Lasciare il lavoro e partire all’avventura in barca a vela: Flavio e sua moglie hanno lasciato i loro lavori e sono partiti; dopo aver girano per anni ora si sono fermati e hanno aperto un B&B a Panama
Flavio e sua moglie Pilar nel lontano 1993 hanno deciso di lasciare il lavoro per partire all’avventura in barca a vela; hanno visitato e vissuto in tanti paesi differenti, hanno imparato diverse lingue e dopo aver girato per vari anni hanno deciso di fermarsi a vivere Panama a Boca Chica dove ora hanno un B&B sulla costa pacifica.
Ciao Flavio, da quanto tempo ti sei trasferito e quale città hai scelto per vivere?
Siamo partiti in barca a vela nel 1993 e dopo aver girato vari anni arrivammo a Bocas del Toro, Panama nel 2001. Da li abbiamo vissuto prima a Bocas del Toro, poi a Boquete e infine Boca Chica.
Vivi da solo o hai una tua famiglia?
Mia moglie ed io siamo tutta la mia la famiglia e insieme abbiamo deciso di non avere figli per evitare responsabilità di imporre una vita avventurosa a terze persone.
Eri già stato a Panama in passato?
Non prima di arrivarci in barca a vela.
Come mai avete scelto proprio Panama come meta?
Ci arrivammo in barca e ci piacque.
Cosa vi ha spinto a lasciare il lavoro e l’Italia?
Le quattro mura di un ufficio ci stavano strette ad ambedue, la vita come la intendono molti, fatta di posto fisso (che fisso non è), sicurezze (false) e attaccamento ai beni materiali non fa per noi.
Che lavoro avevate a Roma tu e tua moglie?
Io ero capo traffico di una impresa di trasporti internazionali. In questi anni è venuta la moda di chiamarle “società di logistica” ma sempre di trasporti si tratta. Mia moglie lavorava in un’agenzia cinematografica.
Ora invece di cosa vi occupate?
Direi di più cosa abbiamo fatto fino ad oggi: Un ristorante a Bocas del Toro, poi un B&B in montagna a Boquete che abbiamo poi venduto per cambiare con un B&B sulla costa pacifica a Boca Chica.
Sei soddisfatto della tua vita lavorativa?
Il lavoro è lavoro e come tale a volte pesa ma non avere nessuno cui dare conto oltre alla libertà di poter cambiare quando vogliamo ci rende veramente contenti.
E’ stato difficile ambientarsi ad un nuovo paese?
Abbiamo visitato e vissuto in tanti paesi differenti, che Panama non è altro che uno dei tanti. Nessun luogo e perfetto; basta non fare comparazioni continuamente e compiacersi di cosa ci piace e ci offre il posto. Adattare la propria vita ed esigenze a ciò che il luogo presenta.
Parlami un po’ di te com’era la tua giornata tipo in Italia, e adesso?
In Italia, alzarsi, traffico, colazione al bar, ufficio, pranzo al bar, ufficio, traffico, cena frugale e a letto.
Giornata tutta di corsa, sempre al telefono e senza il tempo per noi stessi. Insomma bestiale per come la vedo io.
Adesso e’ un’altra cosa, ma soprattutto varia. Siccome abbiamo cambiato varie attività anche le nostre giornate sono variate nel tempo. Dalle sedici ore di lavoro al relax estremo. Adesso, ad esempio ci siamo presi un anno sabbatico per viaggiare, vedere se ci sono alternative a Panama o non vale la pena cambiare.
Come ti trovi a Panama?
Nessun luogo è perfetto, Italia inclusa. Ci sono pro e contro.
L’isola felice non esiste, bisogna portarsela dietro.
Sei rimasto in contatto con i tuoi parenti e i tuoi amici Italiani?
Si ovviamente sia in Italia che in Spagna con i parenti di mia moglie. Skype penso sia la più bella invenzione del mondo.
Tento di mantenere vivo il mio blog e come tale è collegato a una pagina Facebook ma non sono di quelli che non può vivere senza, anzi passano settimane senza che aggiorni Facebook.
Skype come dicevo è un mezzo economico per mantenere i contatti e mi sembra una gran cosa.
I tuoi parenti e amici più stretti cosa ti avevano consigliato?
Ovviamente ci hanno detto di tutto, chi incoraggiato chi tentato di dissuaderci ma noi abbiamo preso la nostra strada senza neanche tenere conto dei commenti e consigli.
Quali sono i tuoi hobby?
Come ho detto, barca a vela, pesca, e comunque qualsiasi attività legata alla natura e all’aria aperta. Qui a Panama ci siamo avvicinati anche al Birdwatching.
Hai avuto particolari disagi nel trasferimento?
Panama è un paese burocratico, se si pensa che andare a vivere ai tropici significhi dimenticare le scartoffie, pratiche e uffici ci si sbaglia. Bisogna seguire le regole, rispettarle e seguire le procedure del posto. Comunque noi Italiani di burocrazia ne abbiamo da regalare!!!
Come ti immagini tra 20 anni?
Negli ultimi venti anni la nostra vita è passata per tanti di quei cambiamenti radicali che immaginarsi tra venti anni mi risulta una cosa impossibile.
Pensi che ci vivano molti Italiani a Panama?
No, non molti e non sempre ho avuto relazioni positive, purtroppo. Devo dire però che negli ultimi due anni siamo in netto miglioramento di qualità e aumento in quantità.
Cosa ti piace di più di Panama?
La frutta tropicale. L’immancabile sorriso delle persone che servono al pubblico, qualità che si va perdendo in Europa. Un rapporto più umano quando si a che fare con burocrazia, istituzioni etc.
In Italia si parla solo con i call center.
Cosa ti manca invece di Roma?
Qualche amico, molti generi alimentari e a volte il cambio delle stagioni. Qui fa sempre caldo in versione più umida e più secca ma sempre caldo.
Secondo il tuo parere qual è la differenza di vita tra Panama e l’Italia?
Qui a Panama entri in banca/posta/supermercato/ristorante e ti servono con sorriso e buone maniere (al meglio) perché’ tu sei il cliente. In Italia ti trattano male.
La vita costa molto meno. Sicuramente meno frenetica. Sono venti anni che non possiedo un orologio.
Sei più tornato in Italia a trovare famiglia e amici?
All’inizio tornavamo ogni 3/5 anni ma adesso veniamo più spesso.
Potresti parlarmi di qualche aspetto culturale riguardo Panama?
Purtroppo la cultura come la intendiamo noi è una di quelle cose a cui penso si debba rinunciare un poco andando a vivere in questi paesi. Purtroppo qui si vive con machismo e la cultura del bar del sabato sera. Però ci sono anche molte cose belle. Soprattutto ci si trova di fronte a realtà enormemente differenti tra la capitale, grande metropoli e le zone rurali dove viviamo noi.
Torneresti mai a vivere in Italia?
Perché no, è un bel paese, abbiamo tanti amici e abbiamo cose, in Italia, uniche al mondo. Se mai dovremmo tenere d’occhio il momento politico/economico che si sta vivendo in Europa… Ma non sono qui per parlare di politica.
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Di Maria Valentina Patanè 09/03/2013