Mauro Biondillo, da agiato promotore finanziario a cameriere e barista felice
Un giorno, per caso, ho conosciuto Mauro, la cui storia mi ha molto colpita per la profondità con la quale è stata vissuta.
Il suo desiderio costante di mettersi in gioco, la sua capacità di “mollare tutto” e di ricominciare da zero in una realtà completamente differente, sono solo due degli aspetti del suo vivere da “cittadino del mondo”.
Questa è la sua storia:
Mi chiamo Mauro Biondillo, sono nato a Napoli il 18 agosto 1974, quindi 36 primavere fa. Dal 1993 al 1999 ho lavorato come impiegato, assunto con contratto a tempo indeterminato, nel Banco di Napoli.
Nell’agosto 1999 mi sono dimesso per intraprendere l’attività di promotore finanziario. Attività che ho svolto con mille soddisfazioni economiche, personali, professionali, umane e relazionali fino al marzo 2009.
Poi sono scappato!
Vivevo a Caserta e sono ancora convinto che la Campania sia l’area geografica più bella, ricca e affascinante del mondo. C’è un clima incantevole, tantissima storia e arte, tradizioni antichissime, atmosfere affascinanti, gente deliziosa, cibo squisito… Tutto !!!
Sono scappato dalla monotonia e dall’assenza di stimoli.
Ho costantemente bisogno di nuovi input e di mettermi in gioco. Avverto quotidianamente il bisogno di imparare e scoprire qualcosa di nuovo, amo la diversità. Dunque ho mollato tutto e sono partito.
L’assenza di stimoli mi ha convinto che rimanere a Caserta, significava rassegnarsi all’assenza di possibilità di miglioramento della propria qualità di vita, pur avendo un avvenire sicuro. Tutto dipende cosa s’intende per avvenire sicuro. Per me l’avvenire non è nel luogo in cui scegli di vivere, ma è dentro di te. Ognuno di noi è il proprio avvenire. Il mio avvenire l’ho immaginato e sentito lontano da quello che rappresentava la possibilità di un avvenire a Caserta. Lo stesso vale per la sicurezza.
Che intendiamo per sicurezza personale? Un lavoro?
Avevo un lavoro stupendo che mi permetteva di guadagnare più di 100.000 euro l’anno. E’ sicurezza questa? Per la maggior parte delle persone, si. Io, al contrario, ho vissuto quest’aspetto come la sicurezza di perdere stimoli verso tutto. Il non dovermi preoccupare del sostentamento economico, mi stava iniziando a far prendere le distanze dalla vita reale. Una vita comoda impigrisce l’animo, appiattisce lo spirito, annulla le passioni. Il mio animo si affama di emozioni e sentimenti che lo abitano e crescono nello spirito sottoforma di passioni. Una vita di quel tipo avrebbe rappresentato un futuro fatto di sicurezza economica, ma di turbamenti e inquietudini personali assolute.
Dal 12 Maggio 2010, vivo a Tonsberg e mi ci trovo benissimo.
Lavoro in un caffè italiano come gelataio, barista, cameriere. All’occorrenza faccio un po’ di tutto. Non è difficile avviare un’attività, né dal punto di vista burocratico né da altri punti di vista. Onestamente non conosco l’iter e le difficoltà italiane, quindi non ho termini di paragone, ma qui è tutto semplice e gli enti governativi aiutano moltissimo chiunque voglia avviare un’attività. La pressione fiscale è relativamente alta, ma la quantità,la qualità e lo standard dei servizi offerti dal governo è incredibile ! Due esempi su tutti. Se lavori per dodici mesi anche non consecutivi in Norvegia da straniero e poi perdi il lavoro, il governo ti cerca un nuovo lavoro per tre anni e nello stesso periodo paga una indennità di disoccupazione uguale all’ultimo stipendio e adeguandola in base alle esigenze.
Qualche esempio:
Mia figlia vuol fare danza ma non ho i soldi, paga il governo.
Devo andare dal dentista ma non ho i soldi, paga il governo.
E’ aumentato l’affitto di casa, la differenza la versa il governo.
Se invece si lascia la Norvegia prima dei dodici mesi, il governo restituisce al lavoratore le tasse pagate, poichè lo stesso non usufruirà dei benefici che le somme da lui versate avranno sulla collettività.
Incredibile!!! Chi non sarebbe contento di pagare le tasse?
I norvegesi sono educati e formali, la loro accoglienza non è stata indimenticabile, ma dopo un po’ di tempo ho imparato a conoscerli e a farmi conoscere. Dove sono cresciuto i rapporti umani sono necessari, veri, quasi carnali. Qui no, qui l’essere umano è individuo nel senso etimologico di individuum, noi al meridione abbiamo bisogno di condividere tutto con chi ci circonda quindi siamo dividuum. Adesso la vita sociale è molto migliorata. La Norvegia è un paese ricchissimo, forse il più ricco del mondo, è molto esteso ma conta solo quattro milioni e mezzo di abitanti, un milione dei quali sono immigrati. Con gli immigrati è stato semplicissimo e bellissimo. Loro mi hanno accolto davvero bene, mi hanno aiutato a capire tante cose, a superare alcune difficoltà iniziali e a inserirmi nel modo più rapido possibile.
Nessuno mi ha aiutato in maniera sostanziale,
solo la mia dolce metà dell’epoca, mi ha mostrato tutto il suo sostegno e il suo appoggio. Non ritengo di aver fatto un salto nel vuoto. Ci vuole più coraggio a rassegnarsi al proprio destino o a cercare di cambiarlo? Meglio essere spettatori della propria vita o protagonisti della stessa? L’uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Quando mi sono trasferito non avevo un progetto vero e proprio e l’unica mia aspirazione consisteva nel migliorare la qualità della mia vita. In effetti, la qualità della mia vita è molto migliorata e continua a migliorare ogni giorno sempre più. Mi sono mancati tanto gli amici e gli aspetti dell’amicizia così come la intende un italiano.
La Norvegia e l’Italia appartengono a due sistemi solari differenti, non hanno nulla in comune!
Non esiste legge sulla privacy, non esiste malafede, non esiste traffico e inquinamento e potrei andare avanti per pagine e pagine. Un italiano e un norvegese non hanno nulla in comune. Né storia, né arte, né cucina, né tradizione, né mentalità, né cultura, né predisposizione alla vita. Non tutti questi aspetti sono a vantaggio e a beneficio dei norvegesi, anzi. Consiglio ai giovani e ai meno giovani, ai disoccupati e agli occupati di seguire se stessi, magari un sogno e cercare il modo di realizzarlo. Spesso esistono latitudini dove è più naturale capire cosa si vuole dalla vita ed è più semplice realizzarsi dal punto di vista lavorativo e personale. Consiglio di viaggiare, di aprire gli occhi e la mente, di immaginare orizzonti diversi.
Rifarei tutte le scelte fatte, forse cambierei solo il timing. Vorrei aver fatto tutto molto prima. Non sono sposato, esiste una stupenda donna italiana che sopporta me e la mia voglia di cambiamento e di stimoli. Sono fortunatissimo. Sono soddisfattissimo della mie scelte, non mi posso dire soddisfatto della mia vita altrimenti smetterei di imparare e di sognare. E’ un lusso che non posso e non voglio permettermi. Allo stato attuale stiamo sviluppando un progetto innovativo in Norvegia. Un caseificio industriale. Non ne esistono. Ma è tutto allo stadio embrionale e poi da buon napoletano scaramantico, preferisco non parlarne ancora.
Di Nicole Cascione 20/05/2011