Viaggi incredibili: WANDERING ITALIA, una traversata in solitaria di Alpi e Appennini, lunga oltre 3.500 Kilometri e con quasi 200.000 metri di dislivelli.
Quello che si accinge a compiere Manuel Chiacchiararelli sarà un viaggio incredibile, fatto di avventura, spirito di adattamento e tanta, tanta natura.
WANDERING ITALIA 2018 lo condurrà in una lunga traversata, in solitaria, di oltre 3.500 kilometri;
ed oggi è qui per raccontarci la sua impresa.
Ciao Manuel, e benvenuto a MolloTutto.
Un saluto a te e tutti i vostri lettori, sono Manuel Chiacchiararelli, ho quasi 43enne, Romano, ma da 17 anni residente in Scandinavia, dopo Copenhagen e Malmö, Svezia.
Convivo con la mia compagna Patrycja, e da 21 mesi abbiamo una figlia, Lara;
ti sembrerà strano, ma è proprio lei che devo ringraziare immensamente per avermi spronato a cambiare vita, completamente; e che è anche la ragione per cui mi accingo ad affrontare la mia prossima avventura, la più grande fino adesso.
Mi spiego meglio; avevo un lavoro, facevo l’intermediario di trasporto qui a Malmö, ed ero immensamente infelice; stavo affondando verso la più buia depressione.
In quelle condizioni, con nostra figlia piccola, la mia situazione gravava tremendamente sulla nostra vita familiare, e quindi sulla crescita stessa di Lara.
Ero sul baratro, e non riuscivo a prendere una decisione: da una parte avevo la responsabilità di pensare alla sicurezza economica del nostro nucleo familiare, dall’altra non riuscivo proprio ad andare vanti in quella condizione, con quel lavoro che odiavo e che ormai regolava completamente la mai vita.
Lo stress aumentava, il nervoso anche, e non staccavo mai completamente dal mio ufficio: ci pensavo durante i weekend, avevo incubi la notte, oppure mi svegliavo di soprassalto pensando ad una pratica da sbrigare o ad una litigata con il collega o con il capo.
Ci sono stati due momenti in particolare che mi hanno spinto a prendere questa decisione: il primo è
stato quando, tornato a casa la sera, mia figlia provava ad avere un contatto con me mentre io restavo immobile, impassibile, a fissare il vuoto; percepivo la sua presenza, eppure era tutto aleatorio e io ero completamente assente, distante.
Il secondo è stato quando, in seguito ad una discussione con un collega, ho avuto un attacco di panico: è stato tremendo, per 15 minuti ho veramente pensato di morire…ed ho avuto paura.
E quella paura mi ha portato a riflettere: cosa stavo facendo della mia vita? E come stavo rendendo la vita di Patty e di Lara?
Quanto avrei potuto resistere in quella situazione senza ammalarmi sul serio e senza intaccare o distruggere la mia relazione per colpa della mia negatività, del mio stress e della mia depressione?
E che futuro e sicurezza avrei potuto dare a mia figlia se fossi finito con il morire per colpa dello stress, o di un infarto, o chissà cosa?
No, dovevo fare assolutamente qualcosa!
E così, a 42 anni, proprio quando tutti si aspettavano una decisione responsabile, ossia quella di tirare avanti e pensare a lavorare per supportare la famiglia, ho preso invece la decisione più irresponsabile possibile: mi sono licenziato e ho deciso di inseguire le mie passioni, la scrittura e la fotografia, ed i miei sogni e la mia felicità.
Un padre felice e realizzato ha molto di più da dare ai propri figli che la sola sicurezza economica…
E da lì è iniziato il mio nuovo cammino, un nuovo capitolo della mia vita.
WANDERING ITALIA 2018 è solo un altro passo in questo viaggio che sto intraprendendo.
Viaggi incredibili: ti stai preparando per una traversata in solitaria di Alpi e Appennini, lunga oltre 3.500 Kilometri e con quasi 200.000 metri di dislivelli; parlacene.
Devo dire prima di tutto che era un sogno che avevo sin da ragazzo: attraversare gli Appennini e le Alpi in solitaria.
Vinta la depressione, e senza l’aiuto degli antidepressivi che mi avevano prescritto, e liberatomi da tutte quelle catene che mi avevano avvinghiato alla vita “normale” per troppo tempo, ho pensato: cosa mi ferma dal provarci adesso?
