Il giro del mondo in camper

Lorenzo e Peppino partiranno da Bari per il giro del mondo in camper con il loro Vostok100k

Il giro del mondo in camperLorenzo e Peppino hanno comprato un vecchio camper dei primi anni ’80 ribattezzato Vostok100k con il quale gireranno il mondo vivendo all’avventura, giorno per giorno, attraversando man mano una cinquantina di stati, ecco perchè e come si sono organizzati.

Ciao e benvenuti tra noi! volete presentarvi?

Siamo Lorenzo, 38 anni, di Bitonto e Peppino, 41 anni di Santo Spirito, provincia di Bari.

Il giro del mondo in camper… a chi di voi è venuta questa grande idea di affrontare questa avventura diciamo “diversa” da tutte le altre?

Il giro del mondo in camperSin da quando ci conosciamo abbiamo viaggiato insieme. Entrambi abbiamo un passato di viaggiatori. Dopo un viaggio nel Sahara abbiamo deciso di comprare un camper e di fare il viaggio per antonomasia: il giro del mondo.

Il giro del mondo in camperNella vita di tutti i giorni di cosa vi occupate?

Io, Lorenzo sono un videomaker e fotoreporter mentre Peppino ha una pescheria. Ancora per poco perché per poter realizzare questo progetto la sta vendendo.

Vostok100k così avete chiamato il vostro camper, come mai questo nome?

Abbiamo ribattezzato il nostro camper Vostok in onore della prima missione dell’uomo nello spazio. La sigla 100k sta per 100mila, i chilometri che percorreremo nel nostro viaggio.

Quindi avete già fatto dei lunghi viaggi in camper in passato?

Il giro del mondo in camperIl Vostok (così l’abbiamo ribattezzato) è un camper degli inizi degli anni ’80 e ha bisogno di premura e manutenzione. Da quando l’abbiamo comprato cerchiamo di uscire anche per brevi periodi proprio per sperimentare, modificare apportare migliorie. Diciamo che i viaggi più significativi sono stati due: Capo Nord risalendo i Balcani verso gli Stati del Baltico e poi la Cappadocia.

Che ricordi avete e cosa vi è rimasto di quei viaggi?

Ogni viaggio ti regala qualcosa. In ogni viaggio impari a stare nel mondo, a riconoscerne i segni e i doni. Ogni viaggio è un’evoluzione che ti regala un nuovo modo di essere te stesso.
Capo Nord ci ha regalato molti silenzi. Il Vostok va a 80km/h e percorrere 10mila km senza prendere autostrade ma solo strade secondarie è una dimensione molto slow del viaggio, molto meditativa.
Il viaggio in Cappadocia, invece, ci ha regalato profumi, colori e sonorità famigliari a noi, che in quanto Pugliesi ci consideriamo molto mediterranei, che però giacevano assopite in qualche piega della memoria.

Avete qualche episodio particolare che non dimenticherete mai e che volete raccontare?

Il giro del mondo in camperDifficile dimenticare il grande deserto nordico. Appena usciti da Helsinki in direzione nord, percorri duemila chilometri di foreste che si fanno sempre più rade, di deserto freddo e silenzioso eppure ricco di vita.
E poi un matrimonio nel Sahara in ci siamo stati ospiti di riguardo, ed una festa di paese in Serbia, i Caravanserragli sulla via della Seta, le tormente di neve nel nord della Norvegia.

Invece quale disavventure avete affrontato?

Ci definiamo scherzosamente devoti al Dio del viaggio, una divinità sovrannaturale che pesca molto nel vissuto e nell’umanità di ognuno di noi, e consideriamo ricchezza anche le cosiddette disavventure di fronte alle quali il Dio del viaggio ci pone.
Per esempio, è accaduto che nel cuore dell’Anatolia il freno a mano abbia dato problemi. In seguito ad un giro di coincidenze e di incontri abbiamo conosciuto tanta di quella gente e abbiamo vissuto svariati episodi che ci hanno danno la conferma che le disavventure non esistono: basta guardare le cose dal punto di vista giusto, dalla prospettiva più positiva possibile.

Vi capitato nei viaggi passati avere dei guasti al camper, come ve la siete cavata?

