Sarah, si è trasferita a da pochi mesi a Brisbane con il suo fidanzato
Sarah, originaria di piccolo paesino di montagna, ha lavorato come Grafico Pubblicitario e Assicuratrice… Poi la delusione della vita di città a Torino… Così ha chiesto al suo compagno, di scappare via. Ora vivono a Brisbane.
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Sarah raccontaci, quale è stato il percorso che ti ha portato fino a Brisbane?
Diciamo che non ero soddisfatta della vita che stavo vivendo in Italia. Ho sempre vissuto in montagna e quel piccolo mondo mi aveva circondato di piccole cose, ma quando, per amore, sono andata a vivere vicino a Torino, mi sono resa conto di come quel posto non mi realizzasse. La gente era troppo stressata, sempre di corsa, sempre nervosa, correva sempre dietro a chissà che. La città, rinnovata per le olimpiadi, non posso dire che fosse brutta, ma usciti dal centro ci si ritrovava in quartieri pieni di immigrati irregolari, pericolosi e strade sporche. Ho continuato a fare lo stesso lavoro che svolgevo nel mio paese di montagna, diventando però, ogni giorno più triste. Così ho chiesto al mio compagno, matto come me, di scappare via da lì, per andare a scoprire cosa c’era al di fuori e, avendo “la fortuna” di non avere troppi legami familiari e non avendo ancora figli, abbiamo programmato di partire per l’Australia ( ci interessava un posto caldo ed evoluto ). Cosi per 10 mesi, ho studiato attentamente il luogo in cui saremmo andati e la lingua.
Dove vivevi prima?
Vivevo in un paesino di montagna di 5000 abitanti. Un posto stupendo che mi manca tuttora, ma con gente chiusa e poca possibilità di crescita personale. Vivere in città, in seguito, per me è stato ancora peggio, le persone vivono male, logorandosi piano piano, sono scontente e troppo nervose.
In Italia lavoravi?
Devo dire che me la sono sempre cavata con il lavoro e sono sempre arrivata dove volevo. Ho fatto prima il Grafico Pubblicitario e poi l’Assicuratrice. Ho avuto abbastanza soddisfazione anche con i guadagni, ma la cosa che mi rattrista dell’Italia è che, a volte, sembra che il tuo lavoro sia dovuto, sia un favore verso i datori di lavoro. E poi questa precarietà, questa poca possibilità di esprimersi, ti spezza le ali.
Perché hai deciso di trasferirti proprio a Brisbane?
In realtà Brisbane doveva essere la prima tappa di un viaggio in moto fino ad Adelaide, prima di iniziare a cercare lavoro, ma arrivati qui ci siamo innamorati di questa cittadina tranquilla, ordinata e calda.
Da quanto tempo ci vivi ?
Solo da 3 mesi, ma mi sembra una vita. Io e il mio compagno abbiamo già fatto una marea di cose e abbiamo deciso di rimanerci.
Ti sei inserita bene in questa nuova realtà?
Sì, perché qui ti senti più libero. Abbiamo trovato lavoro in fretta e anche tanti amici. Essendo un Paese multietnico, ci sono possibilità per tutti. La gente qui vive più rilassata e felice, è impossibile non trovarsi bene.
Sei stata in altri Paesi prima di approdare in Australia? Se si, in quali? E quale ti è piaciuto maggiormente e perché?
Ho visitato alcuni Paesi Europei ed altri Extraeuropei, ma solo in vacanza, non avevo mai pensato in vita mia di andare via dall’Italia. Mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza a Londra (città che mi piace da morire), ma fa troppo freddo per me. Gli altri Paesi non mi ispiravano molto e poi, a me piace molto l’inglese, ho sempre voluto imparare bene questa lingua.
Che lavoro svolgi a Brisbane? E’ stato difficile per te trovarlo?
Il primo lavoro che ho trovato è stato in un ristorante italiano, l’ambiente divertentissimo, mi trovavo molto bene. Ora, ufficialmente, sono commessa in un negozio di accessori moto. L’ho trovato perché il mio ragazzo ci lavora come meccanico. Mi diverto molto, anche se all’inizio, per via della lingua, avrei preferito qualcosa di più semplice. Vendere abbigliamento tecnico agli australiani non è facile. La loro lingua è più complicata dell’inglese, però loro sono tranquilli e abituati a molti accenti differenti. Non si preoccupano di nulla. Comunque ho altri progetti lavorativi, anche perché desidero lavorare o nell’ambiente per cui ho studiato, quindi Tour Operator o Agente di viaggi, oppure fare un corso di aggiornamento e tornare a fare il Grafico Pubblicitario. Questo è anche uno dei motivi che mi ha portato via dall’Italia. Anche lì ho provato a guardarmi intorno per cambiare, ma in questo momento è impossibile. C’è troppa poca offerta e guardano troppo l’età per via dei contratti.
Sono tutelati i lavoratori ?
Qui i contratti sono simili a quelli americani. Per tutelare le aziende esiste anche il licenziamento facile, ma esistono anche associazioni come i nostri sindacati, che tutelano comunque i lavoratori. L’aspetto positivo qui, è che il mondo del lavoro è in continuo movimento. Puoi permetterti di cambiare lavoro da un giorno all’altro, poiché c’è una grande offerta. Inoltre, sono molto precisi nei pagamenti e ti ringraziano sempre sei fai un buon lavoro.
Gli stipendi sono più alti di quelli italiani?
Gli stipendi sono almeno il doppio rispetto all’Italia. Ma c’è da dire che, mediamente, la vita costa una volta e mezza. Bisogna anche qui districarsi tra le offerte e conoscere i posti giusti dove fare acquisti convenienti. Comunque, si vive decisamente meglio.
Come si vive a Brisbane?
