Giulia cambia vita e va a vivere negli Emirati Arabi

Giulia Carradori, farsi una famiglia a Dubai. Sembra quasi un film. Giulia è una ragazza toscana che studia all’Università di Roma. È piena di iniziativa, ha tanti interessi ma non sa che ne sarà del suo futuro e dove la porterà la sua laurea in Scienze della Comunicazione.
Tra un dubbio e l’altro arriva l’estate del 2006 quando decide di trascorrere le sue vacanze a Dubai, per andare a trovare i suoi parenti. Lì conosce il loro vicino di casa di cui si innamora perdutamente e dopo un anno e mezzo si sposano. Felici e contenti di vivere negli Emirati Arabi con il loro bambino.

Ciao Giulia, ti vuoi presentare?

Ho 28 anni, sono di origini toscane e prima di trasferirmi a Dubai abitavo con la mia famiglia a Pistoia, la mia città, dopo aver studiato cinque anni Scienze della Comunicazione a Roma. I miei interessi? Amo viaggiare, leggere, scrivere e dipingere.

Quando hai programmato di partire?

Tutto è nato quando ho deciso di trascorrere le mie vacanze (luglio 2006) negli emirati Arabi. Avevo pensato di andare a trovare dei parenti che abitavano da queste parti e mi sono innamorata del loro vicino di casa. Quel “vicino di casa” è diventato un anno e mezzo dopo mio marito e oggi anche il padre del mio bambino, Adam, di 3 mesi. Mi sono trasferita definitivamente a Dubai nel maggio 2007.

Quindi hai deciso di “mollaretutto” per amore? È stata l’unica causa?

Giulia cambia vita e va a vivere negli Emirati ArabiA dire la verità no, io stavo cercando una soluzione lavorativa migliore di quella che viene offerta in Italia a una neolaureata in Scienze della Comunicazione. E poi… io inseguivo il mio principe azzurro e così… l’ho acciuffato!

Giulia cambia vita e va a vivere negli Emirati ArabiSpesso si ha l’impressione che negli Emirati Arabi si abbia una mentalità chiusa, fatta di pregiudizi… com’è la situazione in realtà? Hai avuto difficoltà a inserirti nella nuova vita sociale e lavorativa?

Non è assolutamente così, qui è un vero melting pot di nazionalità, religioni e culture, è quello che si potrebbe definire il paese perfetto senza razzismo in nessuna forma.
Non ho avuto nessuna difficoltà a inserirmi nella nuova vita sociale, grazie anche a mio marito. Per quanto riguarda il punto di vista del lavoro, ho dovuto migliorare il mio inglese ma dopo un paio di mesi ho trovato il mio primo lavoro in una società di moda di origini libanesi.

E adesso di cosa ti occupi?

Sono una manager, gestisco con mio marito di origini palestinesi la G&M Consultancy www.congm.com, una società di consulenza per aziende italiane e non solo che vogliono creare rapporti commerciali con il Medio Oriente.

Mi piacerebbe sapere un’usanza particolare di Dubai, quelle che conoscono le persone che ci abitano e non i turisti.

Qui ho imparato ad accettare sempre il caffé o il the che mi offrono. Oltre a essere squisito, è una forma di aggregazione e di chilling. È buona educazione non dire mai di no, ma di sicuro se proverete il the ai datteri non ve ne pentirete.

Cosa ne pensi del tuo presente? Sei felice di abitare lì?

La mia vita è cambiata drasticamente negli ultimi quattro anni: quando sono partita ero una studentessa universitaria con tanti punti interrogativi, mentre oggi sono la manager della mia società di consulenza, ho una marito e una bambino fantastici… insomma sono strafelice!

Come vivi la lontananza dal tuo paese d’origine?

Mi manca molto la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella e i miei fratelli. Forse non mi ero mai resa conto di quanto averli intorno potesse essere indispensabile. Torno da loro un paio di volte all’anno. Per il resto non mi manca nulla.

Molte persone hanno deciso di trasferirsi a Dubai per le opportunità di lavoro che offre? La situazione è realmente così o è solo un nostro miraggio dall’Italia?

Dubai non è esattamente quella di due anni o tre anni fa, quando trovavi subito un lavoro e uno stipendio che in Italia ti sognavi. Ma non per questo intendo dire che non ci sono opportunità, anzi, io ne sono la prova vivente. L’importante è venire qui con una mentalità aperta, un’ottima conoscenza della lingua inglese e … cosa non meno importante, tanta voglia di lavorare o di investire a Dubai.

Dove ti immagini tra dieci anni? Pensi di tornare in Italia?

Non lo so, forse non sarò più a Dubai ma di sicuro non mi vedo in Italia. Sogno di potermi muovere in qualche altra area o qui nel Golfo… o magari come prospettiva di vita, mi piacerebbe provare un’esperienza trasferendomi in Australia o in Canada.

Hai viaggiato molto nella tua vita? Vorresti vivere in qualche altro paese?

Ho viaggiato molto in Europa, ma Dubai è la destinazione più lontana che ho raggiunto… per ora.

Cosa ti aspettavi da questo Paese? E cos’hai trovato realmente?

Giulia cambia vita e va a vivere negli Emirati ArabiMi aspettavo stabilità economica, tante opportunità per crescere professionalmente e una grande storia d’amore… e i miei desideri si sono tutti avverati, ho trovato davvero quello che volevo.

Qual è la cosa più bella da mangiare o da sentire o da vedere a cui non si può rinunciare venendo nella tua attuale città?

Vi consiglio di venire ad assaggiare un po’ di buona cucina libanese e di venire a vedere la torre più alta del mondo, la Burj Khalifa e le “fontane musicali” del Dubai Mall. Sono davvero affascinanti, degli incredibili getti d’acqua che si muovono a ritmo di musica… molto più spettacolari dei nostri fuochi d’artificio!

Di Simona Cortopassi 24/12/2010

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