Lasciare l’Italia per vivere a Madrid: Francesca detta Chechi
Francesca, chiamata da tutti Chechi è originaria di Cassano Murge, provincia di Bari.
Prima di trasferirsi a vivere a Madrid è stata un po’ nomade, ha vissuto in diverse città. Ma ora ha trovato la sua dimensione felice a Madrid.
Qual’era il tuo lavoro prima di lasciare l’Italia?
A Lecce ho studiato Conservazione dei beni Culturali, e quando vivevo a Roma lavoravo nella didattica museale. Ho collaborato con musei importanti, ma devo dire che il settore è molto chiuso e difficile, e a Roma non sono mai riuscita a firmare un contratto decente. In Italia nel settore dell’arte (in realtà credo in tutti i settori, ma parlo di questo perché è quello che conosco meglio) impera la mentalità del “tirocinio non retribuito” indipendentemente dalle capacità e dalle esperienze del tirocinante.
Perché hai lasciato l’Italia?
Trasferirsi in Spagna non è stata una scelta a tavolino, ma un’opportunità inaspettata. All’università ho fatto l’Erasmus a Grenoble e il Leonardo a Barcellona, e poi sono stata qualche mese a Dublino. Ho sempre visto l’Europa come un unico Paese in cui muoversi liberamente.
Perché hai scelto la Spagna?
Vinsi il Progetto Leonardo a Barcellona, e fu un’esperienza indimenticabile. Nonostante Barcellona sia una città molto poco castigliana riuscì a farmi innamorare della Spagna e del suo modo di vivere.
Come mai hai scelto proprio Madrid?
Durante il mio soggiorno catalano feci un viaggio solitario a Madrid: 3 intensi giorni, e fu un vero colpo di fulmine! Ricordo che arrivai a Madrid alle 6 del mattino, e girovagai un bel po’ prima di trovare un bar aperto. Ero sola e non conoscevo nessuno, per cui mi sentivo un po’ spaurita, ma quando misi piede in questo anonimo bar e vidi il suolo ricoperto di tovagliolini e pezzi di cibo, e la gente che mi parlava umanamente, pensai “finalmente sono in Spagna!”. M’impressionarono la modernità e la vivacità di questa città sconfinata, però onestamente non pensai nemmeno per un attimo di trasferirmici… devo ammettere che Madrid mi sembrava enorme, e le sue dimensioni mi facevano un po’ paura. Però quando tornai a vivere in Italia conobbi un ragazzo spagnolo… e eccomi nuovamente in Spagna, a Madrid!
Prima di trasferirti in Spagna avevi trascorso lunghi periodi all’estero?
Si. Durante l’università feci l’Erasmus a Grenoble, poi il Progetto Leonardo a Barcellona e infine sono stata 4 mesi a Dublino, per imparare l’inglese.
Di cosa ti occupi adesso a Madrid?
Attualmente sono Affiliate Manager per una impresa multinazionale. Mi occupo di programmi di affiliazione e pubblicità online… qualcosa di completamente diverso dalla storia dell’arte, ma altrettanto affascinante e coinvolgente!
Com’è iniziata la tua nuova vita a Madrid?
Quando dico che vivo a Madrid mi capita spessissimo che la gente mi risponda “che fortuna!beata te!” come se il vivere qui fosse un qualcosa regalatomi da qualcuno, e non frutto di mie libere scelte! Contrariamente a quanto molti pensano devo dire che vivere all’estero non è per niente facile e non è mai così divertente come ci s’immagina, almeno all’inizio. Credo esista una grandissima differenza tra l’andare a vivere all’estero per qualche mese, per esempio con il Progetto Erasmus, e trasferirsi per lavoro, e per tempo indeterminato. Nel primo caso tutto è un gioco, perché finisce e si sa quando, ma nel secondo caso si tratta di una scelta più difficile, e ogni momento di nostalgia pesa come un macigno. La mia vita a Madrid iniziò con grande coraggio e entusiasmo, ma devo dire che soffrii molto la solitudine della famiglia e degli amici. Però proprio per “terapia d’urto” scelsi di non frequentare italiani: mi sono immersa nella vita spagnola e il mio coraggio è stato premiato! Adesso, dopo due anni, posso dire di avere degli amici a Madrid, tra i quali anche degli Italiani, che mi sono stati presentati da amici messicani… strana la vita no?
