Thomas, partirto per una avventura alla ricerca di se stesso, si è ritovato in Australia
Partire per un’avventura, un viaggio lontano dal proprio paese natale per andare alla scoperta di se stessi e per affrontare una sfida appassionante con una realtà che non ci appartiene. Sperimentarsi e sperimentare. L’idea di Thomas, bolognese conosciuto nel mondo di internet con il nickname B1smarck, era proprio questa: attraversare in sella ad una bicicletta un continente lontano migliaia di chilometri dalla sua vita di allora.
Guadagnarsi da vivere con lavoretti temporanei, ma soprattutto, godersi l’esperienza che non torna: conoscere persone così diverse, affrontare situazioni così nuove e gestire un tempo così breve per riuscire a portarsi a casa tutto ciò che di più bello l’Australia avrebbe potuto offrirgli.
Quello che Thomas non aveva messo in conto alla partenza, però, era che alla fine di quella terra lui si sarebbe innamorato… tanto da rinunciare al biglietto di ritorno, per cercare di mettere finalmente radici in suolo australiano.
Thomas, com’è nata la decisione di lasciare l’Italia e dove vivi ora?
Vivo a Swan Hill, un paese di circa 12mila abitanti nello stato del Victoria in Australia. All’inizio avevo deciso di lasciare l’Italia per una semplice avventura: volevo girare l’Australia da solo per uno o due anni, esercitare il mio inglese, mantenermi con qualche lavoro occasionale e pensare soprattutto a divertirmi. Dopo qualche tempo, però, le grandi differenze a livello economico e nello stile di vita mi hanno spinto a valutare l’idea di fermarmi qua. Da alcuni mesi, quindi, sto lavorando nel tentativo di ottenere la residenza.
Da quanto sei in Australia e di cosa ti occupi?
Sono qui da circa 5 mesi. I primi 2 li ho completamente dedicati al divertimento, poi ho cominciato a cercare lavoro per fare qualche soldo e mantenermi. Il mio visto si chiama Working Holiday, permette anche di lavorare ma presenta alcune limitazioni sulle modalità di impiego. I lavori più facili da trovare con questo visto sono quelli stagionali, quindi legati ad agricoltura e allevamento. Da quasi 2 mesi lavoro in una farm e mi occupo di potatura degli alberi, raccolta frutta e verdura e tante altre cose. Il lavoro è faticoso, in compenso però la paga è buona e dopo 3 mesi si può ottenere il rinnovo del visto.
Quali sono le principali differenze tra la vita in Italia e nel Paese dove vivi ora?
Sono così tante che non saprei nemmeno da dove cominciare… Innanzitutto il lavoro. L’Australia è un’isola grande come gli USA e con meno di 23 milioni di abitanti. E’ in continua espansione e trovare lavoro è davvero semplice se si ha un titolo di studio o un minimo di esperienza. I contratti più utilizzati son quelli a tempo indeterminato e gli stipendi sono ottimi, soprattutto ora che il cambio euro\dollaro australiano è passato da 2 a 1.3 circa.
In 12 giorni di lavoro in Australia con lo stipendio minimo guadagno come il mio precedente lavoro di Store Manager in Italia. Le tasse sono molto più basse e ogni anno è possibile ricevere un rimborso dal governo. Il costo della vita nelle grandi metropoli è simile a quello italiano, ma spostandosi all’interno dello stato la cosa cambia in modo notevole.
Ogni settimana spendo 120$ di affitto per una casa con 2 camere da letto, bagno, cucina, salotto e posto macchina. Con circa 50/60$ non ci si fa mancare nulla al supermercato, quindi con meno di 200$ settimanali (140€ circa) vivo in tranquillità.
L’Australia per molte cose somiglia all’Inghilterra, specie nelle grandi città. Si incontrano persone di ogni parte del mondo, alcuni sono turisti di passaggio mentre altri si son trasferiti qui. Ma la vera Australia è quella dell’interno: lì il clima può essere un grosso ostacolo per qualunque cosa, sia con un caldo afoso che raggiunge i 46° all’ombra o con continue alluvioni spinte dai monsoni. E’ qui però che si incontrano gli Australiani veraci: gente allegra e sempre sorridente che senza averti mai visto prima ti saluta per strada, sempre pronti a far due chiacchiere davanti a una buona birra, non importa se sei australiano, asiatico o europeo, basta che parli inglese. Son molto fieri di essere Australiani, anche se alcune delle loro tradizioni (in primis il crickett e la crema Vegemite) sono per me incomprensibili.
E dell’Italia, cosa ti manca di più?
Amici, famiglia e cibo! Purtroppo la cucina locale deriva in buona parte da quella inglese. In compenso carne, pesce, frutta e verdura sono eccezionali, quindi con un po’ di dimestichezza in cucina ci si può preparare dei pasti che fanno invidia a molti ristoranti.
Come hanno preso amici e parenti la tua decisione di trasferirti all’estero?
Quando si dice: “La mamma è sempre la mamma”… è proprio vero. Lei è l’unica a non esser molto felice dei miei piani. Tutti gli altri, amici e familiari, sono invece contenti e mi augurano di sistemarmi, anche se chiaramente essere così lontano dalle persone con le quali sono cresciuto mi dispiace.
Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato non appena ti sei trasferito?
Devo ammettere che in Australia sta andando tutto liscio come l’olio, fatta eccezione per il clima pazzo di quest’anno. Anche la burocrazia è di un’efficienza clamorosa e richiedere documenti o recarsi alle poste sono compiti piacevoli specie se paragonati all’Italia. Nelle metropoli la difficoltà che ho incontrato è legata alla lingua: così tante nazionalità diverse che parlano tutte in inglese… a volte gli accenti sono davvero incomprensibili!
Ad oggi, puoi dirti soddisfatto della tua scelta di ‘espatriare’?
Assolutamente sì. Potendo tornare indietro nel tempo mi sarei trasferito qui a 19 anni per fare l’Università. Credo che quella come la mia sia un’esperienza da fare. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di uno o due anni durante i quali si viaggia attraverso un paese bellissimo, lavorando per sponsorizzare il proprio viaggio e alla fine di tutto si torna in Italia. Con un po’ di fortuna, invece, si può trovare un ottimo lavoro con il quale sistemarsi tutta la vita, senza doversi preoccupare più di precariato, mutui di 40 anni o di avere uno stipendio che copre a malapena affitto e spese minime.
Come ti tieni in contatto con amici e parenti in Italia?
I miei genitori non sono particolarmente tecnologici quindi son costretto ad usare il telefono. Per quanto riguarda gli amici invece uso un po’ di tutto:
Facebook, il mio Blog http://enduringrenewal.wordpress.com, email, forum e anche qualche telefonata di tanto in tanto!
Di Silvia Mammarella 28/02/2011