E’ un piccolo paradiso. Noi siamo a 8 km dal centro e sembra di stare molto fuori. Le strade sono tranquille, ordinate, con tanto verde. La gente vive sempre a contatto con gli animali. Poi il clima è favoloso e l’oceano è a mezz’ora dal centro. La vita qui scorre tranquilla, tra passeggiate nei parchi e giri in bici, sembra di essere sempre in vacanza. Poi, il fatto che siano in pochi, non crea sovraffollamento. Ovunque vai è difficile che ci siano code. Un’altra cosa straordinaria qui è la natura. E’ travolgente. Se vai nelle isole situate di fronte a Brisbane, a 1 ora di distanza, ti trovi in un ambiente tropicale immacolato e protetto, con tanti animali particolarissimi, un mare stupendo e strade di sabbia… insomma, posti decisamente meravigliosi.
Puoi dirci qualcosa riguardo l’aspetto sanitario?
Noi per ora usufruiamo ancora del sistema sanitario nazionale, convenzionato con la nostra mutua, ma, da assicuratrice, so che in un Paese dove non hai residenza, è sempre meglio avere una assicurazione privata. Parlando con gli australiani ho sentito dire che funziona tutto bene e, per l’assistenza sanitaria, pagano un contributo nelle tasse. Per noi, non residenti, bisogna fare attenzione agli interventi delle ambulanze, poiché è un servizio a pagamento.
E quello economico ? Quanto costa vivere a Brisbane? Il prezzo degli affitti, del cibo e quant’altro, sono più alti rispetto all’Italia?
L’economia qui funziona e gira bene. L’Australia ha gestito il Paese in maniera ottimale e ora la loro qualità di vita è impeccabile. Gli immigrati non hanno vita facile qui, se si rifiutano di seguire le regole alla lettera. Sono ricchi di materie prime di cui usufruiscono e che esportano. Brisbane non è proprio una città economica, gli affitti sono cari, ma sempre proporzionati agli stipendi. Noi, in una Share House, paghiamo in due 150 dollari a settimana (qui funziona tutto settimanalmente) ma siamo a 8 km dalla city. Gli appartamenti si possono trovare praticamente solo in centro e, se ne vuoi uno tutto per te, costa mediamente 300 dollari a settimana. Invece, appena fuori dal centro ci sono le Townhouse, appartamenti con 3 camere da letto, giardino e a volte piscina e queste costano 400/500 a settimana. Bisogna tenere conto però che, un australiano, mediamente guadagna 1000/1500 dollari a settimana. Riguardo il cibo, se vuoi mangiare all’italiana ti viene a costare tanto. Qui costa poco la carne e il latte, ma la frutta, la verdura e il formaggio sono cari. Un aspetto positivo è che qui la benzina costa, attualmente, sul dollaro e quaranta (circa 1 euro) per un litro. Poi ho trovato economico l’ingresso in piscina (4,5 dollari), le varie compagnie telefoniche e i costi di gestione per i conti correnti.
E’ facile rifarsi una vita in Australia? Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano?
No, non è per niente facile, soprattutto per i visti. Giustamente, se vuoi vivere in un posto del genere, devi volerlo veramente e impegnarti a fondo. Per il momento, noi stiamo qui con un Visto Studenti. E’ l’unico che, alla nostra età (sopra i 30 anni), ci permette di rimanere e lavorare legalmente, ma nel mentre, siamo obbligati a studiare. Oltre questo periodo, se vuoi rimanere, l’unico modo è trovare uno Sponsor. Ossia una azienda che sia talmente interessata alla tua figura professionale, da richiedere al governo un visto di 4 anni per lavorare presso di loro. Per trovare uno sponsor però, devi avere una professione richiesta dal governo australiano, devi dimostrare di aver già lavorato nel settore in Italia o di aver studiato per quello, devi superare un esame in lingua inglese non proprio facilissimo (Ielts) e devi sopportare un bel po’ di pratiche burocratiche. Un altro modo, è quello di aprire qui la filiale di una tua azienda ben avviata in Italia, lasciando come garanzia un bel po’ di dollari, oppure sposare un australiano (ma anche in questo caso,non è facile come sembra). Dopo tutte queste pratiche forse, dopo qualche anno, puoi fare richiesta per il visto permanente, così da rimanere in Australia a vita.
Sei soddisfatta delle tue scelte? O hai ancora sogni nel cassetto da realizzare?
Sono estremamente soddisfatta di avere fatto questa scelta. Come raccontavo agli amici, a volte è più dura decidere di fare un passo del genere, ma quando ormai l’hai fatto, il peggio è passato. Ora, se io e il mio compagno decideremo di fermarci qui , il primo passo da fare, sarà quello di vendere tutto ciò che avevamo in Italia, per ricominciare qui, dove ci aspettano grandi possibilità di realizzazione personale e lavorativa.
Le tue aspettative, al momento della partenza, si sono realizzate?
Assolutamente sì. Anzi non pensavo si potesse vivere cosi bene, questo posto mi ha stregata.
Cosa ti manca dell’Italia?
Mi mancano i miei amici più cari, la mia mamma, le mie montagne e i miei luoghi familiari, mi manca il mangiare bene e l’aperitivo con le amiche!
Rifaresti tutto quello che hai fatto fino ad ora?
Sì perché, comunque, non ero felice in Italia, mentre qui ho ritrovato la mia serenità. Non mi pento di nulla. Anche se dovessi un giorno tornare, questa esperienza mi resterà per sempre dentro.
Che messaggio vorresti dare ai lettori del sito ?
Guardatevi allo specchio e chiedetevi se siete veramente felici, la vita è una ed è solo vostra. Non accontentatevi mai!
Di Nicole Cascione 27/03/2012