IL CURRICULUM PER LAVORARE ALL’ESTERO: TRADUZIONE E OTTIMIZZAZIONE

Girano come una ruota da criceto chiuso in gabbia i pensieri di milioni di Italiani, giovani e non, sul mondo del lavoro.
Dai tempi di Giuliano Amato in poi, ossia dal quel famoso giorno del 1992 dove lo Stato Italiano prelevo’ in modo coattivo (o sarebbe meglio scrivere coatto?) il 6 per mille dei nostri conti bancari, la storia è trita è ritrita: poco lavoro, e quello che c’è è sottopagato, a nero e senza nessuna speranza di stabilità.

E cosi, da più di 20 anni a questa parte, il cruccio degli Italiani è sempre il chiodo fisso di emigrare in altri lidi, alla ricerca di miglior fortuna.
C’è chi parla di disfattismo, c’è chi invece considera pura “locura” la scelta di rimanere nel Bel Paese.

Purtroppo, non siamo nella stanza dei bottoni dove possiamo cambiare le strutture fondanti della nostra Nazione, che alcuni, senza giri di parole, identificano nella Mafia, nelle lobby (siano queste clericali, di sindacato o di massoneria) e nell’atavica mentalità di fregarci l’uno l’altro sempre con il sorriso stampato in faccia.

E quindi, si va subito al dunque: partire o rimanere. Per chi rimane, c’è il tacito assenso di accettare i problemi italiani e di conviverci, per chi parte, oltre ad un misto di senso di rivalsa e di amarezza, salta subito all’occhio il primo problema: cercare un lavoro.
E per cercarlo, non si va molto lontano senza inviare un curriculum all’estero.

L’Italia, in parte insieme alla Spagna, è l’unica nazione in Europa dove è in voga il Curriculum Europeo o EuroPass, che tanto male ha fatto in questi anni.

Detto da tutti i recruiters ed headhunters, l’EuroPass è il formato più brutto, più noioso e più impossibile da avere tra le mani: non è personalizzabile, è dannatamente prolisso, maledettamente lungo da leggere e, sempre che si sia riusciti a trovare il tempo per sfogliare le sue innumerevoli pagine, non si è avuto modo alcuno di farsi una idea del candidato.

Detto francamente, già in Italia il Curriculum Europeo serve a poco o nulla.
E questo perché l’EuroPass è da intendersi come  un curriculum “minimo”, nel senso che non si puo’ e non si deve fare un Cv peggiore.
E, ovviamente, per risaltare dalla massa, bisogna farne di migliori, molto migliori.

Ma, a parte questo, si sa che Paese che vai, usanza che trovi, ossia, per ogni Stato bisogna fare un curriculum di diverso formato e contenuto – o volevate partire con il Cv in Italiano (è capitato)?
I più smaliziati, o i più stolti, crederanno che basta saper smanettare sapientemente su Google Translate per avere il proprio Cv pronto all’uso nella nuova Nazione di conquista. Nulla di più sbagliato.
Usciranno fuori una serie di frasi senza senso che faranno solamente ridere (si spera) o storcere il naso (effetto più probabile) a chi leggerà la vostra vita lavorativa, con l’effetto di essere cestinati (non voi, il Cv) subito dopo.

Come compilare un curriculum efficace per trovare lavoroCome fare dunque? Un primo step sarebbe di perdere notti sulla rete e cercare esempi di curriculum per il vostro Paese di interesse.

Ripetiamolo: anche se puo’ sembrare strano a chi non è mai uscito fuori dall’Italia, ogni Nazione ha il suo modo di presentare il curriculum, sia a livello di layout sia a livello di contenuti.

Ad esempio, per dirne una, in alcuni Paesi, Regno Unito in testa, è assolutamente sconsigliabile di inserire nel Cv la vostra foto e la vostra nazionalità, cosi’ come la data di nascita.

E cio’ anche per il motivo che nel Regno Unito non si puo’ discriminare un candidato in virtù della sua nazionalità o età o aspetto.

Invece, andando in Francia, la foto personale è molto gradita, possibilmente una fototessera da attaccare letteralmente al resume.

In Germania, invece, vanno molto nei dettagli, e sono quanto mai graditi, parlando di contenuto del curriculum, i risultati che avete conseguito durante le vostre esperienze lavorative. Molto gradite anche le referenze dei vostri precedenti datori di lavoro.

Al contrario, le referenze, non vengono messe in un resume anglosassone, ma bisogna tenerle pronte per il processo di selezione.
Pero’, analizzando meglio il mondo anglosassone, esistono differenze anche tra gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, l’Australia e il già citato Regno Unito.