E così è nata WANDERING ITALIA 2018, un trekking di 3500 km per andare a toccare e scoprire le montagne più importanti della nostra penisola.
C’è anche un altro motivo per cui ho deciso di affrontare questa impresa, ed è sempre mia figlia Lara: voglio dimostrarle che tutto è possibile, che i sogni si possono realizzare e che, e forse è al cosa più importante, la ricerca della propria felicità e della propria realizzazione come persona, deve essere il principale obiettivo nel corso della sua esistenza.
Voglio insegnarle che si può essere liberi e che, nella propria vita, si può fare qualcosa di più che un lavoro che non ci piace solo per riuscire a pagare le bollette a fine mese.
Spero che lei riuscirà a trovare la sua strada prima di quanto abbia fatto io, ma mi piace pensare che il mio tragitto, i mie anni di lotta cercando di adeguarmi alla “normalità, il mio continuo girovagare (wandering, appunto) tra i diversi posti dove ho vissuto (Roma, Dolomiti, Danimarca e adesso Svezia) e i tanti lavori che ho fatto (macellaio, falegname, corriere, cuoco, magazziniere, capo reparto in una fabbrica, intermediario di trasporto e perfino agente della Guardia di Finanza) cercando la mia dimensione, senza successo, mi abbiano portato al punto di preparare una strada migliore per lei.
Quale sarà il tuo itinerario di viaggio, quanto durerà, cosa farai,e come lo stai organizzando?
WANDERING ITALIA partirà da Settefrati (FR) per risalire gli Appennini, attraversare l’intero arco alpino, e terminare a Lazzareto (TS).
Mi appoggerò principalmente al Sentiero Italia, ma farò anche alcune deviazioni;
prima di tutto ho scelto di partire a ridosso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e in particolare dalla Val di Canneto, perché è un posto a me particolarmente caro (dove ho anche ambientato la storia del mio primo romanzo, “Lo Sguardo dei Faggi”) dove spesso andavo a cercare rifugio, pace e consigli, quando vivevo a Roma ed avevo bisogno della Natura e del Selvaggio.
Da lì, raggiungendo Opi e passando per Bisegna (paese conosciuto per l’orso che spesso lo visita, e che non ti nego, spero di incontrare) dovrò riallacciarmi al Sentiero Italia presso il paese di Popoli.
Attraverserò quindi il Gran Sasso, poi i luoghi dell’Alto Lazio e Umbria toccati dal terremoto del 2016, risalirò le Marche, farò una piccola deviazione in Toscana per raggiungere le sorgenti del Tevere; seguirò la GEA, Grande Escursione Appenninica attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e poi l’Alta via dei Monti Liguri, fino a collegarmi con la GTA, ossia la Grande Traversata Alpina.
Raggiungerò il Monviso e le sorgenti del Po, farò un paio di tappe nel Parco del Gran Paradiso, da cui farò poi una deviazione per raggiungere il Monte Bianco (che il SI taglia inspiegabilmente fuori); poi ancora l’Alta Via numero 1 della Valle d’Aosta per toccare appunto il Monte Bianco, il Cervino e il monte Rosa; poi ancora il SI attraverso l’Alpe Veglia e Devero, il lago di Como e l’alta via dei Monti Lariani, il massiccio del Bernina, il Parco dello Stelvio; e ancora una deviazione per attraversare l’Adamello-Brenta e poi una per compiere la Translagorai, 50 km in un ambiente molto selvaggio e abitato da lupi, orsi e linci.
Da li, dipenderà molto dal tempo a disposizione; forse una deviazione in Val di Fassa per salutare alcuni amici e i luoghi che conosco sin da bambino, e che mi hanno fatto innamorare delle montagne e della Natura.
Infine ancora il SI, attraversando le Dolomiti Bellunesi, le Alpi Carniche, le Alpi Giulie… e infine l’arrivo a Trieste.
In totale saranno circa 3500-3600 km, e tra i 180.000 e 200.000 metri di dislivello, che penso di compiere in circa 110-120 giorni; ma molto dipenderà dalle tante eventualità oggettive e soggettive che potrò incontrare sul percorso.
