Andrea Meggiato, il coraggio di crearsi il proprio futuro

Andrea Meggiato 24 anni nato a Favaro Veneto (Venezia)
Il lavoro e’ sempre stato nel mio sangue, fin da ragazzino a 16 anni ho lavorato per racimolare quei soldi che mi permettevano lo sfizio non offerto dai miei genitori.
Tutto comincio’ da un semplice lavoro di cameriere, che poi con il tempo e la curiosità’ mi ha trasferito in cucina, fino a portarmi dove mi trovo ora: New York!

Il tempo passa veloce e dopo stagioni estive e lavoretti durante il week end sono arrivato al fatidico momento della maturità.

A 19 anni dopo la maturità ho scelto di fare il cuoco e mi sono lasciato trascinare da questa passione che cresceva di giorno in giorno, anche grazie al meraviglioso titolare che ho avuto: una persona che la ristorazione l’aveva nel sangue.

Devo dire che la spinta per il lavoro all’estero e’ stata sopratutto da parte dei miei colleghi, molto più grandi di me, e con più esperienza alle spalle.
Mi sono sentito spinto ad affrontare questa esperienza un po perché’ non volevo arrivare come loro a rimpiangere di non averci provato.

Perciò decido di partire, destinazione Londra…
La voglia di farcela era tanta. L’inglese era quello che era ma almeno avevo alle spalle un po di esperienza lavorativa in cucina che mi ha permesso di trovare lavoro subito.

Ho conosciuto tantissimi Italiani, molti dei quali sono tornati a casa dopo pochi mesi.
Le differenze erano tante, la vita era dura e le ore di lavoro tante, troppe… ma lo rifarei subito!
Sono cresciuto di più in un anno a Londra che 19 anni in Italia! Affronti la vita da solo in un ambiente abbastanza duro che ti fa crescere e che ti fa commettere errori molto semplicemente.

In seguito – chiamala fortuna, chiamalo talento – mi viene offerto un lavoro, tramite la compagnia per cui lavoravo a Londra: andare a Los Angeles per gli Accademy Awards e lavorare come cuoco per 3 settimane a Beverly Hills con altri colleghi per un party privato organizzato per le celebrità’ di Hollywood.

Da cosa nasce cosa, ho conosciuto dirigenti della sede di New York sempre per la compagnia che lavoravo e mi hanno offerto lavoro pure loro, questa volta nella grande mela.

Tornato a Londra ho fatto le valigie, preso il mio visto e sono partito, destinazione Manhattan…

Sono qui da più di 4 anni e non penso che mi muoverà’ più nessuno!

In questi 4 anni ho conosciuto persone fantastiche, ho avuto altre offerte di lavoro totalmente diverse dalla cucina e ho viaggiato tantissimo.

Oggi lavoro per 2 bravissimi designer di gioielli, ormai son passati 3 anni, e mi sento molto soddisfatto. Diverso si dalla cucina ma la voglia di sperimentare cose nuove era troppa, e una volta avuta l’offerta di poter lavorare con loro e crescere come business man non ho potuto rifiutare.
Mi sono sposato con una ragazza americana, ho avuto una splendida bambina di nome Isabella, poi ho anche divorziato…

In conclusione, non dico che l’esperienza lavorativa all’estero sia per tutti ma posso dire che e’ un’esperienza da fare assolutamente.
Ho visto troppo bene da vicino quanto un’esperienza così ti apre gli occhi.

A volte mi sento come se avessi vissuto in una bolla di sapone per 19 anni: Una bolla che mi ha protetto da tante cose negative ma mi ha tenuto lontano anche da tante possibilità’ per migliorare il mio futuro.

Di Elisa Spadon 22/12/2010

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