La guida per fuggire dall’Italia e vivere felici all’estero
Ma cosa sta succedendo in Italia?
Ce ne parla Beppe Bonazzoli – autore del libro: “FUGA PER LA VITA” – giornalista da quarant’anni.
Una parola che sentiamo ripetere spesso è fuga: Vogliono fuggire i giovani, le famiglie e i single, vogliono fuggire perfino i pensionati e le multinazionali.
È in questo scenario depressing che si compie la metamorfosi di un sessantenne fuori dal coro, un giornalista pensionato, l’autore di questo libro. Reduce da un infarto il vecchio cronista conduce, con cinico realismo, un’indagine attorno e dentro se stesso. E decide, per salvarsi, di mollare casa, famiglia, affetti, amicizie, le abitudini di sempre, il Paese che ama.
Ma dove ricominciare?
Dove tutti vorrebbero fuggire: dove le spiagge sono bianche e il mare cobalto, dove si vive con poco e una pensione dall’Italia permette ancora di campare alla grande.
Un libro che è tante cose insieme: un po’ saggio, cronaca personale, indagine giornalistica, un po’ manuale di fuga dalla realtà, ma soprattutto un racconto scandito da quel sogno di libertà che tanti inseguono – a tutte le età – ma pochissimi riescono a realizzare. Una lettura destinata a tutti, uomini e donne, giovani e anziani, single e accoppiati. Perché (volendolo) si può anche fuggire in due.
Secondo i sondaggi il 62% degli italiani non esiterebbe a mollar tutto per trasferirsi all’estero.
Questo libro racconta come farlo.
Ma cosa sta succedendo in Italia?
La parola che sentiamo ripetere più spesso è fuga. Fuggono i giovani, fuggono le famiglie e i single, fuggono i pensionati, fuggono le multinazionali. Le indagini confermano che il 62% degli italiani adulti non esiterebbe a mollar tutto per trasferirsi all’estero, e che il 60% dei giovani fra 18 e 24 anni è disposto a intraprendere un progetto di vita in qualsiasi altra parte del mondo. E’ come se fuggisse il futuro stesso di un Paese che – per l’appunto – pare non avere futuro.
Del resto, da tempo, il quadro sociale dell’Italia è sconfortante. Laureati che sopravvivono con impieghi precari, pensionati che faticano ad arrivare a fine mese, conti costantemente in rosso, l’economia che non cresce, il costo della vita che ti strangola, burocrazia inestirpabile, la politica ridotta a gossip, sfiducia e pessimismo che dilagano come malessere sociale.
Ma dov’è finito il Belpaese di una volta?
E’ in questo scenario depressing che si compie la metamorfosi di un 60enne fuori dal coro, un giornalista pensionato. Sopravvissuto a un infarto il vecchio cronista conduce, con cinico realismo, un’indagine attorno e dentro se stesso. Il giornalista pensionato prende coscienza della propria condizione, ma soprat-tutto della tragica realtà di questa Italia senza speranze. E decide, per salvarsi la vita, di mollare casa, famiglia, affetti, amicizie, le abitudini di sempre, il Paese che ama. Certo non è facile rimettersi in gioco alle soglie della terza età.
Ma dove scappare e dove ricominciare?
Dove la maggioranza sogna la fuga: un’isola tropicale con spiagge bianche e mare cobalto, un luogo dove la gente è povera ma sorride, dove si vive con poco ma una pensione dall’Italia permette ancora di campare alla grande.
Il giornalista pensionato pianifica la sua fuga non sulla spinta della disillusione ma in modo razionale, con una pignola recherche della destinazione migliore. Finché scopre il rifugio ideale dove godersi quel che gli resta da vivere. E forse non saranno pochi anni, considerato che oggi la vita si è parecchio allungata.
Che genere di libro è questo?
Un po’ saggio, cronaca personale, indagine giornalistica, un po’ manuale di fuga dalla realtà, ma soprattutto un racconto che si dipana sull’onda di quel sogno di libertà che tanti inseguono – a ogni età – ma pochissimi riescono a trasformare in realtà. Un libro destinato a tutti, uomini e donne, giovani e anziani, single e accoppiati perché (volendo) si può anche fuggire in due. In sintesi: un manuale di istruzioni per scappare dall’Ita-lia, trasferirsi ai tropici e vivere felici.
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Di Massimo Dallaglio 08/06/2012