Prima di tutto, molto dipenderà da me e dalla mia condizione fisica e dalle due placche di metallo (15 e 6 cm) che ho nella gamba destra in seguito alla rottura di tibia e perone; ho previsto una media di circa 30 km al giorno, che possono sembrare troppi, ma invece rivelarsi addirittura pochi.
In più, a differenza di tanti altri che hanno fatto questo tipo di spedizioni, come Lorenzo Franco Santin, l’unico che ha percorso interamente i 6166 km dell SI, invece di alleggerire il più possibile il mio zaino, ho deciso di portarmi dietro il peso non indifferente della mia attrezzatura fotografica, per poter immortalare e raccontare al meglio questa avventura e le bellezza Naturali italiane, troppo facilmente dimenticate e snobbate.
Non so ancora precisamente il peso totale, non ci crederai ma sto ancora comprando le ultime cose, ma penso che si aggirerà attorno ai 16-17 kg; un peso importante per una camminata del genere.
Reggeranno le mie gambe e la mia schiena a tutto questo sforzo?
Non posso dirlo adesso; lo vedremo camminando…
Poi c’è anche il discorso metereologico: ho già rinviato la partenza di circa 15 giorni, sperando che la primavera sia clemente e sciolga la tanta (troppa) neve sulle Alpi prima del mio arrivo verso gli inizi di luglio; ma poi c’è da pensare: sarà un’estate calda e afosa come quella scorsa oppure sarà fredda e piovosa?
E come sarà il tempo e le notti sulle Alpi visto che raggiungerò e passerò i 3000 metri di altitudine?
Dormirò principalmente in tenda per ovvi motivi (ossia sia per avere uno stretto legame con la Natura, che per avere le migliori possibilità fotografiche), quindi il meteo influirà notevolmente su WANDERING ITALIA.
Mi appoggerò comunque anche a delle strutture ricettive, almeno per lavarmi e per ricaricare tutto il mio materiale (camera, GPS, telefonino, powerbank…).
E poi c’è il discorso della connessione a internet: il viaggio mi porterà lontano da Patty e Lara per più di 4 mesi, e spero veramente di poter avere un contatto giornaliero, meglio ancora se attraverso una video chiamata: so che farà bene a tutti noi e che mi darà la forza per continuare!
Proprio pensando a loro e poi a me stesso, non farò mai nulla per mettere la mia vita in pericolo, e se ci dovessero essere dei rischi, come per esempio appunto il freddo sulle Alpi, cercherò delle deviazioni; oppure, mio malgrado, dovrò rinunciare.
Ma, appunto, sono tutte cose che valuterò al momento.
Questo è il tuo primo, vero, viaggio in solitaria?
Se intendi un viaggio di questo genere, per impegno, lunghezza e durata, sicuramente si.
Ma un altro viaggio importante o feci nel 2009, quando andati in Patagonia, da solo, per circa 4 settimane; l’avevo scoperta in compagnia l’anno precedente, ed ebbe un impatto immenso sulla mia vita (tra l’atro, coincise anche con l’uscita nelle sale del film “into the Wild” e che mi portò a rivalutare la mia esistenza…).
Avevo bisogno di spazi immensi e di sentirmi libero, e così andai da solo.
Fu una esperienza importante per due motivi: viaggiare da solo non è sempre così bello come si può immaginare, ci sono momenti che si vorrebbe avere qualcuno con cui condividere il tutto (“la felicità è vera solo se condivisa”, appunto); ma fu anche bellissimo e ricco di esperienze indimenticabili: passare la notte a percepire i rumori del Perito Moreno illuminato a tratti dalla luna piena, oppure due giorni di trekking sotto il Cerro Torre e il Fitz Roy, a fine stagione e quindi in completa solitudine; e poi i giri nella zona di Bariloche e gli interminabili viaggi in pullman con tramonti e cieli stellati da farti innamorare… e il viaggio introspettivo che tutto questo comporta…
Di ritorno, avrei voluto mollare tutto e partire, ma la crisi economica del 2008, e forse troppa poca convinzione, mi bloccarono; o forse dovevo solo prendere ancora qualche bel “calcio in culo” dalla vita, scusate il termine, prima di poter appunto decidere di cambiarla definitivamente.