Gli Americani non si smentiscono mai: amano fare le cose in grande, anche il Cv; certo, deve essere leggibilissimo, ma un Cv anonimo, non personalizzato nel layout, risulterà anonimo e quindi penalizzato.

I Neozelandesi, dal canto loro, gradiscono, oltre che la presenza cronologica delle vostre esperienze, anche una sezione dedicata alle soft skills: team buildings, problem solving, leadership, work ethic… ovviamente non un semplice elenco di queste doti -sarebbe troppo facile -, ma anche un accompagnamento con fatti che dimostrino queste qualità.

Gli Australiani, invece, badano solamente al contenuto nudo e crudo del curriculum: togliete tutto, a partire dalla foto, e puntate al 100% sulle vostre esperienze lavorative ed accademiche. Addirittura molti non mettono neanche la sezione dedicata agli interessi extra-lavorativi.

Per chi sogna il Brasile, invece, è cosa comune specificare la propria nazionalità, l’età e se si è sposati o meno.

Come fare dunque? Tutto è perduto? Rimaniamo in Italia?
Certo che no!

Posto il discorso che i curriculum accademici (persone che hanno quanto meno un dottorato di ricerca e che intendono proseguire la carriera in questo ambito) hanno altre logiche e, sotto certi aspetti, sono abbastanza simili tra le varie nazioni, cosi’ come i resume per posizioni in grosse multinazionali dove si predilige un Cv di tipo Inglese, riguardo quasi tutte le altre posizioni di lavoro, oltre che a perdere notti su Internet, è molto consigliabile avere l’opportunità di confrontarsi con chi ha già esperienza sul campo e che ne ha visti a iosa di curriculum.

Ci sono molti libri sull’argomento, e diciamo che comprare un libro in portoghese, ad esempio, per scrivere un Cv in questa lingua, sarebbe il primo passo da fare.

Allo stesso modo, non bisogna dimenticare di scrivere un cover letter, ossia la lettera di presentazione, dove spiegate all’azienda perché vi state candidando per quel posto.

Resumes for DummiesMa, è inutile negarlo, scrivere Cv di successo è anche una professione.

On line trovate numerosi siti che si occupano di rivedere in modo professionale la vostra carriera lavorativa ma, grosso modo, per meno di 100 euro non avrete nulla.

Un buon compromesso sarebbe la traduzione del resume, con un occhio anche alla sua revisione. Dovreste farcela per la metà dei soldi.

In definitiva, ci sentiamo di darvi i seguenti consigli:

– Leggete on line informazioni come si fa un curriculum per la nazione Nazione dove avete intenzione di andare.

Comperate un libro a riguardo, nella lingua della Nazione di vostro interesse. Se non sapete dove iniziare, specialmente per il mondo anglosassone vi consigliamo Resumes for Dummies, mentre se avete comunque bisogno di una guida in Italiano, non si puo’ non citare il libro di Stefano Mini Come compilare un curriculum efficace per trovare lavoro. Nel libro di Stefano troverete consigli validi per tutto il mondo, non solo in Italia.

– Pensate seriamente ad una consulenza totale a riguardo, o ad una traduzione/revisione del vostro resume. In proposito vi consigliamo di chiedere un preventivo ai professionisti specializzati.

Non dimenticate i seguenti consigli validi per ogni Cv e per ogni nazione:

– Scrivere il Cv tenendo conto della posizione per la quale vi state candidando: se vi candidate come impiegato amministrativo ha poco senso scrivere che durante le vacanze estive avete aiutato vostro zio pizzaiolo.

– Puntare tutto sulla leggibilità: un Cv difficile da leggere, addirittura fastidioso sia riguardo il numero di pagine che riguardo il formato, sarà sempre cestinato.

– Non scrivete semplicemente cosa avete fatto nelle precedenti esperienze lavorative, ma come lo avete fatto e cosa avete fatto guadagnare o risparmiare all’azienda.

– La cover letter presenterà il curriculum e voi stessi, fatene buon uso.

– Prima di credere di avere fatto un buon Cv, leggetelo 3 volte e fatelo leggere almeno a 3 altre persone. Troverete errori di ortografia o formattazione che vi erano sfuggiti.

Per quanto riguarda trovare le offerte di lavoro all’estero adatte a voi si suggeriamo questo sito: www.offertelavoroestero.com
Al vostro successo!

Di Rocco Mela

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