Luca per fare il lavoro che ama ha scelto di trasferirsi a Londra
Foto di Valerii Iavtushenko da Pixabay

Luca ha scelto di trasferirsi a Londra dove si è costruito una vita e svolge un lavoro che ama: lavora nella prima agenzia di pubblicità! Luca Schirru parte 24enne da un piccolo paese della provincia pesarese per fare una ‘capatina’ nella metropoli inglese multietnica e cosmopolita che ogni anno attira tantissimi giovani provenienti da tutte le parti del mondo.
Il suo doveva essere un viaggio di breve durata e invece, dopo cinque anni, Luca vive stabilmente nella metropoli inglese dove si è costruito una vita e svolge un lavoro che ama.

Lui stesso riconosce che il suo percorso a Londra sia stato quantomeno “fortunato”

Ma il consiglio che dà ai suoi connazionali è di trascorrere almeno un periodo all’estero. “Per avere un’idea di come funzionano le cose in altri Paesi”.

Luca per fare il lavoro che ama ha scelto di trasferirsi a Londra
Foto di Valerii Iavtushenko da Pixabay

Lui lo ha fatto, e questa è la sua esperienza:

All’età di 24 anni ho deciso di partire per provare un’esperienza di qualche mese a Londra.
Essendo cresciuto in un piccolo paese di provincia, il motivo della mia partenza era legato soprattutto al desiderio di passare un po’ di tempo in un luogo dove poter essere circondato da gente proveniente da tutto il mondo, con culture e storie diverse.

All’inizio doveva trattarsi di un viaggio di un paio di mesi

E invece sono a Londra da quasi cinque anni e lavoro nella campo del marketing e comunicazione.
È difficile paragonare Londra con il piccolo paese nel quale sono cresciuto, e allo stesso tempo non è possibile prendere Londra come esempio per rappresentare il Regno Unito. La vita qui viaggia ad una velocità estremamente alta. Un’attesa di 3 minuti per un treno può mandare un Londinese letteralmente fuori di testa! Mentre in Italia è molto più tranquilla e rilassata.

A Londra il livello di melting pot culturale e integrazione

e l’apertura che la gente mostra nei confronti di tutto ciò che è nuovo e diverso, è straordinario. Infine un po’ di demagogia: l’Italia è una nazione che non offre ai giovani le possibilità che si meritano. Stando alla mia esperienza personale, in Inghilterra chiunque se lo merita può avere successo: qui il sistema è piuttosto meritocratico.

Ma l’Italia mi manca

Mi mancano ovviamente famiglia e amici con i quali mi tengo comunque in contatto regolare principalmente via telefono, email e social media. Ma mi mancano anche altre cose, come ad esempio l’alta qualità della vita che l’Italia ti offre. E poi il sole, la qualità di quello che mangi. L’idea che non ci sia niente di sbagliato nel passare un paio di ore in pieno giorno senza avere necessariamente qualcosa da fare. Semplicemente chiacchierare al bar! – … a Londra sarebbe considerato perdere tempo prezioso!

Quello che posso dire del mio percorso qui è che, in tutta onestà, penso di essere stato fortunato. Sono passato dal lavorare in un ristorante come cameriere, cercando di imparare la lingua. Al negozio di abbigliamento fino ad arrivare alla prima agenzia di pubblicità. Il tutto in meno di due anni. In questo periodo ho sempre incontrato persone che mi hanno aiutato e senza le quali forse non sarei restato. L’imparare la lingua forse può essere vista come una difficoltà iniziale. Ma penso sia parte del gioco se decidi di trasferirti all’estero!

Mi ritengo soddisfatto al 100% della scelta di trasferirmi.

Tra le altre cose, vivere all’estero ti dà la possibilità di guardare la tua nazione dall’esterno. E vedere cose che altrimenti non noteresti, problemi che non pensavi fossero problemi. O aspetti positivi che hai sempre dato per scontato.

Luca per fare il lavoro che ama ha scelto di trasferirsi a LondraÈ triste il fatto di consigliare ai giovani tuoi connazionali di andarsene

Ma devo ammettere che questo è quello che farei. Sono estremamente orgoglioso di essere italiano. E amo la mia patria, ma penso che oggi questa non offra abbastanza spazio ai giovani. Il mio consiglio è quello di passare almeno un periodo all’estero. Per avere un’idea di come funzionano le cose in altri Paesi e poi tornare in Italia e condividere la tua esperienza. E perché no, cambiare quelle cose che potrebbero essere gestite in un modo migliore.

Di Silvia Mammarella 04/02/2012

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