praticamente ci vedono come gente normale. Uguali a loro che è venuta nella loro terra per portare innovazioni, insegnarli cose nuove. Cosa che purtroppo noi In Italia non siamo in grado di fare nei loro confronti.
Che attività svolgi oggi?
Attualmente sono lo chef esecutivo per una catena alberghiera a 5 stelle Indiana. Sono in carica del management di tutte le cucine nei 5 alberghi della catena. Però da venerdì prossimo sarò indipendente. In quanto sto aprendo un ristorante Italiano con Lounge bar e ristorante barbeque all’aria aperta qui a Calcutta. E se tutto procede bene lo aprirò ad agosto.
Hai notato differenze tra il mondo lavorativo del Paese in cui ti trovi e quello italiano?
Nel 2004 quando arrivai in India le differenze lavorative, sociale, culturali erano immense. Adesso però, dopo 8 anni, è cambiato tantissimo. In India si vive e si lavora nella stessa maniera e a volte anche meglio che in Italia.
…e nello stile di vita?
Lo stile di vita non è più conservativo come lo era in passato. Certo certe usanze sono e saranno sempre attuali. Però parlando di vita notturna, sociale, modo di vestirsi e diventata molto al passo con la vita europea.
Torneresti definitivamente in Italia?
No, solamente in vacanza. Il lavoro me lo permette poco. Ma se tornerò anche in vacanza non ci starei più di un paio di settimane. Forse perche sono andato via troppo giovane, non mi ritrovo nel modo di vivere e pensare italiano. Sono e sarò sempre fiero di essere Italiano. Ma sono ancora più fiero di essere un italiano residente all’estero e sopratutto di essere “INDIANO” di adozione adesso.
EMAIL: davide.cananzi@gmail.com
Di Emiliana Pistillo 22/06/2012