Flavio Failla viaggiare senza soldi

FLAVIO FAILLA HA MOLLATO IL LAVORO E HA INIZIATO VIAGGIARE SENZA SOLDI

Flavio, dopo aver vissuto a Milano una vita “normale” lavorando come graphic designer… convivendo con la sua fidanzata, con tempo libero, hobby, etc… Ha deciso di mollare tutto per la libertà di viaggiare senza soldi.

“… Lungo il cammino ho speso meno di 15 euro al giorno, ho scelto sempre e solo gli ostelli municipali (i più economici) e a volte ho dormito direttamente all’aria aperta col mio sacco a pelo. Sotto le stelle ho fatto le migliori dormite della mia vita! I miei risparmi prima della partenza si aggiravano a circa 3000 euro ed il viaggiare più costoso è stato proprio quello durante il cammino, questo significa che durante i miei successivi viaggi spesso non ho speso assolutamente nulla. Come riesco? Posso dire che è più facile di quello che si possa immaginare…”

Ciao Flavio, vuoi presentarti ai nostri lettori?

Ciao mi chiamo Flavio Failla ho 36 anni, sono nato e ho vissuto a Catania fino all’età di 22, dopo i quali mi sono trasferito a Roma per conseguire un titolo di studio come graphic designer e successivamente a Milano dove ho vissuto per 7 anni. In Sicilia non ho mai trovato la mia strada lavorativa, in più ho incontrato spesso la mentalità di chi, dandoti lavoro, automaticamente si comporta da tuo padrone e così anche padrone di pagarti quando e come vuole.

A Milano invece, dopo tre anni di ambientamento lavorativo, ho iniziato ad ingranare come grafico freelance arrivando a guadagnare davvero bene lavorando in media non più di tre ore al giorno. Sono stati anni intensi, divertenti e gratificanti e all’inizio sembrava essere tutto come avevo sempre sognato. Gli ultimi anni ho conosciuto quella che sarebbe diventata la mia compagna e convivente, con lei abbiamo deciso di prendere casa in un paesino vicino per coronare il sogno di vivere in mezzo al verde ed avere quello spazio che Milano non può offrire.

Abbiamo preso anche un cane e abbiamo iniziato a perfezionare la nostra idea di vita insieme. In più col mio lavoro potevo permettermi del tempo per me stesso e coltivare le mie passioni e di allestire tutto il necessario per avere una vita piena di agi e comodità. Insomma entrare nel “sistema” ma dalla porta principale.

Flavio Failla viaggiare senza soldi

E poi cosa è successo?

Il quadretto della vita che avevo creato sembrava perfetto, soldi, lavoro, tempo libero e una compagna innamorata. Il vero problema è stato non riuscire ad essere davvero presente, vivevo e mi rallegravo  dell’immagine di me dentro il quadro mentre io ero altrove e soprattutto non ero felice. Questo mi ha portato un lento ed inevitabile sconforto e disillusione. Ma come?, mi sono domandato, ho finalmente quello che ho sempre sognato e non riesco ad esserne grato? Dove ho sbagliato?

Credo che l’immagine della vita spesso venga confusa con la vita stessa ed evidentemente il percorso che avevo seguito non mi rappresentava, o almeno non rappresentava quello che volevo di più in quel momento. Il lavoro mi piaceva ma non mi stimolava più abbastanza, il tempo era tanto ma non sapevo come gestirlo sempre in solitudine, infatti i miei orari lavorativi non coincidevano mai con quelli da ufficio di tutti gli altri amici.

Nell’ambito sentimentale ero sinceramente preso ma non vedevo me stesso con lei per il resto dei miei anni, non mi vedevo sposato e con figli e non sentivo più l’entusiasmo degli inizi. Inoltre continuavo ad affossare la mia silenziosa disperazione comprando e comprando in continuazione oggetti di ogni tipo e dubbia utilità, un vero e proprio vizio. Ero pieno di roba che mi prendeva tempo a cui non volevo dedicarne e mi distraeva dal mio ormai unico desiderio: Libertà!

Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia ed inziare a viaggiare senza soldi?

Tutto però si è distrutto in pochi mesi. La mia relazione è volta al termine, seppur con degli strascichi, alla fine dell’estate di due anni fa, così sono rimasto solo in una enorme ed esosa casa. Il lavoro nel frattempo ha avuto un calo esponenziale e in pochissime settimane sono arrivato a perdere i miei clienti principali dovendo vivere con entrate inferiori a un terzo delle precedenti e spese quasi doppie.