C’è comunque da dire che, crescendo, sono sempre più diventato un solitario e ho sempre cercato di ritornare a Madre Natura il più possibile; uno dei motivi che mi ha spinto a trasferirmi in Svezia è stato appunto la possibilità di affrontare il selvaggio (e qui ce n’è davvero tanto) di godere di lunghe camminate, spesso migliaia di km fatti tutti in un solo weekend, alla scoperta delle bellezze più nascoste tra le fitte foreste svedesi.
Sicuramente WANDERING ITALIA, sarà un’esperienza completamente diversa, soprattutto per tutto il tempo che mi porterà lontano dagli affetti.
Comunque vada, non penso che sarà il mio ultimo viaggio in solitaria, perché credo che sia molto importante nella vita di coppia ritagliarsi sempre dei periodi per noi stessi; ma spero, e sto già pensando, ad una possibile avventura con la mia famiglia per il prossimo anno; Lara a quel punto avrà quasi 3 anni e peso che sarà pronta per affrontare, a piccole dosi certo, qualche bella impresa, magari un viaggio a Capo nord in bicicletta o un giro della Scandinavia in Camper.
Ma per adesso meglio concentrarsi su questo viaggio che mi aspetta.
Come hanno reagito famiglia, amici e parenti alla notizia di questa impresa?
Patty è stata fantastica sin dal primo momento e, prima ancora, standomi vicino quando affondavo nella più buia depressione e “inquinavo” la quiete familiare con la mia distruttiva negatività.
E poi per un semplice motivo: quando le svelai la mia idea, mi disse: se questo è il tuo sogno, vai e realizzalo!
E da allora è stata sempre al mio fianco e mi ha sempre supportato e aiutato in tutti i modi possibili.
È un’avventuriera anche lei, ha vissuto 5 anni sulla sua barca navigando tra le isole dei Caraibi, e ha attraversato l’oceano Atlantico un paio di volte; sa cosa vuol dire avere questo spirito e questa voglia.
E penso che mi invidia anche un po’, e anche per questo l’anno prossimo dobbiamo organizzare qualche spedizione insieme.
La mia famiglia…beh, diciamo che hanno avuto un approccio complicato con questa mia idea: se da una parte so che sono e saranno sempre lì per me e che vogliono tutto il mio bene, dall’altra c’è da dire che non hanno fatto proprio i salti di gioia; ma è comprensibile, anche se mi aspettavo un po’ più di entusiasmo…
Ma, a parte il discorso che possano essere preoccupati, ed è normale, c’è anche il fatto che la mia decisione, sia questa, ma ancora prima la scelta di lasciare il lavoro e rimettermi in gioco, li ha destabilizzati, ossia ha smosso quelli che sono le loro convinzioni e la loro idea di vita e di normalità.
Mi spiego meglio: i miei genitori credono che una vita normale, fatta di un lavoro, di una casa e di una famiglia, sia sinonimo di felicità; e non importa se il lavoro non ti piace e se ti deprime.
Sono cresciuti con questa mentalità e, visto che quel tipo di vita è una cosa che fanno tutti, è impensabile, e fa paura, la novità, ossia la mia scelta di uscire dagli schemi.
Ed è stata proprio quel tipo di mentalità, con cui sono cresciuto, che mi ha tenuto ingabbiato per tutti questi anni, ed è quell’insegnamento che non voglio assolutamente trasmettere a Lara.
Ho comunque tenuto segreto questo progetto fino a non molto tempo fa, facendone menzione solo con alcuni amici più stretti (che hanno subito detto che sono pazzo 😀 ) per lo stesso motivo, ossia per non sentire commenti, remore e input negativi che mi avrebbero potuto rallentare.
Mi sono invece “circondato” di gente che la pensa come me o che ha preso decisioni simili, leggendo libri, seguendo pagine e blog, partecipando a gruppi e discussioni.
Quando fai scelte così coraggiose hai bisogno di gente che ti spinge, non che ti frena…
E devo dire che da quando ho reso noto WANDERING ITALIA, ho trovato tanta gente, persone che prima non conoscevo, che mi incita, supporta e che hanno anche “perso” del tempo (e non è facile questi giorni) o per rispondere alle mie domande, oppure offrendosi loro spontaneamente a darmi consigli di vario genere.
