Stefania Bortolon lavora come cuoca in un asilo a Londra
Stefania, preso atto delle difficoltà di realizzare ciò che desidera in Italia, a 42 anni ha deciso di trasferirsi a Londra dove aveva già vissuto 15 anni fa come ragazza alla pari. Ora lavora come cuoca in un asilo.
“…Appena arrivata nell’agosto del 2013 per non rimanere a casa a deprimermi sono andata a fare la volontaria in un negozio di charity dove abitavo. Proprio grazie al charity ho avuto l’occasione di conoscere una persona che è diventata il mio contatto per il posto di cuoca all’asilo… ho accettato il posto come cuoca senza pensarci due volte. Mi ci sono buttata! Ecco Londra mi ha dato la possibilita’ a 42 anni di trovare finalmente la mia strada! Fare la cuoca appunto. In italia questo sarebbe stato impossibile!”
Ciao, raccontaci un po’ di te… come ti chiami, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Mi chiamo Stefania, ho 42 anni sono nata a Milano.
Ho studiato per diventare stilista di moda ma ho sempre fatto tutt’altro poiche’ entrare nel mondo della moda è praticamente impossibile.
Ho fatto tanti lavoretti diversi, sarta, commessa, volantinaggio…
11 ani fa sono entrata nel mondo della pubblicita’ televisiva dove ho lavorato come receptionist in case di produzione cinematografiche.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
Nel dicembre 2012 la casa di produzione per la quale lavoravo da 6 anni mi ha licenziata su due piedi. Ho preso la cosa abbastanza bene perche’ avevo gia’ in mente di andarmene, il lavoro d’ufficio e l’ambiente pubblicitario non facevano per me.
Quando avevo vent’anni avevo vissuto a Londra per due anni. Esperienza bellissima che mi è sempre rimasta nel cuore e che avrei rifatto volentieri. Ho fatto fatica ad ambientarmi una volta rientrata in Italia.
Quando mi si e’ presentata questa possibilità di realizzare il mio sogno, ho deciso di rimettermi in gioco e sono partita per Londra.
Perché hai scelto proprio l’Inghilterra e in quale località vivi?
Ho scelto l’inghilterra perche’ amo la lingua inglese e perche’ ci avevo gia’ vissuto a vent’anni. Vivo in zona 5 nel sud ovest di Londra, zona Kingston.
Quindi avevi già vissuto in Inghilterra?
Si, come detto prima avevo gia’ vissuto qui 15 anni fa per due anni.
Prima come ragazza alla pari in una splendida famiglia per un anno, poi decisa a rimanere ancora ho trovato una stanza condivisa e un lavoro in un McDonald.
Due anni bellissimi. Un’esperienza che mi ha cambiata.
Sei partita da sola o con il partner o amici?
Sono partita da sola, ma la decisione di partire l’ho presa con il mio compagno che condivideva il mio stesso sogno di un esperienza all’estero, ma poiche’ lui aveva un lavoro ben avviato abbiamo deciso che a partire per prima e a tastare il terreno fossi io.
In che cosa consiste la tua attività?
Lavoro come cuoca in un asilo privato. Preparo da mangiare a quasi 120 bimbi che come eta’ vanno da pochi mesi fino a 5 anni.
Ho iniziato a novembre 2013. Lavoravo con un’altra cuoca, che poi ha abbandonato per motivi di salute e nel giro di pochi mesi mi sono ritrovata a gestire la cucina come responsabile. Un bel salto!
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo rispetto all’Italia?
La differenza sostanziale con l’Italia è che il lavoro qui c’è. Certo c’è molta piu’ concorrenza, Pero’ in base alla mia esperienza personale posso dire che se uno ha davvero voglia di rimanere qui e lavorare la possibilita’ c’è.
La mia esperienza personale poi è molto particolare perche’ qui sono riuscita a trovare il lavoro della mia vita senza avere esperienze particolari o significative nel campo, ma solo tanta tanta passione.
Appena arrivata nell’agosto del 2013 per non rimanere a casa a deprimermi sono andata a fare la volontaria in un negozio di charity dove abitavo. Appena tornavo a casa mi mettevo al computer a compilare online decine di application form per posti come EAT, PRET A MANGER, STARBUCKS ecc… nel giro di un mese ho trovato lavoro come team member presso Gregg.
Ho lavorato li per un mese senza abbandonare il charity shop dove andavo dopo il lavoro.
Proprio grazie al charity ho avuto l’occasione di conoscere una persona che è diventata il mio contatto per il posto di cuoca all’asilo a Londra.
Contemporaneamente ho fatto anche un colloquio come shop assistant nel charity dove lavoravo.
Ma la passione per la cucina ha vinto e ho accettato il posto come cuoca senza pensarci due volte. Mi ci sono buttata!
Ecco Londra mi ha dato la possibilita’ a 42 anni di trovare finalmente la mia strada! Fare la cuoca appunto. In italia questo sarebbe stato impossibile!
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
La mentalita’ italiana non fa per me, quindi mi sono trovata subito a mio agio con il rispetto delle regole, il rispetto per il lavoratore e il senso civico. Inoltre Il clima è migliorato e la qualità del cibo ha davvero fatto passi da giganti in questi anni! Meno male.
Vivere in Inghilterra, sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
I pro sono il rispetto delle regole, la meritocrazia, l’apertura mentale, la multietnicita’, l’assenza di zanzare, le estati fresche, Ben&Jerry, i trasporti che ti portano ovunque i palazzi deturpati da orrendi graffiti.
I contro sono sempre i soliti per tutti, la lontananza dalla famiglia e dagli amici.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?
Mi sento di consigliare di partire sapendo gia’ la lingua, avendo un po’ di soldi da parte per i primi tempi, scegliere un ostello o un airnbn dove alloggiare all’inizio, non affidarsi alle agenzie, ma fare tutto da soli: affidarsi a siti come spareroom per cercare camere. Insomma vi consiglio di venire qui preparati perché la concorrenza è tanta.
Che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Inghilterra?
Qualsiasi.
Conosci molti italiani che vivono a Londra, li frequenti?
Conosco italiani si. Ci frequentiamo certo. Ma conosco anche inglesi, spagnoli, bulgari, polacchi…
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
Ho nostalgia del viverci. Non ci stavo bene. Mi mancano solo gli affetti. A volte il cibo, ma ormai qui a Londra il cibo è molto migliorato negli ultimi anni. Trovi di tutto.
Di Massimo Dallaglio