Ho resistito ancora alcuni mesi ma un giorno ho deciso di lasciare tutto e con molta fatica mi sono dovuto liberare dell’enorme castello. Ho venduto e regalato buona parte delle cose, il resto l’ho spedito accorgendomi di quanto davvero pesante ed inutile sia possedere e di quanta poca roba in realtà mi serviva. Così un giorno di maggio dell’anno scorso sono partito verso la mia Catania.

Al rientro ho reincontrato l’affetto ed il calore dei miei vecchi amici e ne sono stato felice, ma l’ansia di riprendere in mano la mia vita ed il fantasma di rimanere impelagato di nuovo in un sistema simile al precedente mi ha spinto a lasciare tutto nuovamente… tanto oramai la mia esistenza era già “smantellata” non dovevo far altro che spingermi oltre.

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Come ti sei preparato a mollare tutto e viaggiare senza soldi? Cosa hai letto e cosa ti è stato utile?

Una mia cara amica Roberta aveva fatto alcuni anni prima il cammino di Santiago ed io per fortuna ero andato a trovarla esattamente pochi giorni dopo il suo rientro. Non potrò mai dimenticare una persona felice e luminosa come lei quel giorno, io la conoscevo bene e la sua gioia l’aveva resa una persona diversa, più vera.

Così avevo fatto tesoro di quel ricordo e a fine maggio ho deciso di prepararmi per lo stesso viaggio senza però pormi nessun limite di tempo e accogliendo la possibilità di non fermarmi più.

Prima di partire ho chiamato Roberta ed ho fatto tesoro di tutti i suoi suggerimenti, inoltre ho letto un libro che raccontava la storia ed il percorso del cammino. Così il 9 giugno di un anno fa sono partito per affrontare a piedi i 900km che separano i Pirenei da Finisterre con uno zaino di 6kg alle volte di Barcellona, senza sapere però che quello sarebbe stato solo l’inizio. Ahh che bella la leggerezza!

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Quali erano i tuoi stati d’animo prima della partenza?

Il mio viaggio sarebbe dovuto iniziare il 14 giugno da San Jean Piè De Port passando prima da una visita ad una amica a Madrid, ma dopo due giorni a Barcellona mi sentivo nuovamente distaccato dalla realtà, il ritmo della città mi soffocava e ho deciso di accorciare la partenza. Così ho inventato una scusa e sono saltato, letteralmente, sull’ultimo treno per Pamplona.

Il mio stato d’animo era un mix di euforia e curiosità, ma nonostante il mio repentino cambiamento di vita mi sentivo più sicuro e coraggioso di prima quando ero “protetto” da quelle false pareti.
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Come riesci a mantenerti?

Lungo il cammino ho speso meno di 15 euro al giorno, ho scelto sempre e solo gli ostelli municipali (i più economici) e a volte ho dormito direttamente all’aria aperta col mio sacco a pelo. Sotto le stelle ho fatto le migliori dormite della mia vita! I miei risparmi prima della partenza si aggiravano a circa 3000 euro ed il viaggiare più costoso è stato proprio quello durante il cammino, questo significa che durante i miei successivi viaggi spesso non ho speso assolutamente nulla. Come riesco?

Posso dire che è più facile di quello che si possa immaginare. Innanzitutto utilizzo con frequenza il sito www.workaway.org con il quale trovo dei lavori di 4-5 ore ovunque voglia andare, questi lavori in genere non sono pagati ma mi permettono di avere vitto e alloggio gratuiti e tempo per visitari i posti. Inoltre utilizzo il sito couchsurfing dove oltre all’alloggio spesso mi offrono anche il vitto, oppure dove possibile, e anche dove quasi non lo è, campeggio con la mia tenda.

Per mangiare riesco a spendere molto poco semplicemente facendo molta attenzione a non superare delle soglie di prezzo da me imposte. Inoltre negli ultimi 4 mesi ho con me anche il portatile col quale, seppur di rado almeno per ora, riesco a racimolare piccoli lavori di grafica nei vari paesi in cui mi trovo.

Flavio Failla viaggiare senza soldi

Flavio Failla viaggiare senza soldi

Eri già stato all’estero per lunghi periodi prima?