Sembra strano, ma ho ricevuto più affetto ed entusiasmo da sconosciuti che, a parte qualche eccezione, da persone che conosco; ma secondo me dipende sempre dallo stesso discorso che facevo per i miei genitori, ossia per non sentire quella voce che potrebbe destabilizzare la loro vita e i loro credo… o forse solo perché non frega loro nulla di questa cosa; gli “amici” sui social, spesso e volentieri, sono solo persone che abbiamo conosciuto perché abbiamo condiviso un qualcosa, un periodo della nostra vita, che spesso rimane la sola unica e cosa che ci lega.
Per questo ho sentito l’obbligo di ringraziare pubblicamente tutte quelle persone che mi hanno aiutato: se sono arrivato a questo punto e se sto per partire è anche merito loro.
Come potremo seguire le avventure del tuo viaggio?
Vi sono diversi canali in cui sarà possibile seguirmi in questa avventura; grazie all’immenso aiuto del mio amico Gabriele Rocchini, abbiamo creato il sito WANDERING ITALIA interamente dedicato al progetto, sul quale è possibile seguire la mia preparazione, e scoprire tutte le info su come ho studiato il percorso e come mi sto organizzando.
Portandomi dietro solo il telefonino, non sono certo che sarà possibile pubblicare direttamente foto e aggiornamenti sul sito durante la mia avventura, e per questo che utilizzerò molto anche due canali più diretti quali Facebook è Instagram.
Il tutto sarà raccontato in due lingue, italiano e inglese; complica un po’ le cose, a dire il vero, ma vivendo all’estero da così tanti anni, mi sembra doveroso condividerlo con tutti e raggiungere più gente possibile.
Per chi fosse poi interessato alla mia storia, ossia al mio viaggio “interiore” che mi ha portato fin qui, e alle mie fotografie, può dare un’occhiata anche mio sito-portfolio INNERO.
Probabilmente ti starai chiedendo cosa significa o perché ho scelto INERRO: perché significa, in latino, “errare-vagabondare”, e mi piaceva l’idea sia del vero senso della parola, ossia del cammino, sia del vagabondare che si fa, o che almeno io ho fatto, nella vita prima di trovare la propria strada.
Hai paura?
Preoccupazione forse, come è giusto che sia affrontando una simile impresa, e sarei uno sciocco se non lo fossi.
Ci sono tante cose da valutare, ci sono dei rischi da affrontare e ho cercato di prendere più precauzioni possibili, come quella di essere rintracciabile in ogni momento e mandare un segnale SOS in caso di pericolo.
Sono cauto, quindi, ma sono anche molto eccitato ed entusiasta nell’andare incontro a una simile esperienza.
Quindi paura decisamente no, almeno non nel vero senso della parola, anche perché altrimenti non partirei.
E, se devo essere sincero, avevo molta più paura quando mi sentivo costretto ed ingabbiato ad affrontare una vita di infelicità e insoddisfazione; adesso sono libero, e questo mi da una bellissima sensazione, tanta forza e tanto tanto coraggio che non pensavo neanche di avere.
Cosa ti aspetti da Wandering Italia?
Mi aspetto tanto, anzi tantissimo:
tanta fatica, sia fisica che mentale;
tanta solitudine, che mi permetterà di conoscermi meglio e imparare ad ascoltare me stesso;
tanti imprevisti, che mi metteranno alla prova e che mi rafforzeranno; ma mi aspetto anche tanta felicità, tanta libertà, tanta soddisfazione, giorno dopo giorno.
E poi, indubbiamente, tanta Natura e tanti paesaggi da rimanere estasiato, e che spero di condividere con chi vorrà seguirmi virtualmente in questo viaggio.
E spero di diventare una persona migliore; non per me stesso, con cui – dopo 42 anni – alla fine ho anche imparato a conviverci; ma per mia figlia, la mia famiglia nel senso più stretto, e per essere magari un’ispirazione per tutti quelli che, come me, da tanto tempo vorrebbero ma non possono.
Cosa vorresti dire a chi vorrebbe fare la tua stessa scelta, o qualcosa di simile?
Andate! Partite! Fate il primo passo! Solo allora vi renderete conto di quanto sia facile tutto il resto!
Seguite anche voi le avventure di WANDERING ITALIA,per sognare insieme a Manuel, e scoprire che a volte i sogni possono diventare realtà.
Scritto da Annalisa Galloni
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