E poi come si è sviluppata fino ad oggi?
Sono stata molto fortunata, e dopo solo 15 giorni a Madrid trovai quello che è tutt’ora il mio lavoro, e che mi piace e mi appassiona. Questo mi ha dato molta sicurezza e stabilità, e mi ha permesso di conoscere belle persone. Devo dire che dopo i primi mesi piuttosto duri tutto è andato in discesa: conoscere gente, scoprire la città, migliorarmi nella lingua. Adesso mi sento felice, e nei momenti di nostalgia posso guardarmi attorno e vedere che qui ho costruito delle cose belle. Gli affetti lontani restano insostituibili e agognati, ma pare che il segreto della felicità stia nell’apprezzare quello che abbiamo… quindi io ci provo!
Quali passioni hai?
Ne ho moltissime! Una cosa che adoro è girare per musei, e Madrid in questo è una città ideale, poiché ha moltissimi musei, gallerie e sale espositive gratuite o con prezzi accessibilissimi! All’università molti professori ci dicevano che chi ama l’arte è un artista frustato e represso… io credo sia assolutamente vero! Io amo molto tutto quello che è la manualità: se in metro vedete una ragazza che lavora a maglia salutatemi, sono io! Anche il mio lavoro è una passione, e quest’anno sto frequentando un Master in Pubblicità Interattiva all’Università Complutense. Però la mia passione più grande è il mio blog, www.vivereamadrid.it Il blog nacque proprio per contrastare la solitudine, e per stimolarmi di più a girare e conoscere la città. Iniziai a girare con la mia macchina fotografica, per raccontare quello che vedevo, e in breve tempo il blog ha acquisito una certa notorietà: ricevo moltissime mail di gente che vuole venire a vivere in Spagna, o che sceglie Madrid come meta per un viaggio, o gente che legge il mio blog e si diverte per quello che scrivo. Ho incontrato molte persone grazie al blog, e questo mi ha reso una persona migliore. Da strumento per combattere la solitudine la mai pagina è diventata un mezzo per comunicare e socializzare!
Com’è la qualità della vita in Spagna?
Attualmente la situazione economica spagnola è drammatica, e trovare lavoro è molto difficile, e a partire da questo mese abbiamo assistito ad un aumento importante della luce, del gas e dei trasporti pubblici. Tuttavia credo che, avendo già un lavoro, la qualità della vita a Madrid è altissima! I mezzi pubblici funzionano benissimo, il costo della vita è decisamente più basso rispetto a Roma o a Milano, la città offre moltissime cose a costi bassi o gratuitamente. Inoltre gli spagnoli sono persone molto piacevoli, e Madrid ha il pregio di essere una città libera e progressista, dove ognuno può essere quello che desidera. Lo stato fornisce aiuti importanti ai giovani (come la Renta Básica de Emancipación, un aiuto economico per i giovani che compiano con determinate condizioni economiche), la sanità funziona molto bene e la città ha moltissimi servizi. Onestamente non vedo difetti nella vita in Spagna. Non è il paradiso ma io ci sto molto bene.
Ci vivono molti Italiani a Madrid?
Si! Ce ne sono moltissimi.
Cosa ti manca dell’Italia?
Prima di tutto la famiglia e gli amici. Poi mi manca il caffè buono e economico (qui un caffè al bar costa €1,20 e una birra €1!!!) e la pizza! In generale ho sempre fame, e quando torno in Italia tormento mia madre per giorni facendole l’elenco delle cose che pretendo di trovare in casa al mio arrivo! La lista comprende: mozzarelle, parmigiano, focaccia, pane di Altamura, olive, lasagna, galletti del Mulino Bianco, mmmmh… non posso continuare perché mi viene da piangere!
Senti spesso il desiderio di ritornare in Italia?
Torno in Italia circa una volta ogni 2 mesi. Mi piacerebbe vedere più spesso la mia famiglia, ma al momento “¡es lo que hay!”.
Consiglieresti Madrid più come meta per una vacanza o per espatriare definitivamente?
Consiglierei Madrid più per viverci che per una vacanza. Si tratta di una città moderna, e per noi italiani abituati ad avere opere d’arte in ogni angolo Madrid potrebbe risultare una città un po’ carente di storia. Però se si ama la vita notturna e si desiderano esperienze estreme risulta una meta perfetta anche per un solo we!
Di Massimo Dallaglio 07/01/2011