ANNETTE HA DESCISO DI TRASFERIRSI A VIVERE A DUBAI DOVE LAVORA NEL SETTORE DEL MARKETING
Ad Annette l’Italia è sempre stata stretta, dopo avere viaggiato molto in Medio Oriente, ha deciso di fermarsi, si è trasferita a vivere a Dubai negli Emirati Arabi Uniti dove lavora per MotionEM, una agenzia che supporta imprenditori che desiderano creare la propria attività negli Emirati Arabi, in vista soprattutto dell’EXPO 2020. Annette ci racconta i pro e i contro del vivere a Dubai.
Ciao Annette, raccontaci un po’ di te… come ti chiami, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Ciao a tutti, il mio nome è Annette Antinori, sono originaria di Roma ma la mia famiglia si è trasferita a Vicenza dal 1996. Ho un Diploma Tecnico in Arte e Architettura. In Italia ho lavorato come commessa e come amministratrice e segretaria di uno studio legale: niente a che vedere con i miei studi.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
L’Italia mi è sempre stata stretta soprattutto negli ultimi anni in cui ho viaggiato molto. Spesso sono stata nel Medio Oriente, tra cui Bahrain, Kuwait ed Emirati Arabi. Mi affascinano molto i Paesi del Golfo. Sono da poco a Dubai ma spero di starvi dando già un’idea soddisfacente di come si vive qui.
Sei partita da sola o con la famiglia o partner?
Sono partita da sola, sono molto indipendente e so parlare molto bene l’inglese.
Perché hai scelto proprio gli Emirati Arabi?
Perché qui basta saper parlare l’inglese, non bisogna necessariamente conoscere l’arabo, anche se conoscendolo si hanno molte piu’ opportunità, ovviamente. Ho un paio di amiche che vivono stabilmente qui da anni, e si sono stabilite per via della sicurezza e del clima (anche se da maggio ad ottobre non è sopportabilissimo).
In che cosa consiste il tuo lavoro?
Colloboro con l’Agenzia chiamata MotionEM che aiuta imprenditori Italiani ad espandersi o a creare la propria attività negli Emirati Arabi, in vista soprattutto dell’EXPO 2020. Qui gli orari di lavoro sono più lunghi di quelli in Italia, con un lavoro full-time si può anche arrivare a lavorare 12 ore al giorno ed i salari tendono spesso ad essere bassi perchè assumono spesso personale a basso costo, per cui non è facile coprire i costi degli affitti che spesso a Dubai sono elevati.
Cos’altro hai notato della società locale?
La società locale è caratterizzata da persone di differenti nazionalità che arrivano a Dubai ma le persone del luogo non tendono a socializzare troppo o creare famiglie con gli stranieri, perchè il loro concetto di famiglia è molto radicato secondo le loro tradizioni e tendono infatti a sposarsi solo tra di loro. Soltanto il 20% circa della popolazione negli Emirati Arabi è locale, mentre il restante 80% sono persone provenienti da altri paesi, soprattutto indiani e filippini, ma tutti convivono pacificamente. Il livello di sicurezza è da invidiare, si vive sereni e senza alcuna paura di uscire di casa.
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
Non ho avuto difficoltà ad integrarmi perchè pur essendo un paese Islamico la città di Dubai è molto “aperta”, ad esempio nell’abbigliamento, sopratutto per le donne, non ci sono imposizioni ma rispettare le tradizioni del paese in cui ci si trova è comunque importante. Non bisogna però scordarsi che come legge vige la legge della Shari’a.
Vivere a Dubai in quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
Non saprei dire quale sia meglio o peggio, Dubai e l’Italia sono molto diversi tra loro. A Dubai trovi città, mare e deserto tutti insieme a pochissimi km di distanza tra loro, inoltre puoi anche trovare ristoranti, supermarket e piccoli negozietti aperti tutta la notte, mentre in Italia la sera verso una certa ora chiude praticamente tutto. Il problema dell’Italia è la situazione economica e governativa ed il livello della sicurezza molto scarso, altrimenti sarebbe un paese bellissimo.
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
Non ho nostalgia dell’Italia anzi, mi manca solo la famiglia e le mega mangiate che facevamo tutti assieme, parenti ed amici.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?
Per chi volesse trasferirsi consiglierei di avere una una base economica abbastanza consistente, spirito di adattamento, essere amanti del gran caldo e, soprattutto, saper parlare l’inglese. Dubai non è un paradiso come si potrebbe erroneamente pensare, per cui sempre meglio avere conoscenze, in qualsiasi posto ci si voglia trasferire. Ultimamente non è più così facile trovare occupazione, soprattutto per chi non ha specializzazioni particolari.
Che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare a Dubai?
Credo che tra i settori principali ci siano Cibo e Ristorazione, Costruzioni e Bellezza.
Pensi che ci siano molti italiani che vivono nella città dove vivi?
Sì, ci sono molti italiani qui, e chi vive qui da tempi mi ha detto che sono aumentati, soprattutto negli ultimi anni.
A che profilo di persone consiglieresti gli Emirati Arabi come meta per espatriare?
Io la consiglierei ad imprenditori con buone idee ed a persone con solide specializzazioni e corsi di studi alle spalle.
Per chi volesse contattare Annette per informazioni o curiosità la sua pagina facebook: Annette Antinori www.facebook.com/annette.antinori
Articolo di Manuela Camporaso