Ho lavorato a Londra per alcuni mesi, negli ultimi anni invece mi sono appassionato ai viaggi in moto con la quale ho fatto il giro della Sardegna, Francia del Sud, Croazia e Slovacchia. Ho sempre avuto lo spirito di lasciare tutto e trovare casa nel mondo, ma non ho mai saputo da dove iniziare e non mi sono mai veramente creduto capace di una impresa del genere, inoltre devo dire che non avevo mai trovato un movimento di persone che l’avessero fatto prima di me.

Il mondo che ci costruiamo credo sia anche quello che siamo abituati a vedere, l’italiano posso permettermi di dire non è più un popolo di grandi viaggiatori. Siamo molto spaventati all’idea di lasciare il certo per l’incerto e anche troppo stressati dall’idea del posto fisso e della famosa crisi, che per molti può essere più uno stimolo che un dramma.

Quale è stato il tuo percorso fino ad ora e con chi stai viaggiando?

Il mio percorso è iniziato dalla Francia esattamente un anno fa, ho camminato per 33 giorni fino a Santiago e dunque altri 4 fino a Finisterre e poi Muxìa. A Muxìa ho incontrato Elizabeth una fantastica e avventurosa ragazza americana che successivamente sarebbe diventata la mia compagna di viaggio.

Dopo la Spagna sono tornato brevemente in Italia e poi ripartito da solo per l’Ungheria dove ho incontrato alcuni amici conosciuti proprio a Muxìa con i quali ho affrontato un altro cammino nelle montagne ungheresi. Mi sono spostato via bus in Croazia e dunque in Bosnia dove in un piccolo sperduto ostello all’una del mattino ho reincontrato Elizabeth che mi aveva raggiunto dall’Albania dopo uno spericolato autostop notturno.

Da quel giorno abbiamo viaggiato insieme per buona parte della Bosnia, quindi ancora in Croazia, poi abbiamo preso un volo economico per Londra e quindi un treno verso sud dove alla fine di ottobre abbiamo intrapreso il South Dawns Way, un cammino che si avventura per le colline inglesi fino all’oceano. Io e lei da soli ci siamo trovati durante una delle più terribili tempeste degli ultimi anni in quelle zone, con alberi abbattuti dal vento e piccoli tornado, in più abbiamo camminato spesso nei boschi di notte poiché dovendo rallentare per il mal tempo le tappe per arrivare nei punti dove possibile dormire si facevano sempre più lunghe del previsto. Una spericolata esperienza che però ci ha aperto a nuovi limiti.

Dopo l’Inghilterra sono dovuto tornare in Italia per una piccola operazione e così a fine novembre Elizabeth è venuta a trovarmi e siamo quindi partiti insieme in giro per le strade del Sud per finire a Roma dove abbiamo passato un bellissimo romantico capodanno in piazza, solo io e lei a danzare con in mano una bottiglia di finto spumante comprato per strada. Abbiamo brindato alla nuova partenza.

Flavio Failla viaggiare senza soldi

Flavio Failla viaggiare senza soldiDopo questo “intervallo” in Italia come avete proseguito?

Dopo la tappa italiana abbiamo deciso di provare workaway e intraprendere un viaggio che ci avrebbe portato sempre più a Nord, nei paesi scandinavi, passando dalla Svizzera fino oltre il circolo polare. Abbiamo iniziato dalle Alpi al confine con la Svizzera dove abbiamo vissuto per 40 giorni in un centro di meditazione/comune situato su di una montagna sperduta lontano dalla civiltà.

Meditazione due volte al giorno, mangiare vegetariano e giornate passate a spalare neve, tagliare la legna, camminare trai boschi e a suonare e cantare insieme ad altri ragazzi. Successivamente utilizzando blablacar ci siamo spostati in uno piccolo paesino della Svizzera, quindi Losanna ospitati da una coppia di amici e infine Ginevra dove finalmente siamo partiti alle volte di Oslo. Ad Oslo dopo la notte in aereoporto abbiamo preso un treno pagato pochissimo perché prenotato con largo anticipo che ci ha portato a Bodo nel nord della Norvegia e infine un aliscafo per le isole Lofoten, vera prima tappa del nostro nuovo viaggio del nord.

