Alfonso cambia vita e si trasferisce a vivere in Madagascar

Alfonso Donnarumma, ha scelto di trasferirsi a vivere in Madagascar dove lavora nel turismo.

Un sogno fatto ad occhi aperti davanti alla tv molti anni fa e una passione mai sopita per i territori incontaminati, hanno portato Alfonso, 39 anni, originario della Campania, si è trasferito a vivere in Madagascar per una vita all’insegna di spiagge, mare e foreste e …. della sua famiglia composta da Nadia e da un nuovo arrivato!

Come sei arrivato in Madagascar?

Il fatto che io oggi mi trovi a vivere in Madagascar, è la somma di un sogno di tanti anni fa e di una coincidenza fortuita che mi ha cambiato la vita! Mi ricordo ancora l’anno….nel 1990, ero a casa a guardare la tv, quando mi sono incappato in un documentario sul Madagascar che raccontava un viaggio di esplorazione su questi territori.

Sono stato colpito in maniera violenta da quei paesaggi e da quella natura travolgente, tanto da promettermi che un giorno sarei andato lì. Gli anni passavano ma quel sogno rimaneva sempre intatto: ero spesso in viaggio per altri luoghi e altri continenti, mi sono fermato anche per più di un mese a Manila, nelle Filippine, ma non ero convinto di uscire definitivamente fuori dall’Italia.

Tutto fino al 2004 quando il mio sogno si materializza durante un mio viaggio in Francia, con l’incontro di quella che di lì a poco sarebbe diventata mia moglie. Non appena Nadia mi ha detto di essere una cittadina del Madagascar, dentro di me è scattato qualcosa….

Da quanto ti sei trasferito stabilmente a vivere in Madagascar?

Mi sono trasferito a vivere in Madagascar con la mia famiglia, ormai, da tre anni. Io sono originario di Scafati, in provincia di Salerno. Dove anche mia moglie Nadia ha vissuto prima di tornare nella sua patria insieme a me! Ora abitiamo ad Antananarivo, la capitale malgascia. Ma grazie al nostro lavoro ci troviamo molto spesso a girare per le meraviglie dell’isola.

Al di fuori dalla capitale che somiglia molto ad una città occidentale con infiniti servizi, hotels, discoteche (ndr la città ha assunto quest’aspetto dopo un lungo periodo coloniale britannico e francofono), si entra nel vero Madagascar quello da documentario, da esplorazione. Si può incappare in difficoltà stradali, difficoltà telefoniche, poche strutture per chilometri e chilometri. È come tornare indietro nel tempo rispetto le nostre abitudini occidentali, ma il bello è proprio questo!

Di cosa vi occupate?

Alfonso cambia vita e si trasferisce a vivere in MadagascarAbbiamo intrapreso un’attività turistica.
Mia moglie, prima di venire a Scafati, lavorava come agente turistico in una grande agenzia e anche suo padre si è sempre occupato di escursioni e transfer all’interno dell’isola. L’idea è stata quella di sfruttare al meglio queste due professionalità e di mettersi in proprio.

Tra l’altro, quando ancora non eravamo qui, ci era già capitato di far venire in Madagascar numerosi amici italiani. Il fatto che la regione piacesse così tanto ai nostri ospiti e per noi ci fosse entusiasmo e una sorta di facilità a fare questo mestiere, ci ha fatto pensare di metterci in proprio.

È diventata una sorta di missione far conoscere questi posti meravigliosi ai miei connazionali italiani e a chiunque lo voglia. Respirare il modo di vivere che vige nell’isola è un valore aggiunto alle abitudini occidentali. Posso dire con certezza che si ritorna nel proprio paese, cambiati, migliorati.

Quali sono stati i problemi che ha riscontrato per avviare questo tipo di attività e vivere in Madagascar?

Le difficoltà sono state quelle inerenti all’attività turistica in genere. La concorrenza in loco, i periodi di calo di flusso turistico dovute alle crisi economiche internazionali. Il dover imparare le lingue locali in maniera approfondita (ndr. malgascio e francese). Nulla, in realtà, strettamente legato al luogo in cui abitiamo ora.

La burocrazia malgascia è stata semplice da affrontare. Anche perché le istituzioni tendono a favorire attività in grado di produrre economia per il paese.