Il giro del mondo in camperIl nostro camper è meccanica allo stato puro, Meccanica con la M maiuscola. Non ha centraline elettroniche, non ha dispositivi molto complessi. Nella strada verso Capo Nord un giorno le frecce hanno smesso di funzionare. Eravamo in pieno fine settimana e tutto era chiuso ma non ci abbiamo disperato perché tanto la strada per Capo Nord era sempre dritta! Scherzi a parte, quel caso il problema era il freddo che aveva bloccato un relè.
In Anatolia, invece, in seguito ad un piccolo problema con il freno a mano abbiamo conosciuto un meccanico che ci ha risistemato la frizione rigenerandola al prezzo di 100 Euro in 4 ore. Pura meccanica, appunto. Eravamo a Nigde. Lo stesso meccanico ci ha confessato che se fossimo stati con un camper meno attempato avremo dovuto aspettare 20 giorni per avere i pezzi di ricambio.

Qual’è lo scopo di questo progetto del giro del mondo in camper?

Amiamo sintetizzare le nostre motivazioni citando Henry Laborit: “In tempi come questi, la fuga è l’unico modo per continuare a sognare e mantenersi vivi”.
E poi si è viaggiatori nell’anima e c’è sempre un buon motivo per lasciare mollare tutto e partire.
E poi c’è la volontà di realizzare una serie di documentari che parlino della gente, dei luoghi, delle storie strane in giro per il mondo, di quelle storie di cui non parla nessuno.

Come farete con le lingue diverse di ogni paese?

Gli esseri umani comunicano da prima ancora che imparassero a parlare. Se sei un buon comunicatore dimentichi anche che la lingua possa essere una barriera.

Quali paesi visiterete?

Nel corso del nostro viaggio attraverseremo più di una cinquantina di stati, cercando di toccare i cinque continenti.

Quale sarà la vostra prima tappa?

La prima tappa “importante” a livello simbolico sarà Itaca. Ci consideriamo degli Ulissidi.

Quanto durerà il vostro viaggio?

Il viaggio potrebbe durare più di un anno e mezzo.

Come pagherete il viaggio?

Il giro del mondo in camperStiamo cercando degli sponsor o dei produttori televisivi che vogliano comprare i nostri video.
E poi stiamo costituendo una community a cui ricorreremo, probabilmente, per mettere su un fundraising.
Abbiamo una pagina Facebook su cui, giorno dopo giorno, pubblichiamo foto dei nostri viaggi, il podcast di una trasmissione radiofonica sul viaggio che va in onda su Radio Selene e i racconti dei nostri viaggi.
Diciamo che stiamo fidelizzando il nostro pubblico.

In che modo vivrete la giornata?

Vivremo come dei “picari”, all’avventura, cercando di arricchirci il più possibile con tutte le esperienze e le emozioni che derivano da questo tipo di viaggio.

Quanto coraggio ci vuole per affrontare un’avventura simile?

Ci vuole più coraggio a restare.

Come farete con il vostro lavoro in questi mesi di “assenza”?

Peppino sta vendendo la sua pescheria, io (Lorenzo) sono fotoreporter e videomaker. Realizzare documentari sarà un modo per dare un senso un pochino più “formale” al viaggio.
Ci piacerebbe, un giorno, mettere su una casa di produzione di documentari di viaggio realizzati da viaggiatori. Iniziamo a farlo noi.

Che aspettative avete da questo nuovo viaggio?

“Ci sono più cose tra terra e cielo che nella mente degli uomini”.
Per affrontare viaggi come questo nel migliore dei modi bisogna essere spugne, partire senza aspettative e preconcetti: il Dio del viaggio è sempre molto generoso con chi gli è devoto.

Pensate che magari un giorno possiate trasferirvi in un paese estero?

Siamo cittadini del mondo ma anche viaggiatori. Un posto vale l’altro quando tutto quello che hai di più importante lo porti nel cuore e in uno zaino.

Un sogno di tanti, ma cosa consigliate a chi vuole seguire la vostra strada?

Seguire i propri sogni, sempre. Assecondare le passioni. Anche quando sembra assurdo ed inutile. Anche quando a 40 anni tutti ti dicono di restare. Se si può sognare qualcosa di straordinario, allora lo si può anche realizzare.

Cosa porterete con voi in questo grandioso viaggio?

La curiosità, che è il vero motore della ricerca.
E poi un buon paio di scarpe.

Per seguire il giro del mondo in camper:
Sito: www.vostok100k.com
Facebook: www.facebook.com/vostok100k

Di Maaria Valentina Patanè 05/03/2014

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