Abbiamo trovato, sempre tramite workaway, un lavoro in un minuscolo paesino di pescatori chiamato Hennigsvaer, abbiamo così dormito in una delle tipiche case su palafitte sull’oceano e abbiamo lavorato al restauro della stessa e di una antica barca di pescatori affondata giorni prima. Siamo arrivati appena in tempo per vedere le aurore boreali, mio sogno da bambino e il sole di mezzanotte.

Dopo circa tre settimane di pesce fresco pescato da noi, sauna, lavoro e paesaggi mozzafiato abbiamo deciso di muoverci via autostop per le isole e con successo siamo arrivati, dopo aver comprato una super economica tenda e due sacchi a pelo, fino a un altro villaggio all’estremità Ovest. Lì abbiamo campeggiato tra tempeste di neve e vento polare nella nostra tenda rivelatasi disastrosa per temperature simili ma almeno protettiva contro la pioggia.

Flavio Failla viaggiare senza soldi Dopo questa tappa ci siamo intrufolati, letteralmente, in una nave che ci ha riportato sulla terra ferma, ancora alcuni giorni ospiti in un camper a Bodo quindi abbiamo deciso di prendere un treno ma non avendo abbastanza denaro per il biglietto intero abbiamo provato a pagare solo per le due prime fermate confidando nel consiglio di una viaggiatrice.

Invece a notte inoltrata siamo stati invitati a scendere in mezzo al nulla in uno dei posti più freddi d’Europa, ci siamo intrufolati nella minuscola stazione per trovare calore.

L’indomani siamo ripartiti in autostop direzione Sud. Un viaggio difficile, con attrezzatura non adeguata, dove a volte abbiamo aspettato 6/7 ore una macchina sotto la pioggia ed il gelo, e al contempo meraviglioso che ci ha permesso di conoscere tante persone generose e diverse, che si sono aperte sempre con noi e con le quali siamo entrati in contatto subito in profondità.

Così a Trondheim ci siamo divisi ed io ho preso un passaggio su di un camion fino ad Oslo. Da Oslo ci siamo spostati verso la Svezia in una meravigliosa isola riserva naturale e per dieci giorni abbiamo aiutato a costruire una casa sull’albero, abbiamo partecipato al compleanno di un cane con tanto di torte ed invitati e abbiamo visto centinaia di specie di uccelli e animali selvatici.

Quindi di nuovo in Norvegia dove ho lavorato in una segheria ma anche come giardiniere improvvisato, abbiamo cavalcato per le immense campagne e dato da mangiare alle enormi mucche con pelliccia. Un altro treno ci ha portato a Bergen, fantastica città, e dopo aver assaggiato la carne di balena e partecipato alla vita locale abbiamo preso un volo economico per le piccole e sperdute Isole Faroe dove ci troviamo al momento e dove ogni giorno ci sorprendiamo delle tante curiosità di uno dei posti e delle culture più strane che abbia mai visitato.

La prossima tappa, con nave per fortuna già prenotata mesi fa, sarà l’Islanda, dove staremo per almeno 50 giorni e lavoreremo come guide nelle grotte vulcaniche e successivamente forse un altro cammino verso Santiago e poi America.. ma ancora nulla è certo…

Flavio Failla viaggiare senza soldiUn’esperienza o un episodio particolare da raccontarci?

Eravamo in una minuscola località di pescatori chiamata Reine, considerato uno dei più bei villaggi del mondo, stavamo campeggiando in una collina vicina ma purtroppo il tempo era crudele e spesso vi erano bufere di neve, la nostra attrezzatura comprata sul posto era di qualità scadente ed assolutamente sotto dimensionata per il freddo tremendo di quelle zone.

Abbiamo così trovato riparo in un bar ed abbiamo acquistato un thè la cosa più economica, premetto che i prezzi in Norvegia e specialmente nelle isole sono almeno tre volte quelli italiani. Elizabeth ha lasciato un messaggio di gratitudine alla cameriera che ci ha trattato con grande gentilezza e dolcezza.

Siamo così ritornati anche il giorno seguente e quando ci siamo seduti la ragazza che lavorava lì mi ha chiesto di seguirla e mi ha accompagnato in una casa vicina e mi ha detto: questa è casa vostra, potete stare quanto volete, ho appena acceso i termosifoni, potete farvi la doccia e cucinare. Mi è venuto da piangere e non sapevo come ringraziare.