Per quanto riguarda l’inserimento nella comunità locale del luogo in cui abitiamo, io mi ritengo sicuramente fortunato per il mio status privilegiato di marito di una donna malgascia. Ma gli abitanti dell’isola sono molto accoglienti con tutti. Posso dire che l’onestà è una virtù di cui i malgasci, popolo prevalentemente contadino, possono andare fieri.

A parte il tuo sogno sempre vivo di trasferirti a vivere in Madagascar, come poi è successo, cosa hai trovato sull’isola?

Ho trovato la tranquillità che di fatto non potevo avere in Italia. Ho abbandonato i ritmi frenetici delle città iper-sviluppate che non lasciano più respiro. E poi, ovviamente ho trovato una quotidianità serena insieme alla mia famiglia.

Consiglieresti ad un giovane, di trasferirsi a vivere in Madagascar?

Alfonso cambia vita e si trasferisce a vivere in MadagascarDipende dalle motivazioni che muovono un individuo. Qui, gli stipendi da dipendente sono molto bassi, insufficienti per mantenersi da soli, figuriamoci per mantenere una famiglia.

Quindi per un giovane che ha desiderio di cambiare vita, in un paese in via di sviluppo, c’è bisogno di un grande spirito di avventura, adattamento e sopratutto la volontà di crearsi un lavoro propriamente autonomo con delle finanze da investire

Invece consiglio fortemente a lavoratori pensionati di trasferirsi a vivere in Madagascar. Dove anche i costi della vita quotidiana sono molto bassi, perché possono godere della loro rendita fissa e
vivere una vita più rilassata.

Che tipo di risorse offre il paese?

Sicuramente la risorsa più redditizia per l’isola, è quella turistica. Anche se quest’ambito non è ancora sviluppato al 100%, non mancano i visitatori da ogni direzione del mondo. Di recente si è tenuto negli Stati Uniti, presso la sede dell’ONU un meeting internazionale sul turismo in Madagascar come nuova meta, sotto i riflettori di molteplici agenzie di viaggi…e questo ovviamente fa ben sperare!


E per quanto riguarda le caratteristiche negative dell’isola? Cosa hai riscontrato?

Sicuramente il Madagascar paga lo scotto di essere un paese in via di sviluppo. I problemi non mancano come la sanità pubblica che non è delle migliori. Bisogna rivolgersi a strutture private, e in casi di delicati interventi bisogna andare all’estero, nel vicino sud africa o nelle vicine Isole Mauritius.
Per le famiglie malgascie non ci sono molti fondi per il sociale gli aiuti arrivano da fondi esteri e per quanto riguarda la scuola, l’istruzione pubblica lascia un po’ a desiderare ma fortunatamente per i minori ci sono istituti scolastici privati francesi che offrono una buona preparazione.


Il tuo lavoro ha risentito della crisi economica internazionale?

Più che della crisi internazionale, il Madagascar ha risentito di una crisi politica interna che dura da qualche anno. Ma sembra essere in via di risoluzione con un governo provvisorio di transizione, in attesa di referendum ed elezioni presidenziali.

Alfonso cambia vita e si trasferisce a vivere in MadagascarTi è mai capitato di incontrare altri italiani che vivono nella tua terra d’elezione?

Si, spesso. Qui risiedono stabilmente circa 2000 italiani e considerando che non siamo in una metropoli, un motivo ci sarà, no?!

Di Letizia Tiscione 15/12/2010

CONDIVIDI SU:
You May Also Like
Giovanni Palmieri in pensione in Senegal

Giovanni Palmieri si è trasferito in pensione in Senegal

Giovanni Palmieri si è trasferito in pensione in Senegal Giovanni dopo avere…
vivere alle Seychelles lavorare alle Seychelles

Katia si è trasferita a vivere alle Seychelles dove ha ottenuto il suo lavoro dei sogni

Katia si è trasferita a vivere alle Seychelles dove ha ottenuto il…
Luca Vercesi anti braconaggio renger Namibia Sud Africa

Luca Vercesi: Mollare tutto e lavorare nell’anti braconaggio in Africa

Luca Vercesi: Mollare tutto e lavorare nell’anti braconaggio in Africa Luca, dopo…
Vivere in Marocco

Veronica ci racconta com’è vivere in Marocco!

Veronica (del blog Donne che emigrano all’estero), ventottenne originaria di Mira (in…