Quali sono i lavori per diventare nomadi digitali?
Lavorare con le lingue, con il computer e con la rete permette a tantissimi professionisti di esaudire un sogno: quello di lavorare viaggiando.
Ammettetelo, viaggiare è la passione di tantissimi italiani.
Provate a immaginare se il vostro lavoro e il viaggiare potessero coincidere. Sarebbe un sogno, un qualcosa di irrealizzabile. Dopo aver letto questo articolo cambierete sicuramente idea, invece. Perché si può fare.
Chiedetelo ad esempio, a Gianluca Gotto, che ha lavorato in Australia e in Canada e ha esaudito quella che per lui era un semplice utopia. Lo ha fatto diventando nomade digitale. Ma di cosa stiamo parlando? Per usare una definizione che troviamo nel suo libro, “Le coordinate della felicità“, il concetto di nomadismo digitale potrebbe essere riassunto così: “tratta della possibilità di lavorare in remoto dal proprio computer mentre si gira il mondo. Ciò che più mi affascinava non era tanto la prospettiva di lavorare viaggiando. Certo, sognavo già ad occhi aperti quella vita spettacolare, ma ciò che volevo più di ogni altra cosa era la libertà”.
Per diventare nomadi digitali occorre possedere due semplici prerequisiti:
lavorare al computer e poter lavorare senza doversi presentare in ufficio. E i lavori permettono questo stile di vita sono tanti: il web writer innanzitutto, ovvero colui che produce contenuti testuali per siti web; poi il programmatore informatico, che lavora per conto di clienti esterni e che non ha l’obbligo e il vincolo di un ufficio; il graphic designer, che crea loghi, temi, grafiche, copertine, banner e siti web; il traduttore, che coniuga alla perfezione il lavoro e l’esigenza del viaggio; il digital marketer, che concentra il suo lavoro sulla promozione e la vendita di oggetti e servizi sul web; il Social Media Manager, che deve invece gestire i social per conto di un’istituzione, di un brand, di un personaggio.
Ma negli ultimi anni si sta affacciando anche un’altra figura professionale ed è legata al gioco online. Un’esigenza emersa in particolar modo durante l’EY Digital Summit, durante la quale Guglielmo Angelozzi, amministratore delegato di Lottomatica, ha parlato del modello omnichanel come modello vincente per arginare la crisi che colpisce il settore. “Lo spostamento era già in corso – ha spiegato – la pandemia ha solo costretto chi voleva giocare a provare il canale online, è stata una sorta di spinta che ha accelerato un fenomeno che era già in corso decretando il successo dei casinò online italiani e delle altre forme di gioco digitale. In realtà credo che il vero tema sia la combinazione del canale fisico con quello online”.
E visto che il gioco si sposta online, si sposteranno online anche le sue figure professionali. Possibili nomadi digitali del domani.