L’ho solo abbracciata ma è stato come dirle tutto. Il cuore mi si è gonfiato di gioia. Abbiamo passato due giorni meravigliosi e ci siamo ricaricati di energia positiva. La sera nello stesso bar, mentre fuori nevicava, ci hanno offerto birra e il miglior rum e mi sono ritrovato a suonare il djembè insieme ad un ragazzo messicano e tutto il bar ad applaudire. Se sei pronto a ricevere, riceverai… sempre 🙂

Flavio Failla viaggiare senza soldiViaggiare e vivere fuori Italia sotto quali aspetti è meglio rispetto a farlo in Italia?

L’Italia è un paese molto ammirato all’estero, almeno nei paesi scandinavi, ma è anche molto criticato per le bizzarrie politiche e per l’idea un po’ farlocca, a ben dire secondo me, che si è creata negli ultimi anni. Io credo che viaggiare in Italia valga come farlo all’estero, il problema sta nella mentalità dell’italiano molto poco propenso all’avventura e incapace ormai di sognare e credere in una vita diversa… e nei viaggi si sa è importante chi incontri sulla tua strada.

Diciamocela tutta poi, siamo ancora dei mammoni rispetto ai cittadini degli altri paesi specialmente se si guarda più a Nord dove sono più indipendenti e si svegliano prima.

Non dimenticherò mai un ragazzo tedesco di 21 anni che stava andando in campeggio da solo al Polo Nord, anche lui con pochi soldi ma con tanta calma e sicurezza.

Sono certo che a questo amico non succederà mai niente di male perché non è concentrato su ciò che di male potrebbe succedergli ma solo sull’avventura che sta percorrendo ogni momento. Il mio consiglio è di viaggiare fuori dall’Italia per respirare aria nuova, confrontarsi con mentalità diverse e andare sempre più in là cercando di spingersi verso i contrasti anziché le similitudini con la nostra cultura. I contrasti non lasciano mai indifferenti.

La voglia di viaggiare? Esaurita o cresciuta?

La mia voglia di viaggiare è solo aumentata, mi sono accorto che tutti i miei limiti erano dettati solo dalla paura dell’imprevisto, ma l’imprevisto è anche il bello del viaggiare ed in fondo è ciò che raccontiamo con maggiore allegria e ciò che ci rimane più impresso. Al giorno d’oggi, se si viaggia in paesi minimamente civilizzati, ogni imprevisto credo sia facilmente superabile anche con poco o niente denaro al seguito.

Credo che l’imprevisto più grande sia di ritrovarsi in una vita che non si è scelti e accorgersi di non avere l’energia e la fiducia per uscirne fuori. Penso di fermarmi prima o poi, ma non sarà una scelta a caso e non credo sarà definitiva, la parola stessa mi fa rabbrividire.

Flavio Failla viaggiare senza soldi

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero viaggiare senza soldi come fai tu?

L’unico limite è nella nostra testa, siamo stati abituati a delegare le nostre responsabilità al di fuori di noi, ma in realtà non c’è nulla di più illusorio e stupido. Siamo noi gli unici artefici della nostra felicità o infelicità e così anche del nostro domani. In Italia non c’è più fiducia nel domani, non si progetta, non si fa, troppo spesso ci si lamenta passivamente.

Un mio consiglio è di cercare di non rimanere soli con le proprie idee così da non richiuderle nelle sordità della mente ma condividere il più possibile e spargere anche andando contro la noiosa supponenza di alcuni.

Imparare anche a non riempirsi di troppe cose è un altro consiglio che posso dare per mia esperienza personale, ho letto che le cose che possiedi prima o poi ti posseggono, ecco cerchiamo di possedere solo il necessario. Leggere tanto libri sull’argomento viaggi o libertà: “Sulla Strada” un classico di Kerouack oppure “Walden, vita nei boschi” di Thoureau e “Fight Club” libro o film, “Somewhere” il film, “L’attimo fuggente”; ascoltare e tradurre l’album dei Pink Floyd “The Dark Side of The Moon”, ancora attuale.

Viaggiare con pochi soldi si può, non si deve credere che il viaggio sia più dispendioso della vita cittadina, dipende solo dall’impostazione che gli si dà.
Sto viaggiando da mesi nei paesi più cari del mondo, al momento possiedo 60 euro sul conto e sono ancora vivo. Davvero finalmente vivo. 

Email: flavioeffect@alice.it

Facebook: Flavio Failla

Di Massimo Dallaglio

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