Maurizio Papa, un cameraman italiano nella Grande Mela
Maurizio ormai trentenne, nel 2004 ha deciso di abbandonare la sua amata Roma, la sua capitale, i suoi colori giallo-rossi della squadra del suo cuore per trasferirsi a vivere e lavorare negli Stati Uniti, per la precisione… nella Grande Mela… New York! Dove oggi lavora come cameraman per un emittente locale americana.
Un grande salto… una grande sfida… Una nuova vita…
Quando hai deciso che era ora di cambiare aria?
Quando ho sentito che c’era troppa puzza ahaha scherzo!! Ho deciso di trasferirmi dopo le vacanze Natalizie dell’ormai lontano 2004, dopo aver visto che ormai l’Italia mi stava stretta!
Come mai hai deciso di fare questa scelta?
Ho deciso di trasferirmi a New York perché, come ho detto, ormai l’Italia mi stava stretta, il lavoro non trovava sbocchi, e soprattutto come dico sempre io non vedevo più la LOCOMOTIVA che tirava la mia vita nel poter andare avanti.
Hai trovato molte difficoltà nel nuovo paese?
NO non ho trovato troppe difficoltà ad ambientarmi in America in quel di New York, la città offre molte possibilità all’uomo sia lavorative che di vita, certo la lingua non mi ha aiutato per la discesa, ma alla fine non è stato così difficoltoso!
Come trascorrevi le giornate in Italia?
Le mie giornate in Italia le trascorrevo lavorando, non ero un disoccupato, ma di certo il lavoro non mi faceva vivere sereno pensando anche al mio futuro da 24 enne, per il resto conducevo una vita tranquilla da ragazzo, quindi sport,iniziato nella mia cara paraocchi di San Girolamo che posso dire di avermi dato molte soddisfazioni… interiori, perché redditizie proprio niente ahaha e ovviamente stavo con le mie amicizie!
Cosa fai ora?
Oggi lavoro a New York come cameraman per un emittente locale, un lavoro che mi è sempre piaciuto e che praticavo anche in Italia!
La prima impressione del nuovo paese?
L’impressione che ho del paese in cui mi trovo è abbastanza positiva, qui la vita è altrettanto veloce e caotica, ma per lo meno all’essere umano vengono offerte diverse e svariate opportunità di lavoro, non con pochi sacrifici ma per lo meno ce una possibilità si vede una locomotiva, insomma un motivo per andare a lavorare e sacrificarsi nella giornata!
Cosa si dice degli italiani li?
Degli Italiani a New York non si parla molto a parte se ti rifugi in qualche quartiere prettamente Italiano, dove li puoi ascoltare un po’ della lingua natale e qualche racconto particolare della vita passata, per il resto l’opinione generale è che siamo un paese bello da vedere, ma un po’ meno da vivere, che siamo gente divertente e allegra, e che il nostro cibo è il migliore, bhè e diciamo che su un po’ tutto mi trovano d’accordo!……..p.s. e che LA A.S. ROMA 1927 è L’UNICA SQUADRA DELLA CAPITALE……ahahahahhahahah…
Pensi di tornare in Italia?
NO per il momento non penso di tornare in Italia qui mi trovo bene e mi sono ambientato, quindi per il momento non penso di tornare, ma chissà nel futuro forse la pensione se mai arriverà ) mi farebbe piacere passarla in un posto di mare in Italia!
Cosa ti piace del paese in cui ti sei trasferito?
Del paese in cui mi trovo come detto mi piace l’idea che all’individuo venga data l’opportunità di vivere di avere un lavoro a prescindere dal ceto, dal colore della pelle, e dal tipo di istruzione, opportunità varie dal manager al cameriere, mi piace l’dea che la città sia sempre viva, giorno e notte! A questo paese mi lega, l’ambiente, la vita che ormai mi sono ritagliato, le nuove amicizie, il mio lavoro, e l’idea che mi ha accolto in quanto straniero, senza farmi sentire troppo immigrato!
E a livello culturale cosa ci dici?
A livello culturale, bhè devo dire che l’America e in particolare New York non hanno una loro cultura particolare, ma questo è dettato dalla loro storia primordiale sono una Nazione creata sulle colonizzazioni sono un mix di culture, non hanno una matrice propria o meglio ce la potevano avere se fossero ancora presenti sul territorio in maniera più massiccia gli Indiano ma diciamo che ormai sono più una chimera che un’entità, e per quanto riguarda il culinario bhè capisci da sola che io sono nativo della patria de cibo, con padre Napoletano e madre Sarda, quindi capisci che non ce storia, ma non ce ne con nessuna Nazione al mondo, quindi ti rispondo con un risultato calcistico…4 – 0 tutti a casa!
Di Alessandra Fanciano 14/01/2011